lunedì 14 marzo 2016

Appunti e ritagli della sera: la sciabolata di Valentini e la gioia di Dzeko.

Iniziamo con la sciabolata di Giovanni Valentini, contrariato dalle ultime dichiarazioni dell'E.M.erito Ezio Mauro:

Dal Fatto Quotidiano: Di concentrazioni non se ne parla. Giovanni Valentini, giornalista, scrittore, già direttore de L’Espresso e vicedirettore di Repubblica-oggi è il portavoce dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato: per questo, degli aspetti tecnici dell’ultima acquisizione del gruppo di cui ha fatto parte per quarant’anni non vuol parlare. Ma di tutto il resto sì: “Mi rifiuto di condividere la tesi di Ezio Mauro che ha parlato di radici comuni tra Repubblica e Stampa. Quando mai? Repubblica, dove io sono stato assunto nell’ottobre del ’75, nacque dal matrimonio tra L’Espresso e la Mondadori. Era cioè un editore puro, che faceva i giornali per i suoi clienti: i lettori. Non per fare affari. Mentre la Fiat è sempre stata un editore impuro, sia alla Stampa sia al Corriere della Sera. Lasciai il Giorno, che era dell’Eni, proprio perché volevo andare a lavorare per un editore puro”.




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Cortocircuito tra i due republicones che raccontano la strage in Costa D'Avorio: Paolo G. Brera, parlando dei tre hotel presi di mira dagli assalitori, scrive che sono il Pailotte, l'Hotel de France e il Kovia Beich. Tre nomi completamente diversi da quelli citati nel pezzo di Daniele Mastrogiacomo: Etoile Du Sud, Wharf e La Taverne Bassamoise.




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Anche oggi una bella infografica senza firma. Non si fa, Marione.



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La fresca inviata negli States Anna Lombardi scivola subito sul nome della probabile nuova Presidentessa degli Stati Uniti: Hillarry al post di Hillary.



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In perfetto #CanoneMarione la pagina 11 di oggi.



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In una didascalia nello Sport leggiamo che Edin Dzeko festeggia il suo settimo gol in campionato. Ma a vedere la foto, l'unico che non festeggia è proprio Dzeko.









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