lunedì 20 febbraio 2017

Feticismi da leccarsi i baffi: l'intervista a Gianni Clerici sulla Gazzetta del Sud

Quasi per caso abbiamo trovato, sul sito della Gazzetta del Sud, una imperdibile e feticistica intervista allo scriba Gianni Clerici.

Riportiamo, per i più pigri,  le prime tre domande-risposte. Il resto dell'intervista la trovate qui.

Gianni, ammettilo, il 18esimo trionfo Slam di Federer ha sorpreso anche te che su un campo da tennis pensavi di averle viste tutte... 

«Ha sorpreso anche me, perché pensavo che l’ultima assenza fosse definitiva. Non lo era. Sono lieto di essermi sbagliato». – Federer – come dici tu – potrebbe giocare con la racchetta di legno senza mandare la pallina in tribuna, ma forse il talento di John Mc Enroe è stato dello stesso livello. «Il talento di Mac non è stato da meno, ma forse anche quelli di Tilden, Cochet, Kramer, Gonzalez e altri, diciamo 10, 20...» 

Aver intuito che i poco più che ragazzi Sampras e Federer un giorno avrebbero dominato il mondo è una delle tue infinite “perle”. 

«Pare che i monaci buddisti intuiscano in un bambino se questi diventerà il Dalai Lama. La mia situazione, ahimè non religiosa, deve essere simile riguardo al Tennis». 

Rafa Nadal e Bjorn Borg esclusi, perché tanti “big” di differenti ere tennistiche o non hanno mai vinto il Roland Garros o ci sono riusciti appena una volta. 


«Perché il gioco sulla terra rossa è diverso da quello sulle altre superfici sulle quali si giocavano gli Slam: la benedetta erba». 



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