sabato 20 gennaio 2018

Ancora sulla Debenedettiade (anche se ci chiedono di non parlarne più).

Rassegna Stampa destrorsa sulla lite continua tra Carlo De Benedetti e Eugenio Scalfari.

Anche se il lettore Calaber, nel messaggio che ci ha inviato e che volentieri pubblichiamo) ci invita a silenziare la polemica.

Caro Pazzo, 
a proposito della vicenda CdB, Scalfari, Repubblica, si può provare a dire che tutta questa polemica ha già stancato? In fondo (e a ben vedere), non accade nulla di molto diverso di ciò che si verifica nel centro-sinistra: una guerra fratricida che fa il gioco dei concorrenti (politici e, in questo caso, editoriali). Se Repubblica ha rappresentato (e in gran parte ancora rappresenta) l’opinione pubblica che, grosso modo, si riconosce in quella parte politica, il minimo sindacale è chiedere che non ne assuma anche i molti vizi e le pochissime virtù. Se l’elettore di centro-sinistra è disorientato (e ogni ora di più ha la tentazione di non recarsi alle urne), analogamente il lettore prova qualche smarrimento e, come è tentato di fare l’elettore con le urne, pensa anche lui se non sia il caso, almeno per un po’, di lasciare deserte pure le edicole. 
Calaber










3 commenti:

Piero Sannia ha detto...

Al contrario di quanto sostiene per sè Calaber, a me la vicenda De Benedetti-Scalfari non ha stancato affatto perché stanno venendo fuori particolari su vicende del passato che conoscevano solo gli addetti ai lavori (i giornalisti) e non noi lettori. Anzi, mi piacerebbe che sui retroscena del giornalismo si cominciasse a fare più luce, perché fanno capire tante cose di come i giornali si comportano nei confronti delle notizie. E non deve smettere di parlarne PPR, che è stato il primo a segnalare la burrasca in arrivo. Grazie PPR.

Gabri ha detto...

Sapere cosa scrivono Libero o La verità (giornali che non legge quasi nessuno) e conoscere la posizione di Belpietro mi sembra abbastanza inutile. Un conto è parlare della questione in quanto lettori (anche critici), un conto leggere le idee di certa stampa e certi giornalisti.

Calaber ha detto...

Caro Pazzo,
giusto per chiarire. Basta leggere quanto ho scritto per vedere che non ho chiesto a nessuno di smettere di parlare sulla "debenedettiade" e, ancor meno, a "Pazzo per Repubblica" di innescare il silenziatore (e il lettore Sannia forse confonde, come si direbbe, testo e paratesto). Ho soltanto manifestato stanchezza (alla lettera) verso le lotte intestine che coinvolgono una precisa parte politica di cui, all'evidenza, le parole di De Benedetti contro la linea editoriale di Repubblica costituiscono uno dei tanti segni. E, per essere ancor più chiaro, mi è sembrato e mi sembra che questa "crisi" interna al giornale sia una delle diverse facce della più generale crisi dello schieramento politico che Repubblica ha sempre voluto "rappresentare". Di tale crisi la rissosità e il prendersela in maniera virulenta con il "vicino" ritengo siano tra gli aspetti meno commendevoli. Per il resto, non bisognava certo attendere le polemiche di questi giorni per conoscere i cosiddetti "retroscena" che riguardano la storia di Repubblica, le vicende della sua proprietà editoriale, il ruolo avuto in questi quarant'anni dai diretti interessati e protagonisti. Esiste, com'è noto, un'abbondante letteratura e aver aggiunto al risaputo le urla è solo una dimostrazione del livello, ribadisco stancante (e stucchevole), del dibattito attuale.