Clamoroso endorsement elettorale del Fundadòr oggi nel suo Domenicale. Ma non per il Sì, come molti lettori si attendevano, ma per il No. Quindi da oggi il Fundadòr sarà per tutti noi EugeNO (copyright @songominollo).
Al di là del titolo, già inquietante per i pipierrinrenziani, ecco il passaggio in cui EugeNO fa "outing elettorale":
E poi c’è il referendum. L’appuntamento è decisivo. Se Renzi vince sarà padrone, se perde si apre uno scenario nuovo sul quale è molto difficile fare previsioni. Personalmente — l’ho già detto e scritto — voterò no, ma non tanto per le domande del referendum quanto per la legge elettorale che gli è strettissimamente connessa. Se Renzi cambia quella legge (personalmente ho suggerito quella di De Gasperi del 1953) voterò sì,
altrimenti no. E immagino che siano molti a votare in questo stesso modo. Pensaci bene, caro Matteo; se anche vincessi per il rotto della cuffia sarai, come ho già detto, un padrone. Ma i padroni corrono rischi politici tremendi e farai una vita d’inferno, tu e il nostro Paese.
Come scrive giustamente @songominollo: su Twitter: Coi soliti agili 13 paragrafi triasteriscati, il Fondatore EugeNO spezza l'arietta da Yes We Must del direttore Mario Calabresi.
E proprio su Twitter si scatena l'inferno contro EugeNO, tant'è che, al momento in cui scriviamo, l'hashtag #scalfari è al dodicesimo posto nelle tendenze. Qui sotto una (prima) selezione di tweet di lettori inalberati. E altri ne seguiranno nel corso della giornata.
E la domanda è d'obbligo: Caro EugeNO, quanti lettori ha perso oggi il giornale da te fondato? Urge un chiarimento immediato da parte di chi quel giornale lo dirige, o lo ha diretto.
2 commenti:
Però vale anche il ragionamento opposto: quanti lettori ha perso Repubblica per la linea editoriale di sostegno ai governi tecnici o di grande coalizione da novembre 2011 a oggi e in particolare col sostegno al governo Renzi, che ha fatto alcune riforme (su tutte quella del lavoro) in contrasto con la linea editoriale tenuta in questi anni dal quotidiano? Parlo di un processo già iniziato sotto gli ultimi anni di direzione Mauro, che a volte con alcuni rilievi critici verso Renzi sembrava scollato dalla sua stessa redazione politica. Di sicuro il grafico mostrato anche qui alcuni giorni fa mostra che Repubblica ha sofferto più di altri concorrenti la riduzione di copie vendute.
Condivido ciò che ha scritto Giorgio. Oggi Potrà anche aver perso lettori per l'editoriale di Scalfari ma questa eventuale perdita farebbe il paio con quella avvenuta per le posizioni morbide tenute nei confronti di Renzi da quando Renzi è premier.
Trovo in oltre che il titolo dell'editoriale sia molto più "violento" rispetto a ciò che effettivamente dice l'editoriale e sembra che alcuni dei commentatori che criticano Scalfari per ciò che ha scritto abbiano letto solo il titolo.
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