Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Ezio Mauro, reportage del 2 febbraio Russia, la rivolta degli innocenti così lottano i ragazzi dell'internet café. Grande ritorno del Diretùr con un bel reportage sul campo moscovita per raccontarci i protagonisti del movimento di opposizione a Putin. “Il direttore si sarà ricordato i giorni della Perestroika, quando era corrispondente da Mosca, e annusando aria di potenziali cambiamenti è volato in Russia!” (Giorgio)
Francesco Merlo, commento del 3 febbraio “A mia insaputa” la famiglia si allarga. Sarcastico affondo di Merlo sulla nuova moda dei politici italiani, che preferiscono esporsi al pubblico ludibrio dichiarandosi ignari di quanto avviene in casa loro piuttosto che affrontarne la relativa responsabilità, almeno quella politica. “Anche Francesco Rutelli è un 'a mia insaputa', ma nella variante triste. Non ha la sfrontatezza di comicità e di cinismo che in Claudio Scajola confinava con l'ironia e dunque con l'intelligenza del farsi fesso per farci fessi. In Rutelli è invece goffa quella stessa linea di difesa minchioneggiante: "Non faccio il ragioniere ", "non leggo i bilanci", "siamo incazzati e amareggiati", "non sono un padrone che controlla la cassa".”. “Da PPR+, ca va sans dire” (MUDD)
Alessandro Penati, rubrica Il Mercato I molti lati oscuri dell’affare Fonsai del 4 febbraio. Ennesimo grande contributo dell’economista Penati che, nella sua imperdibile rubrica settimanale, si occupa della vicenda Fondiaria Sai rilevando, ancora una volta, i clamorosi limiti del capitalismo italiano. E riservando, inoltre, una dura stoccata nientemeno che a Massimo Mucchetti che sul Corriere aveva benedetto la soluzione adottata. “Grande Penati e PPR+ di diritto” (Barbapapà). “Sostengo il PPR+ per Alessandro Penati. Certo scontro tra titani con Mucchetti” (Frank). “PPR+ già quasi vinto IMHO” (illustrAutori)
Michele Serra, L’Amaca del 7 febbraio. Due frammenti di tv, in rapida e casuale frequenza, forniscono a Serra la possibilità di mettere amaramente in contrasto il parere di Gherardo Colombo (“il problema del nostro Paese è culturale: la maggioranza degli italiani non capisce a che cosa servono le regole”) con l’entusiasta giudizio di Fabio Capello su Moggi (“il migliore di tutti” perché ha vinto moltissimo, non importa con quali mezzi, né trasmettendo quali valori al suo gruppo di lavoro, osserva Serra). “Grandissimo Serra! Sottoscrivo parola per parola” (Ilaria). “Condivido quasi tutto e quasi sempre quello che scrive MS” (Sergio)
Emanuela Audisio, reportage del 6 febbraio Kenya La fabbrica dei maratoneti. Dalle pagine sportive del lunedì, immolate al dio calcio, ogni tanto emergono storie di sport meno scintillanti, ma più umane. Come nel brillante servizio della grande Emanuela, atterrata in Kenya per raccontarci la patria dei maratoneti: la “Rift Valley, 300 chilometri a nord-ovest di Nairobi è un'officina all'aria aperta: alberi, cactus, papiri, vento, fango (tanto) quando piove”. Un mondo di cui descrive magistralmente i protagonisti, le intense fatiche e le terrene ambizioni, l’approccio sempre più professionistico allo sport in un ambiente naturale affascinante. “Il Kenya azzanna i minuti, accorcia il ritmo, trattiene il fiato, e corre senza voltarsi”.
Barbara Spinelli, editoriale dell’8 febbraio Lo spettro di Malthus si aggira per l'Italia. Il Premier Monti critica la monotonia del posto fisso e riceve per questo moltissime contestazioni. Tra queste spicca l’analisi severa di Barbara Spinelli che rileva “l'inadeguatezza del vocabolario, e non può stupire il disagio profondo che esso suscita in chi nulla sa del lavoro sicuro, durevole, e vive un'esistenza arrabattata, esposta alle durezze del mercato, difficilmente conciliabile col proposito di far figli, guardata con sistematica diffidenza da banche che non fanno credito se non a redditi solidi, e costanti”. Un Premier, e un Governo, che assumono un atteggiamento discutibilmente “pedagogico” su temi che la società italiana ha fatto propri da molti anni e rispetto ai quali attende dal Governo soluzioni “senza pontificare su cosa sia il vivere autentico (monotono o affetto da tedio, due stati d'animo che non concernono lo Stato)”. Grande Barbara.
