Per la sontuosa occasione fornita da questo scontro fratricida tra giornali-partito della sinistra (o presunta tale, in molti casi), Marco Travaglio si dilata e scolpisce la propria firma ai piedi di un'articolessa di proporzioni scalfariane: una colonna in prima, sei a pagina 4 e - per chi riesce ad arrivare alla fine - altre tre colonne a pagina 5. Tutte dettagliatamente impiegate per smontare, con minuzia da verbale di questura, le tesi del Fondatore. Il contorno non è da meno, basta un rapido florilegio di titoli per darne conto: «Repubblica smentita da Colle e Procura»; «Il Fondatore sconcerta i lettori»; «Mio fratello Giovanni non coprì i politici» (immancabile intervista alla sorella di Falcone); «Tutti i successi della procura contro la mafia» (immancabile intervento apologetico di Gian Carlo Caselli); «Passera invoca il bavaglio al più presto»; «Scalfari, quante bugie»; «Ipocrita, talebano e altri insulti: attacchi personali a Zagrebelski, ha osato criticare il presidente», e giù un elenco delle firme di pericolosi sovversivi che hanno osato criticare l'ex presidente della Consulta, da Giuliano Ferrara a Francesco Damato a Luciano Violante a Emanuele Macaluso.Segnalamo anche questa bella intervista alla ex republicona Sandra Bonsanti apparsa sul sito del Corriere.
mercoledì 22 agosto 2012
Fundadòreide (22 agosto 2012 parte seconda).
Sullo scontro Scalfari-Zagrebelsky poteva mancare il montante allo stomaco del Giornaledifamiglia? Certo che no. Ecco allora il pezzo di Laura Cesaretti dal titolo: "Scalfari, da oracolo a nemico dei giustizialisti" che parla di guerra fratricida tra i giornali della sinistra:
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