sabato 23 novembre 2013

Ancora sulle interviste inventate.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,

leggo solo adesso il post di ieri mattina sull'intervista di Scalfari al Papa e mi sento di commentare, sulla stessa vena di NUCS.

Qualche anno fa un giornalista sportivo di una catena televisiva italiana di proprietà di un politico che è anche proprietario di una squadra di calcio, di cui tra l'altro il giornalista in questione è tifoso, scrisse per un sito web un articolo in cui criticava l'assegnazione a tavolino di uno scudetto all'avversaria cittadina della squadra per cui il giornalista tifa.
Per sostenere la sua tesi fece l'esempio di una coppa europea tolta e rimasta non assegnata qualche anno prima a una squadra francese che aveva comprato delle partite di campionato e nella finale della coppa aveva tra l'altro battuto proprio la squadra per cui tifa il giornalista. In realtà la squadra francese fu retrocessa a tavolino ma la coppa non le fu tolta, non avendo commesso alcuna irregolarità in quella manifestazione.

Ora, il mio punto è questo: ritengo che in quell'occasione l'articolo del giornalista avesse perso qualunque credibilità e autorevolezza, perché a causa della grossolana stupidaggine scritta anche il resto dei concetti e degli esempi non potevano più essere presi sul serio.
In modo in fondo simile, nel momento in cui viene dimostrato che un giornalista si è inventato parti di un'intervista - una così importante, poi - credo che venga minata la credibilità di tutto il suo lavoro. Chi mai, d'ora in avanti, metterebbe la mano sul fuoco che le cose scritte da Scalfari in passato erano vere? E se mai Scalfari dovesse fare un'altra intervista, a chicchessia, saremmo pronti a scommettere che abbia scritto esattamente quello che l'intervistato ha detto? Anzi, peggio ancora: come farebbe l'intervistato a fidarsi che vedrà pubblicato quello che ha detto veramente e non altro?
Basta una singola cazzata per mandare a puttane un'intera carriera? Secondo me il rischio c'è. O ci sarebbe in un paese normale...

A margine di tutto questo, non capisco come sia possibile che in Vaticano si siano accorti della cosa un mese e mezzo dopo la pubblicazione dell'intervista.

Infine, come coadiuvante all'argomento vi segnalo l'interessante ma non bellissimo film L'inventore di favole.

Mad283

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