C’era un tempo in cui i settimanali di attualità comparivano nelle edicole e, di qualsiasi argomento parlassero, ti sbattevano la donna 'gnuda in copertina. Schema tipico: crisi economica, famiglie più povere, titolone “siamo rimasti in mutande”, bella gnocca ammiccante in topless.
Poi c’è stato un tempo in cui quotidiani dediti al peggior pseudogiornalismo comparivano nelle edicole e, per sputtanare chi aveva osato chiedere il divorzio al potentissimo marito politico, ripristivano in prima pagina foto di trent’anni prima che la ritraevano a seno scoperto durante una rappresentazione teatrale (il lavoro della signora, all’epoca delle immagini).
Stamani è stata proprio Repubblica a comparire nelle edicole mostrando due seni in prima pagina. Forse la prima volta per un grande quotidiano.
L’articolo è a corredo di una storia che proviene dalla Tunisia. Arrestata Amina Tyler, attivista del movimento Femen. Tempo fa aveva pubblicato sue foto con pochi veli per protestare contro la condizione femminile nei paesi islamici. Ieri la giovane è stata accusata di essersi mostrata a seni nudi davanti a una moschea. In realtà, Amina Tyler era vestita quando è stata raggiunta dalla polizia, ma Repubblica, a corredo dell’articolo, ha ugualmente pubblicato la sua foto, vecchia di alcune settimane, a seni nudi.
Ora, il quotidiano fondato da Scalfari ha la caratteristica di aver non soltanto dei pazzi per, ma anche dei fortemente antipatizzanti. Che su twitter han già cominciato a polemizzare: “ecco, l’avesse fatto Libero una cosa del genere...”.
No, è una cosa ben diversa. Stavolta le tette in prima pagina hanno un senso. Potevano anche essere evitate – in fondo, l’immagine non è di ieri, ma soltanto correlata alla notizia di ieri – ma fermarsi alle tette senza chiedersi cosa cavolo vorrà dire la scritta sul corpo è come credere che in Italia non esiste conflitto d’interessi perché Berlusconi non ha più cariche ufficiali in Mediaset.
E noi non siamo certo un Paese che si ferma alle apparenze. O sì?
nonunacosaseria

3 commenti:
Concordo, non e' gratuita come foto e dovrebbe far porre molti interrogativi su quel che succede.
Anch'io la penso come voi: quella foto in prima pagina ha senso. Dimostra che anche nel mondo islamico qualcosa si muove.
Sempreché non soffochino il neonato nella culla.
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