Già girano le scatole a vedere Buttafuoco sulla Repubblica. Girano ancora di più a vedere due pagine consacrate a luoghi comuni già letti e straletti sulle elite di massa ecc ecc, senza che nemmeno si capisca quale sia il punto del pezzo: è snobistico contro le masse o antisnobistico contro gli snob o le griffe?
Ma girano a elica a vedere riproposto un altro luogo comune ripetuto in genere da quelli che appunto per antisnobismo da quattro soldi si vantano di amare i Vanzina e Alvaro Vitali proclamando che la Corazzata Potiomkin è la solita "cagata pazzesca". E il luogo comune riguarda il capolavoro "The tree of life" che a Bologna è stato proiettato con due rulli scambiati per una settimana senza che nessuno capisse la differenza. Cosa che, visto il film e visti gli scarti temporali di molti film di oggi, non desta poi molta meraviglia (pensate ai film di Inarrutu). E lo scrivono per dire che il film di Malick sarebbe un'altra "cagata" e quelli che lo apprezzano sono dei fessi che in realtà fanno finta solo per darsi un tono. A scriverlo è gente che di solito non va olte Alvaro Vitali, come d'Orrico sul Sette qualche settimana fa, e oggi l'inutile Buttafuoco. Che però, per aggiungere antisnobismo ad antisnobismo, ha scritto che la proiezione sbagliata è andata avanti addirittura "per un mese". Quando un mese intero ormai in un cineme non resiste più nemmeno Spiderman, figuriamo Malick. Battafuoco, torna a Lando Buzzanca, che fai più bella figura.
Fabio P.
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