Bergoglio avrà imparato la prima triste lezione del suo gioioso pontificato: puoi telefonare ai disoccupati, puoi arrivare senza scorta dagli ultimi delle terra, puoi cambiare il segretario di Stato vaticano e puoi quasi sciogliere lo Ior. Non correrai rischi. Ma non puoi scrivere a un giornale italiano. Sarai certamente e vergognosamente strumentalizzato. Anche se sei il papa.Immagino conosciate ormai il fatto, papa Francesco riceve due lettere piene di pomposi quesiti di quel vecchio con la barba che si crede filosofo e poiché è persona cortese, risponde. Cosa fa il direttore di Repubblica, Ezio Mauro? Fa quello che farebbe con qualsiasi editorialista di cui sia costretto a pubblicare l’articolo ma giudicandolo fuori linea: gli forza il titolo. Così succede che in prima su Repubblica oggi trovate un fondo firmato da Francesco intitolato: “La verità non è mai assoluta”. Uno sgarbo senza senso di Mauro al pontefice. Può mai un papa, vicario di Cristo in terra, di un Cristo che è “la Via, la Verità, la Vita”, pensare che la verità non sia mai assoluta, che la verità sia relativa?
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Ringraziamo Antonio Lo Nardo per la segnalazione.
1 commento:
del resto, Francesco ha esordito dicendo di essere stato preso "quasi alla fine del mondo"... e quel "quasi" non viene MAI riportato
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