Durata: 12”45”
Si divide in due parti l'intro di oggi. Nella prima il Diretùr prova a tracciare un profilo del nuovo leader laburista inglese Jeremy Corbyn, dissertando su quali potranno essere le proiezioni sull'immaginario della sinistra.
I commenti generalizzati, dalle sue parti (Londra e dintorni soprattutto), sono di regressione e di riedizione del passato. Tuttavia è proprio Corbyn ad aprire il cartaceo odierno, mentre all'interno ci sono la corrispondenza da Londra di Enrico Franceschini e l'intervista al politologo francese Yves Meny di Anais Ginori che il Diretùr ci ha presentato a Genova nel giugno scorso. Confessiamo di aver fatto il pensiero di fondare i Commandos AG.
A questo punto cos'altro può aggiungere la giovane Rosalba Castelletti nel suo intervento? Poco assai e infatti si butta sui migranti, argomento che tira molto in questo periodo. E dopo di lei il secondo spezzone del Diretùr il quale sottolinea l'immagine di apertura (ormai le foto, da un po' di tempo a questa parte, hanno assunto i pieni connotati di un pezzo scritto), molto cruda (quasi a voler riparare la mancata decisione di pubblicare la foto del piccolo Alan).
Aggiungendo, inoltre, che sarebbe necessario scrivere un articolo intitolato: “I bambini da vivi”, perché sembra che solo da morti siano in grado di smuovere le coscienze, capaci di provocare compassione (che non comporta responsabilità), ma non condivisione che è un gesto politico, perché determina responsabilità. Proprio ciò che manca.
Intanto precipita il drone in redazione e il contraccolpo è tale da scombussolare i titoli di coda, talché
rimane il dubbio su chi sia stato l'autore del montaggio.
A questo punto cos'altro può aggiungere la giovane Rosalba Castelletti nel suo intervento? Poco assai e infatti si butta sui migranti, argomento che tira molto in questo periodo. E dopo di lei il secondo spezzone del Diretùr il quale sottolinea l'immagine di apertura (ormai le foto, da un po' di tempo a questa parte, hanno assunto i pieni connotati di un pezzo scritto), molto cruda (quasi a voler riparare la mancata decisione di pubblicare la foto del piccolo Alan).
Aggiungendo, inoltre, che sarebbe necessario scrivere un articolo intitolato: “I bambini da vivi”, perché sembra che solo da morti siano in grado di smuovere le coscienze, capaci di provocare compassione (che non comporta responsabilità), ma non condivisione che è un gesto politico, perché determina responsabilità. Proprio ciò che manca.
Intanto precipita il drone in redazione e il contraccolpo è tale da scombussolare i titoli di coda, talché
rimane il dubbio su chi sia stato l'autore del montaggio.
ClaudioTito esordisce con la battuta sull'argomento che torna al centro del dibattito, da cui non se n'era mai andato, vale a dire le riforme costituzionali. Anche lui ha raggiunto il limite umano di sopportazione.
Chi regge bene (sembra) è Stefania Aloia che espone le sue meraviglie: dagli orecchini alla collana multipla, fino all'orecchino di grande impatto.
Visto, si stampi
@Frank201410
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