Riportiamo da Il Giornale di oggi:
...Sul gruppo Espresso-Repubblica pende la spada di
Damocle della condanna (tributaria) a pagare 225 milioni per imposte
eluse nel 1991, in attesa di Cassazione dopo numerosi ricorsi. Ma in
ogni caso, il fatto nuovo è che Espresso e Repubblica ce l'avevano
sempre fatta, finora. Invece, prima è finito in rosso il settimanale,
già dal 2012. E per risparmiare 2 milioni l'anno ha prepensionato 12
persone (compensate da 7 assunzioni) su 45 dipendenti; poi è toccato al
quotidiano, per il quale Mondardini ha previsto il rosso di bilancio nel
2014, chiedendo 81 prepensionamenti su 440 giornalisti per mettere a
regime 30 milioni annui di risparmi sui costi. E qui la vicenda ha
assunto i toni dello psicodramma, al punto che nelle redazioni di
Repubblica è circolata addirittura l'idea di pubblicare una pagina con
10 domande dirette all'editore, sulla scia del tormentone delle 10
domande poste da Giuseppe D'Avanzo a Silvio Berlusconi sul caso di Noemi
Letizia. Una «forzatura» che naturalmente non è andata avanti, ma che
ha svelato più di ogni altra cosa il malessere di un gruppo di persone
che mai prima d'ora si era trovato in una situazione così difficile e
divisiva. Tanto che di fronte alla scelta tra prepensionamenti (scesi a
58) e un contratto di solidarietà al 15% per tutti, la redazione si è
spaccata e la trattativa è ora passata a livello nazionale. E comunque
vada, l'impressione è che niente, nemmeno a Repubblica, sarà più come
prima.
E se i muri di Largo Fochetti (e degli uffici di Franco Abruzzo) parlassero...
1 commento:
Già... Li ascolteremmo per ore e ore...
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