Cinque anni fa nasceva l'inserto (rivoluzionario) R2, fortemente voluto da Ezio Mauro. E allora ecco le parole usate proprio dal Diretùr cinque anni fa per presentare la sua creatura:
Il paese, un giornale e la voglia di cambiare
Se un giornale è parte della vita di un Paese e non della sua
rappresentazione, oggi più che mai deve interpretare la spinta italiana
al cambiamento, il bisogno di innovazione: cominciando da se stesso.
"Repubblica", in fondo, è nata 31 anni fa proprio da questa premessa:
credere che il cambiamento è possibile anche in Italia, operare perché
si compia.
Trent'anni dopo, "Repubblica" cambia la struttura e la
concezione stessa del giornale, portando a compimento l'intuizione di
Eugenio Scalfari che unì per la prima volta proprio qui il codice del
settimanale con quello del quotidiano.
Da oggi infatti
"Repubblica" si fa in due. Lo sfoglio principale conterrà le notizie più
importanti della giornata, ciò che bisogna conoscere per capire, con
uno sforzo in più di chiarezza grafica e di ricchezza informativa.
Nel
cuore del quotidiano, nasce "R2", che raccoglierà ogni giorno i servizi
speciali di "Repubblica" con le sue grandi firme. Un giornale di
inchieste, storie, dossier, reportage e racconti per approfondire fatti e
protagonisti della grande cronaca italiana e internazionale, della
cultura, degli spettacoli. Con questa offerta informativa originale e
autonoma, non si potrà più dire che i giornali sono tutti uguali. E
anche la politica dovrà guadagnarsi il suo spazio nella nuova sezione,
con questo semplice criterio: no alla politica che parla di se stessa,
sì alla politica che parla delle persone e del mondo.
Al centro
del giornale, i commenti e le lettere dei lettori sono preceduti da una
pagina nuova, dedicata alle "Idee", che presenta ogni giorno un
documento inedito di qualche testimone del tempo, materiale utile per la
battaglia culturale, quella che ci sta più a cuore nella fase che
stiamo vivendo. Tre parti diverse per un solo giornale, dunque, tenute
insieme da ciò che più ci lega ai nostri lettori: quella certa idea
dell'Italia che "Repubblica" continua a testimoniare trent'anni dopo,
fedele all'obbligo di cambiare restando se stessa.
Ezio Mauro - La Repubblica - 19 settembre 2007
7 commenti:
Tante belle idee e intenzioni per la maggior parte naufragate nella fuffa e nell'aria fritta.
straquoto gpp (anche dando per buono l'inevitabile discrasia tra ideali e realtà)
Invece io gpp non lo "straquoto" per niente.
Che poi facile criticare senza entrare nel merito.
R2 ha rappresentato un buon esperimento secondo il sottoscritto,lati positivi e negativi,pro e contro.
Il percorso non è ancora concluso,tutt'altro,la creatura è nella fase-decisiva-della pubertà.
E' vero,a volte compaiono articoli dal taglio quantomeno discutibile,ma sovente abbiamo avuto modo di leggere reportage ed approfondimenti degnissimi.
Penso ad alcuni articoli di Bernardo Valli od alle inchieste a stelle e strisce di Rampini & Zucconi,per citare i primi che mi vengono in mente.
"Pubertà" dopo 5 anni ? Nell'era del digitale sono un'eternità, nell'industria dell'auto un modello di 5 anni fa è già vecchio.
E poi, i pezzi da 90 citati (Valli, Rampini, Zucconi), vivono di vita propria senza bisogno di un contenitore.
In quanto a criticare senza entrare nel merito, bè, chi segue questo blog sa quante segnalazioni ho postato, documentate e dettagliate
Peccato sia sparita la pagina delle idee.
Eh appunto,l'era del digitale.
Repubblica,a quanto mi risulta,è ancora (e soprattutto!) un giornale cartaceo.
Non va bene pubertà? Mi sarò sbagliato? Possibile.
Si tratterà di tardo adolescenza? La sostanza non cambia,e come dice il proverbio non è mai troppo tardi.
Ribadisco,la critica ha sempre ragion d'essere.
Ma quando è supportata da un ragionamento,che si potrà o meno condividere.
Non è il tuo caso GPP.Io son qui,attendo curioso di sapere PERCHE' R2 non è di tuo gradimento.
Io credo che sia uno degli esperimenti maggiormente riusciti e confesso che in certi giorni sono le uniche pagine che leggo.
Certo poi c'è anche tanta fuffa ma tirando le somme è poca roba rispetto ai tanto approfondimenti che meritano. Il fatto è che questi contenitori stanno diventando troppi, l'ultimo Rsera che ha lo stesso schema metà quotidiano e metà settimanale, e certe volte mi piacerebbe capire con quali criteri scelgono cosa va in uno e cosa va in un altro. Il sospetto è "ad muzzum".
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