Massimo Bucchi, vignette dell’8 ("La Ue rischia di sbandare nella tormenta". "Perciò l'obbligo di Atene a bordo") e del 10 febbraio (“Il bambino ha freddo”. “Mettigli la copertina di Time”). Per la gioia del nostro amico illustrAutori, esordiscono infine le vignette nel sondaggio mensile. E chi poteva essere il primo candidato se non Bucchi con la sua surreale, immaginifica, illuminante satira? Folgoranti i due flash sulla crisi dell’area Euro. “Grande Bucchi! (Michele). “Un uno-due di Bucchi assolutamente spettacolare. (Barbapapà). “Bucchi è geniale!” (Aghost). “Azzeccatissima, non c’è che dire!” (Francesca)
Ilvo Diamanti, commento del 13 febbraio La falsa leggenda dei ragazzi bamboccioni. L’apprezzatissimo sociologo si sofferma sulle critiche indirizzate in tempi recenti dall’establishment politico ai giovani, accusati di desiderare il posto fisso, di laurearsi tardi, di pretendere il posto di lavoro vicino ai propri genitori. Diamanti, forte dei risultati di alcune ricerche, smonta ogni stereotipo, a partire da quello relativo al posto fisso che per i giovani di fatto non esiste, “visto che di fisso hanno solo la precarietà”. Amara la conclusione: “Perché se il mercato del lavoro è chiuso, il debito pubblico devastante, il sistema pensionistico in fallimento, il futuro dei giovani un buco nero, non è per colpa loro, ma delle generazioni precedenti. (...) Forse è per questo che ce la prendiamo tanto con i giovani. Per dimenticare e far dimenticare che è colpa nostra.”. “(...) sacrosanto articolo di Ilvo Diamanti sui giovani "sfigati" (Aghost). “Splendido il Diamanti odierno” (Barbapapà)
Andrea Tarquini, articolo del 6 febbraio Vita frenetica, aumenta lo stress ecco le 10 regole per batterlo. Il corrispondente berlinese, sempre più a suo agio con l'aria fritta, avanza la sua autorevole candidatura con questo articolo sullo stress e le 10 regole per batterlo. “Chissà quanto avrà rosicato Franceschini per essersi fatto soffiare un argomento così succulento...” (Barbapapà). E articolo del 28 febbraio Il principe Friso in coma irreversibile, la scelta sull'eutanasia spacca l'Olanda. “Mi aspettavo, dal titolo, una riflessione sulle libertà sociali che nell'Olanda degli ultimi anni sembrano essere rimesse in discussione. Mi trovo davanti un incipit idiota e insensibile, si tratta pur sempre di un uomo in fin di vita, da favola nera” (Carmen)
Angelo Aquaro, articolo del 6 febbraio Polo ma quanto ci costi. Aquaro ci porta sorprendentemente a conoscenza, grazie al Wall Street Journal, del fatto che sulle magliette polo i margini di profitto sono altissimi per i rivenditori. “E non poteva mancare, ovviamente, la citazione baglioniana sulla maglietta fine...”. (Barbapapà)
Maria Novella De Luca, articolo del 7 febbraio Quando a sposarti è il tuo migliore amico. Fuffa allo stato puro con richiamo addirittura in prima pagina. “Vendichiamoci subito con la candidatura al PPR-, magra e inutile consolazione” (Occam)
Vera Schiavazzi, articolo del 9 febbraio 50enni di solitudine. Inopinata apertura di R2 dedicata al presunto fenomeno delle donne mature che vogliono stare con uomini molto più giovani...
Natalia Aspesi, recensione del 14 febbraio Un Clooney insolitamente opaco papà distratto e marito tradito. Ancora la sezione di critica cinematografica sul banco degli imputati. Questa volta tocca alla Aspesi per la sua recensione di "Paradiso amaro". “Inutile perchè come al solito si limita a raccontare nei dettagli la trama con commentini da sciura davanti alla tazza di tè senza nemmeno entrare nel merito del film, non si capisce nemmeno se è bello o brutto (...). Inutile e dannosa, infine, perchè Natalia racconta tutto, ma proprio tutto, perfino gli ultimi secondi del finale.” (Fabio P.)
Enrico Franceschini, articolo del 25 febbraio Facebook nei cieli un clic per scegliere il compagno di viaggio. Poteva il re incontrastato dell’aria fritta trascurare uno dei più angosciosi problemi di questi anni, chi sarà il passeggero al nostro fianco in aereo? MUDD segnala inoltre l’articolo del 18 febbraio Metti una sera a cena al cinema, ottimo esempio dell’inutilità di RClub.
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio
mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure
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Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
2 commenti:
Personalmente della Spinelli avevo apprezzato molto anche "Il welfare da salvare", con la citazione di Brave New World che mi aveva fatto andare in brodo di giuggiole.
grande direi storica decisione, che ovviamente approvo incondizionatamente ;-)
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