giovedì 23 novembre 2017

Nuova Repubblica: miscellanea di reazioni, commenti e feticismi - Parte sesta.

Se a qualcuno interessa, qui c'è la puntata di Otto e mezzo di ieri sera con ospite Mario Calabresi.
















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Anche oggi, su Facebook, Riccardo Falcinelli (grafico, autore di “Cromorama”) si scatena a difesa della Nuova Repubblica:

Ci sono persone, grafici, che nelle ultime ventiquatt'ore hanno criticato con violenza, spesso gratuita, il nuovo progetto di Repubblica. I testi in verticale come l'insegna di una osteria! Che schifo! Vignelli si rivolterebbe nella tomba! (Io lo trovo geniale ma de gustibus eccetera eccetera). Ora però, fare il progetto di un quotidiano è un lavoro di una complessità inaudita, possibile che si trovi da criticare una scritta in verticale? Di mille problemi risolti una scritta in verticale? Si cambierà. Se non funziona si cambierà! Un quotidiano è una macchina in fieri non una struttura immutabile. Il design di un quotidiano è un "processo" non un soffitto affrescato. Però... C'è un però. Per curiosità uno va a vedere questi arbitri di eleganza cosa hanno fatto e scopri dei poster stenti, delle cartolinette con gli spazi sbagliati, delle imitazioni epigonali di designer di quarant'anni fa. È chiaro che criticare è lecito ma è pure lecito pensare che vi lamentate di Repubblica perché a voi nessuno ha chiesto di ridisegnarla e questo, per qualche misterioso cedimento della psiche, vi pare un affronto. A me sarebbe piaciuto ridisegnare Repubblica e l'avrei fatta completamente diversa. Ma a me mica piace solo quello che farei io (per dire: non avrei mai messo un titolo in verticale eppure poi l'ho visto e funziona, funziona al punto che ho ammirato la spregiudicatezza dell'idea). Insomma non può contare solo il gusto, questo di Repubblica è un progetto bello, importante e soprattutto imponente tecnicamente. Se nel mondo del design non si impara a ammirare anche quello che è lontano da noi perdiamo un'occasione culturale, una possibilità di stupore e anche (perché no?) di felicità.

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E tra i commenti al post di Falcinelli ce n'è uno interessante di Carlo Grosoli con tanto di foto esplicativa:

Anch'io sulle prime sono rimasto un po' urtato dai nomi delle rubriche disposti in verticale (non sono ruotati di 90° come il titolo dell'Independent). Ma non potevo credere che dietro alle scelte dei designer ci fosse solo azzardo, coraggio, spregiudicatezza e pretesa di discostarsi dagli altri a soli scopi commerciali. Infatti non è così. È una soluzione pragmatica, decisamente funzionale. Il vecchio giornale dovevi accartocciarlo.







































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Un commento a margine di questo articolo sulla Nuova Repubblica apparso ieri su Il Post:
Le scritte:

E
C
O
N
O
M
I
A

come se fossero insegne:

B
A
R

sono da denuncia alla corte dell’Aja per crimine contro l’umanità.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,

oggi Repubblica è ancora più bella elegante seducente di ieri!!!
Una splendida giovane donna! Il resto è solo invidia.

Io la trovo bellissima per il tratto minimalista che è eleganza molto raffinata.
Io penso che per la prima volta forse nel modo dei giornali si assista a questa “ri-nascita” di un  quotidiano.

Perché si tratta di un media nuovo che  prima non c’era.
E l’eleganza e il respiro del giornale hanno radici europee.

Credo che al di là di alcune cose su cui nei prossimi giorni ci soffermeremo per capire meglio la collocazione narrativa (e penso a Terza pagina e Quarta pagina) il lavoro svolto sia davvero geniale.
Così come credo che il segno vero su questa Repubblica sia di Francesco Franchi
A lui dobbiamo la pulizia formale e l’eleganza austera.

Stammi bene!!!

Walter B. - messaggio via mail

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Claudio Cerasa, direttore del Foglio, nel suo editoriale di oggi scrive fra l’altro :”......un peccato che proprio sulle bellissime pagine della nuova Repubblica scritte con il carattere Eugenio.......”.











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L'ironia di un edicolante di Largo Crocetta a Milano. Tra l'altro gli abbiamo chiesto come fosse andata ieri Repubblica e, soprattutto, come stava andando oggi (ore 14). Le risposte: benissimo ieri, così così oggi.


























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Due commenti apparsi sulla newsletter Anteprima di Giorgio Dell'Arti:

Caro Dell’Arti, vorrei tranquillizzare Lei e la sig.ra Aspesi. La mia copia di Repubblica, acquistata in centro a Milano, non riporta alcuno svarione tipografico (allego prova). Il giornale mi sembra ben impaginato, ma come ritorno alle origini 79 pagine (più il dorso locale) sono sfiancanti. Tenere in mano il quotidiano sui mezzi è un peso. E chi riesce, poi, anche solo a sfogliarlo tutto? Un caro saluto e complimenti per l’Anteprima. Viva la sintesi!

Gianluigi Maino

Caro GD'A, posso dirti che a me la nuova veste di Repubblica assomiglia ad una minestrina in brodo per convalescenti, che i caratteri di certi titoli sono evanescenti e che le strisce grigie laterali sono poco leggibili, per non parlare dei “tamburini” davvero microscopici. Ci fosse ancora alla Filarmonica la signora Panni, marcerebbe armata (di ombrello) su Repubblica…

Vittorio Emiliani

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