Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
perdonerai il mio lungo sfogo ma leggere il nostro giornale di questi tempi mette a dura prova la mia pazienza, i miei nervi e il mio stomaco.
I paginoni dedicati ai montezemoli e ai casini mi sfiancano, le ficcanti interviste ai follini, ai donadi e agli osvaldi napoli mi provocano l’ulcera, la mai finita attenzione agli sbalzi umorali di un uomo ormai solo e bisognoso di cure è alienante.
Eppure si continua a leggere, riga per riga, intervista su intervista, perché non c’è mai fine al masochismo e per dire un giorno ai propri nipoti che sì anche noi abbiamo vissuto la resistenza, che sì c’eravamo anche noi quando tutto il sistema è collassato e quando nei suoi ultimi giorni era in atto la tortura psicologica, sociale e culturale del veteropartitismo e del veterogiornalismo.
Allo stato dell’arte la situazione suona un po’ questa:
Il PDL si è sfasciato, smembrato, dissolto, ma minaccia ancora un ritorno di fuoco con un Viva l’Italia, Viva la Patria, Viva la Repubblica di Berlusconia.
L’IDV è morto per ammissione del suo stesso fondatore ma minaccia di tornare sotto forma di movimento (basta andare da un notaio).
Gli esodati dell’IDV non si rassegnano e formeranno anch’essi un movimento, il movimento arancione prendendo spunto dalla gestione Pisapia-De Magistris. Ora, su De Magistris non ho elementi per esprimermi, ma su Pisapia ne ho parecchi dato che l’ho votato e ho esultato in piazza per lui e credo che tra un wi-fi gratuito e un elenco delle unioni civili abbia perso il polso della situazione della città dato che continua ad ignorare l’emergenza sicurezza che viene da tutti i suoi cittadini.
Leoluca Orlando, altro esodato IDV e persona da me molto stimata, pensa ad una Rete 2.0 che, apprendiamo, non sarà un partito né un movimento ma una sorta di inciucio in cui convivranno felicemente Tosi e Pizzarotti (???) supervisionati da Bertinotti (???) e che, badate bene, non vedrà la luce nel 2018 ma nel 2013.
Poi ci sarebbe il moncherino della Lega.
E infine il PD. E qui urge un respiro a pieni polmoni. Il PD non si lascerà fregare dal rinnovamento renziano perché si fregherà da solo con tutte le gabole, i paletti e i legittimi brogli delle primarie per poi avviarsi verso un sano rinnovamento insieme a Casini e Vendola.
La liquefazione generale insomma è senza freni, ma attenzione non è questa la catastrofe da cui dobbiamo guardarci perché la vera Apocalisse è alle porte. Lo ha spiegato oggi Scalfari nel suo insolitamente breve editoriale domenicale in cui minaccia: Grillo è il Male, la palingenesi, la catastrofe annunciata e chi lo sostiene (i soliti Travaglio e Paolo Flores D’Arcais) sono dei disturbati (questa l’ha copiata da Berlusconi, solo che quello ce l’aveva con i magistrati). Si è dimenticato di citare la terza guerra mondiale e l’invasione degli alieni. La soluzione esiste ed è una ed una sola: la continuità dell’Agenda Monti con qualche piccolo margine di miglioramento tipo, cito testuale: “l’equità sociale, la crescita della produttività e la ridistribuzione del reddito”. Piccoli aggiustamenti appunto. Fattibili, fattibilissimi, basta vendere parte del patrimonio pubblico “non vedo altre vie per il semplice fatto che non esistono”. Per la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale gli italiani si rassegnino.
A me è venuta tanta ma tanta voglia di votare Grillo.
Ciao, Ilaria
2 commenti:
Speriamo che il PDL sia davvero sfasciato...
No Grillo no, poi ci troviamo Di Pietro presidente della Repubblica!
In ogni caso non si vota per Grillo, ma per il M5S e come premier qualcuno che ogni sei mesi deve rendere conto a Grillo ...
come sempre ilaria da manuale... e drammaticamente vera
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