mercoledì 18 novembre 2015

I feticismi di oggi (parte prima): Repubblica per la strage di Parigi (il quinto giorno).

Intanto una nota di servizio: la seconda parte dei feticismi sarà pubblicata nel corso della giornata.

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Quando sembrava tornare tutto alla normalità (si fa per dire) , ecco che l'allarme bomba allo stadio di Hannover, Germania, ci fa ripiombare nel terrore. E nel momento in cui scriviamo è in corso un blitz delle forze dell'ordine a Saint Denis contro una cellula di terroristi jihadisti. 

Tra Francia, Germania e Belgio, la prima pagina è ancora (quasi) tutta dedicata alla strage di Parigi e ai suoi drammatici sviluppi.

E menomale che nel fogliettone troviamo il sorriso di Annalisa Cuzzocrea e Simona Poli.

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Oggi le pagine dedicate alla "guerra all'Isis" scendono a 18, ieri erano state 20 e nei due giorni precedenti 22, copertine escluse. 

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Lo sfoglio apre con una doppia sull'allarme allo stadio di Hannover dove doveva disputarsi Germania-Olanda. Ma ad Hannover non c'era nessun republicone. Andrea Tarquini, infatti, scrive da Berlino.

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Poi si ritorna a Parigi con l'ormai tradizionale "scenario" del pioniere Bernardo Valli.

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La novità di oggi è che le cronache degli inviati parigini non sono protagoniste come nei giorni scorsi. La priorità è infatti per le strategie che l'Europa sta adottando contro il terrorismo jihadista.

Segnaliamo infatti il pezzo del londinese Franceschini a pag.3, la doppia pagina da Bruxelles di Andrea Bonanni e quella del moscovita Lombardozzi che ci racconta cos'ha in testa Vladimir Putin.

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Poi arrivano le cronache degli inviati a Parigi: gli ispettori Carlo Bonini e Fabio Tonacci continuano le indagini. 

Tonacci è anche andato a visitare la stanza dell'Hotel di Alfortville dove ha dormito il commando di terroristi la notte prima della strage. 

Giuliano Foschini ha tenuto compagnia ai genitori di Valeria Solesin, giunti a Parigi per "l'ultimo abbraccio a Valeria".

Il collaboratore Adriano Sofri continua il suo tour nei luoghi della strage, raccogliendo umori e sensazioni.

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In tutto questo ci tocca segnalare che la massiccia presenza di republicones nella capitale francese ha, di fatto, oscurato il lavoro della vera parigina di Largo Fochetti Anais Ginori, che oggi si è dovuta accontentare di un pezzullo a pag. 15 in cui intervista il caporedattore di Charlie Hebdo Gérard Biard.

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La parte del giornale dedicata all'evento del momento si chiude con due doppie paginate di interviste e commenti estemporanei e non (Le Idee/1 e Le Idee/2) in cui spiccano l'intervista di Arturo Zampaglione a Michael Walzer, teorico della "guerra giusta" e le impressioni del compositore Nicola Piovani.

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Appuntamento a più tardi con la seconda parte dei feticismi di giornata.

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