venerdì 20 aprile 2012

Espressamente contro Francesco Merlo.

Sull'Espresso è uscita una recensione di Denise Pardo che stronca l'ultimo film di Woody Allen già coccolato e lodato dal collezionista di PPR+:
Gli uomini fanno la doccia cantando l'opera lirica e ovviamente sono tutti molto pelosi. Le donne si pettinano lo chignon, portano la sottoveste di cotonaccio e sono sempre incinte. Ecco: questa è l'Italia nel 2012 secondo l'anziano regista americano.Un film imbarazzante.
Qui la recensione completa.

5 commenti:

kriss ha detto...

Infatti, già era stato sottolineato anche da voci meno autorevoli di come il nostro amato Francesco Merlo avesse preso una solenne cantonata (ma de gustibus) sull'incensare il film "paccottiglia per turisti americani neanche tanto svegli" To Rome with Love. Si è divertito (Woody) a mettere in scena i più triti stereotipi del cinema anni '50 che ci ha resi famosi negli States. Per altro aveva già "merchandisizzato" la Parigi delle Avanguardie nel film precedente. Una tristezza!
A 70 anni secondo me è ora di andare in pensione! Soprattutto se da grande maestro ti trasformi barboso c****one (più o meno parafrasando). Per ciò che riguarda Merlo .... eh, beh anche i migliori sbagliano ... ma poi sinceramente non ho capito perchè ha dovuto/voluto scrivere quel pezzo, mah?

mad283 ha detto...

Kriss, ma siamo proprio sicuri che Allen si sia divertito a rappresentare gli stereotipi del cinema anni Cinquanta? Non è che magari non riesce più ad elaborare nient'altro, visto che ha rappresentato le altre città europee in cui ha lavorato nello stesso modo?

Non so se Merlo abbia scritto quell'articolo perché ha voluto o ha dovuto, ma quando gli stranieri rappresentano l'Italia i nostri organi di stampa reagiscono sempre rigidamente in due modi: se l'Italia viene criticata lo straniero è uno stronzo che non capisce una mazza (vedasi le polemiche tutte italiche seguite all'uscita USA del Pinocchio di Benigni), se invece l'Italia è raffigurata in maniera innocua allora ne è esaltata la nostra gloriosa tradizione. Essendo questo film coprodotto da Medusa, non si poteva che sposare la seconda via.

Esponja88 ha detto...

Queste osservazioni sull'immagine stereotipata di Roma nel film di Allen mi sembrano a dir poco superficiali e sciocche. Il film è criticabile, per carità, ma su altri fronti. Copio un commento all'articolo di Denise Pardo che mi sembra centri perfettamente il punto:
"Beh, chiunque abbia visto un film di Woody Allen sa bene che il realismo non è tra i suoi interessi. Anche la new york di Manhattan o di "Io e Annie" è abbastanza edulcorata ma è quello che quella metropoli rappresenta nell'immaginario del regista."

Tutte queste puntigliose osservazioni sulla scarsa verosimiglianza dei personaggi e delle situazioni di To Rome with love mi ricordano quelli (esistono?) che si lamentano perché i quadri di Picasso non sembrano fotografie.

mad283 ha detto...

Ma infatti la Pardo non ha fatto la recensione del film: ha difeso la città di Roma.

Enrico Maria Porro ha detto...

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