giovedì 12 settembre 2013

Il Papa, il Fundadòr, il Diretùr e quel titolo un po' così.

Sull'argomento della settimana di cui è inevitabile non continuare a parlarne, dice la sua anche Mario Adinolfi che sul sito Italia Domani, sostiene che Ezio Mauro abbia forzato il titolo della lettera di Papa Francesco a Eugenio Scalfari. Leggete qui:
Bergoglio avrà imparato la prima triste lezione del suo gioioso pontificato: puoi telefonare ai disoccupati, puoi arrivare senza scorta dagli ultimi delle terra, puoi cambiare il segretario di Stato vaticano e puoi quasi sciogliere lo Ior. Non correrai rischi. Ma non puoi scrivere a un giornale italiano. Sarai certamente e vergognosamente strumentalizzato. Anche se sei il papa.
Immagino conosciate ormai il fatto, papa Francesco riceve due lettere piene di pomposi quesiti di quel vecchio con la barba che si crede filosofo e poiché è persona cortese, risponde. Cosa fa il direttore di Repubblica, Ezio Mauro? Fa quello che farebbe con qualsiasi editorialista di cui sia costretto a pubblicare l’articolo ma giudicandolo fuori linea: gli forza il titolo. Così succede che in prima su Repubblica oggi trovate un fondo firmato da Francesco intitolato: “La verità non è mai assoluta”. Uno sgarbo senza senso di Mauro al pontefice. Può mai un papa, vicario di Cristo in terra, di un Cristo che è “la Via, la Verità, la Vita”, pensare che la verità non sia mai assoluta, che la verità sia relativa?
Continua qui.
Ringraziamo Antonio Lo Nardo per la segnalazione.

1 commento:

illustrAutori ha detto...

del resto, Francesco ha esordito dicendo di essere stato preso "quasi alla fine del mondo"... e quel "quasi" non viene MAI riportato