mercoledì 22 novembre 2017

Nuova Repubblica: la recensione di Nonunacosaseria, non uno qualsiasi.

Caro Pazzo,

attratto dal restyling più strombazzato nella storia dell'umanità, stamani ho fatto una cosa che non facevo da tempo: ho comprato Repubblica, anziché scroccarla episodicamente al bar o altrove.

L'impatto grafico mi piace, il quotidiano ora somiglia più a uno di quegli autorevoli e sobri fogli mitteleuropei che non a un tabloid dai titoli urlati. L'impaginazione per sezioni è agevole, anche se - francamente - sono rimasto un po' disorientato da quella "quarta pagina" in cui si parla di robe che niente c'entrano con la sezione che precede e che segue. Così come trovo eccentrica la scelta, in mezzo a tanta sobrietà, di piazzare nella sezione "mondo" quell'articolo sulle sigarette nei film (o non poteva andare nella pagina degli spettacoli?) e nella sezione "cronaca" l'intervista a Massimo Bottura.

Ritengo giusta e corretta la scelta editoriale di dar spazio più ai commenti che alle notizie ed effettivamente la novità risalta bene con il nuovo tipo di impaginazione. Non ci sono titoli della serie "Silvio paga gli alimenti a Veronica" o "Pierluigi dice no a Matteo", spero non sia un caso. Rimane "il retroscena": tornerò a comprare un giornale cartaceo quando scompariranno i retroscena che nove volte su dieci sono più ricostruzioni fantasiose che non approfondimenti per capire cosa sta succedendo (sempre che sia possibile capire cosa succede nella politica italiana).

Due domande.

La prima: durerà - e quanto - la sobrietà odierna?

La seconda: ma 78 - dicasi settantotto - pagine (più la cronaca locale) sono davvero indispensabili? Forse il target di Repubblica è composto da fancazzisti che possono leggersi tutte quelle pagine e da manager / liberi professionisti che delegano al Fantozzi di turno? Ma come fa un povero lavoratore a leggere non dico tutto il quotidiano, ma almeno la metà? Si alza un'ora prima? Prolunga la pausa pranzo? Legge la sera quando va a letto, stile Raimondo Vianello con la Gazzetta? Io posso capire settantotto pagine se si continua a dare prevalenza alle notizie, ma se si dà maggior spazio ai commenti perché tanto le notizie uno le conosce già dal web, che senso ha tutta quella carta? Sono così fuori dal seminato se dico: fate trenta pagine, quaranta toh - inclusa la cronaca locale, e mettete il prezzo trenta centesimi meno.

Nonunacosaseria

1 commento:

Gabriele ha detto...

E quindi metà della redazione di Repubblica viene poi a mangiare e dormire a casa tua, dato che - seguendo il tuo prezioso consiglio - sarebbe licenziata perché superflua. Molto più semplicemente: uno sceglie cosa leggere e cosa no sulla base del tempo a disposizione e dell'interesse per gli argomenti.