Dal blog di Giulio Cavalli:
Oggi su Repubblica Mialno uno scambio epistolare tra un lettore e Piero Colaprico
che è un punto di programma per la Lombardia che deve accadere. Perché a
volte la politica sta tra le parole e le opinioni che non stanno per
forza nei grandi editoriali di statisti à la page:
CARO Colaprico, malgrado il parere contrario di tutti
(comuni interessati, proprietari dei terreni sotto
esproprio, ecologisti, geologi, economisti, eccetera) gli
insani e cervellottici «piani per il traffico» della giunta
regionale lombarda sono stati avviati.
Mi riferisco alla realizzazione delle «famose»
Pedemontana, nuova autostrada Milano/Brescia e alla
Tangenziale est esterna. Altri milioni di ettari di terreno
fertile saranno coperti dall’asfalto, benché sia a tutti
evidente che il traffico su gomma sta diminuendo, sia per il
costo dei carburanti che per la crisi economica, ed è
destinato inesorabilmente in futuro a diminuire ancora.
Queste opere inutili diventeranno altre «cattedrali nel
deserto», con un assurdo e mai tanto insensato spreco di
denaro pubblico, a maggior ragione in un momento come questo.
Naturalmente «i soliti noti» (fra i quali dovremo
annoverare le varie mafie?) ringraziano. La pianura Padana è
storicamente la parte più fertile del nostro paese, quella
naturalmente destinata allo sviluppo agricolo. È
diventata un’immensa megalopoli, nella quale la teoria
continua di case e capannoni è interrotta, di tanto in tanto,
da qualche distesa di campi. Temo che fra non molti anni si
dovranno arare le strade (qualcunos’ingegni a studiare
vomeri adeguati!).
Silvano Fassetta
Vorrei avvisarla che la rivoluzione industriale
risale all’800, che il boom economico italiano è avvenuto
alla metà del secolo scorso e che Milano e Brescia sono città
dove le ciminiere sono spuntate un bel po’ di tempo fa. Lei
credeva di essere in Arcadia, tra pecore e pastorelle e
flauti? Basta percorrere la Milano-Brescia per rendersi conto
del mondo in cui siamo. Molti anni fa Giorgio Bocca raccontava
ai lettori che usando il Po come una via d’acqua per le merci, si
sarebbe ottenuto il duplice scopo di far diminuire la
congestione del traffico su strada e trasferire i container
presto e meglio. Molti anni fa… Meno anni fa, quando
cominciavo anch’io a fare il cronista, vedevo da vicino
molte cose e purtroppo oggi, con tutta la mia esperienza, dopo
Tangentopoli, le mafie, gli scandali, i discorsi a pera sul
Nord, ancora mi chiedo che cosa mai ci resta da fare di legale.
Perché noi poveracci sappiamo vedere spesso le cose giuste e
le cose sbagliate e ci chiediamo: come mai, in politica,
passano spesso le cose sbagliate? In quale labirinto oscuro
s’imprigiona chi fa politica?
Piero Colaprico
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