mercoledì 23 settembre 2015

Feticismi del giorno: Diesel Gate, Deborah Ameri e un ispettore per Bucchi.

In prima, il cosiddetto Diesel Gate e i migranti obbligano Francesco in un angolo.

Riecco il Dipo nel fogliettone. Ultimamente è una felice consuetudine.

Chi meglio di Andrea Tarquini per coprire le magagne della Volkswagen? "Occhi bassi, musi grigi, mugugni che escono appena da bocche chiuse", questo il suo incipit da Wolfsburg.

E comunque, lo scivolone tedesco apre lo sfoglio con ben cinque paginate, in cui spicca l'analisi degli esperti Paolo Griseri e Valerio Berruti.

E poi Atene: ma il sirtaki, oggi, lo balla solo Livini.

Migranti, immigrati, profughi, chiamateli come volete: oggi niente flipper Mastrojack. In compenso godiamoci la prima parte del bel reportage di Véronique Lamquin (di Le Soir) da Bruxelles.
Per i socialfeticisti, l'account Twitter di Véronique è @vlamquin 

Ma a Bruxelles c'è anche Alberto D'Argenio, sia chiaro.

Dopo tre paginate di brodetto politico dove spicca una gigantesca Boschi, riecco affacciarsi il caso Ruby Ter con Piero Colaprico che finalmente scrive correttamente il nome di Karima El Mahroug.

Oggi Annalisa Cuzzocrea si prende tutta una paginata: il caso Renzi-Ballarò merita la giusta attenzione.

E così le fantastiche avventure di Francesco negli States arrivano solo a pag.18.

Il feticismo del giorno è l'esordio in Nazionale da Los Gatos California di Deborah Ameri, giornalista freelance. Questo il suo sito: http://www.deborahameri.com 

Niente replica di Serra a Scanzi, non che ce l'aspettassimo. E comunque, se mai lo facesse, non sarebbe tramite Amaca.

E Bucchi? Chiamiamo Maigret?

La moda si sposta a Milano, Laura Asnaghi gioca in casa.

Grazie a Roberto Brunelli, scopriamo lo scrittore argentino Marcelo Figueras e il suo nuovo libro Aquarium.

Iniziano i mondiali di ciclismo a Richmond, Virginia. Per Repubblica li copre il collaboratore travestito da inviato Eugenio Capodacqua.

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