mercoledì 4 novembre 2015

Vita di redazione 1035. Claudio Tito 10, Antonio Maida 1. Le presenze agli antipodi.

VITA DI REDAZIONE del 2/11/2015
Durata: 8'10”

Antonio Maida ci ha pensato bene, il nuovo look non gli è piaciuto e così, nel fine settimana, si è rasato. Incontentabile.




È appena lunedì è già Alberto Mattone sbuffa. Impaziente.




Avendo saputo del suo esordio stagionale in audio-video, Mattia Chiusano ha optato per un abbigliamento casual sì, ma personalizzato nel contrasto chiaro e scuro. A fianco lo incoraggia Carlo Alberto Bucci.




Per un MC che colleziona il suo primo gettone, c'è Claudio Tito che arriva per primo in doppia cifra. È AM a comunicarlo all'altro AM: l'espressione di ammirazione è eloquente. Poi AM commenta con l'altro AM il primato in classifica di CT.





Il Diretùr dice che, il reportage di Bernardo Valli da Istanbul e il racconto di Marco Ansaldo da Diyarbakir, di fatto la capitale curda (ne aveva già scritto Adriano Sofri un paio di settimane fa), offrono la testimonianza del risultato delle elezioni e delle tensioni che interpellano l'Europa. C'è un problema che riguarda il destino e l'approdo definitivo della Turchia. Rispetto alle elezioni di giugno, quando Erdogan aveva perso voti, si è registrato ieri un passo indietro. Puntando su stabilità e sicurezza il presidente turco ha riconquistato la maggioranza e può governare da solo, anche se non ha centrato il secondo obiettivo che era quello di avere più seggi per poter modificare la Costituzione. Un segno simbolico più che politico è stato il primo messaggio di Erdogan, il ringraziamento a dio, un messaggio di islamismo democratico per la stabilità che proietti un'ombra di modernità ottomana su tutta l'area mediorientale. Tutto questo però a scapito di un profilo democratico. Questo tocca anche l'Europa, perché Erdogan serve per contenere l'ondata di profughi e, come alleato Nato, per la partecipazione ai raid contro l'is. Però l'Europa deve ricordare che non è solo un'alleanza di mercato, ma dev'essere un'unione di principi, una base ideale per il rispetto delle regole democratiche che mal si conciliano con la Turchia attuale. Esistono limiti alla libertà di espressione come avvenuto - prima delle elezioni - con l'occupazione della sede di due stazioni televisive e la confisca, in pratica, di due giornali di opposizione. Difesa dei principi pur continuando a dialogare con quella società civile che non si è arresa al sultanato islamista di Erdogan.

In ordine di apparizione.

Alberto Mattone (Esteri) conferma che la vittoria di Erdogan è stata netta, mentre il partito curdo è riuscito per un soffio ad entrare in Parlamento dove proseguirà quella sfida laica che una parte del Paese cerca. Erdogan, dal canto suo, ha detto che la comunità internazionale deve rispettare questo voto.

Perché sennò che fai, ci cacci?

Claudio Tito (Politica) ricorda come la giornata odierna vedrà il vero insediamento del commissario Tronca a Roma e subito ci sarà un incontro con Renzi. Coinvolto anche il prefetto Gabrielli. Nello stesso tempo cominciano le grandi manovre, sia a destra sia a sinistra, per la ricerca del candidato sindaco.

Fate il vostro gioco.

Mattia Chiusano (Sport) certifica che il campionato di serie A è il torneo dell'incertezza. La Fiorentina è tornata a correre, l'Inter fa rendere ogni gol trasformandolo in vittoria e addirittura risorge il Milan che, con tre vittorie consecutive, si affaccia al quinto posto. Mentre si profila già il turno di Coppa dei Campioni con la delicata partita in Germania della Juventus.

Neppure il tempo di rifiatare.

Visto si stampi
@Frank201410

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