venerdì 25 maggio 2018

Feticismi Veloci (e non illustrati) del Giorno.

Veloci e non illustrati perché qui non ci paga nessuno e nessuno ci ha invitato ufficialmente alla prossima Festa di Repubblica.

E poi dobbiamo ancora leggere le 4 paginate di ieri su Philip Roth.

In prima pagina.

Effetto Conte: anche oggi titolone "a nove colonne" come si diceva una volta.

Michele Ainis si inventa la definizione di Governo Politecnico. Geniale.

E poi c'è l'Altan di venerdì, il Super8 e le due faccine di NSDR nello Spazio Idee e Trump nel fogliettone (che torna).


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Dentro il giornale.

Tutto sommato contenuto il numero di paginate di Cacciucco Gialloverde (7).

Torna ellekappa dopo il silenzio di ieri.

I Marziani di Bottura oggi scioperano, in compenso a pag.6 c'è un pezzo di Luca sulla libertà di stampa.

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Negli Esteri paginata dell'iberico Alessandro Oppes.

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In Cultura altre due paginate su Philip Roth. Quindi ne abbiamo sei da leggere.

E anche la pagina di oggi dedicata alla Festa di Repubblica di Bologna (a cui nessuno ci ha invitato) è dedicata al grande romanziere scomparso. Con faccione colorato di Marta Signori.

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Sport: ottava puntata di Regine Azzurre di Gianni Mura, che è stato a Bolzano a intervistare Tania Cagnotto. Da leggere.

Finale di Champions: Andrea Sorrentino è già a Kiev. Lo raggiungerà qualcuno? Tipo il Crosetti? 

6 commenti:

Mandrake ha detto...

Caro PPR ti do un'idea, visto che da un po' ti lamenti che non si vede una lira: perché non usi Patreon? Lì chi ha un bel progetto viene pagato dagli utenti. E bene. Buon lavoro

Calaber ha detto...

Caro Pazzo,
purtroppo le pagine culturali di Repubblica di tanto in tanto ci deludono per le loro sviste e imprecisioni. Oggi Raffaella De Santis, in un articolo in cui fa parlare Nancy Westman, traduttrice svedese di Philip Roth, sull’annosa e abbastanza trascurabile questione del premio Nobel non assegnato al grande scrittore (aggiungo che, come per Borges, caso mai sarebbe stato il Nobel ad aver bisogno di Roth e non Roth del Nobel), incappa in un errore che lascia noi “rothiani” nel totale sconforto. Scrive, infatti, la De Santis che la Westman avrebbe tradotto “capolavori dell’ultima stagione” di Roth tra i quali “Lo scrittore fantasma”, laddove quest’opera, primo episodio della trilogia dedicata a Nathan Zuckerman, è del 1979, tre anni dopo la fondazione di Repubblica. Come si fa a considerarla “ultima stagione” se dopo sono stati pubblicati ben oltre dieci capolavori di Roth sino alla conclusione del primo decennio del Duemila? O “ultima” significa qualche altra cosa che non riusciamo a capire?

Calaber ha detto...

Caro Pazzo,
purtroppo le pagine culturali di Repubblica di tanto in tanto ci deludono per le loro sviste e imprecisioni. Oggi Raffaella De Santis, in un articolo in cui fa parlare Nancy Westman, traduttrice svedese di Philip Roth, sull’annosa e abbastanza trascurabile questione del premio Nobel non assegnato al grande scrittore (aggiungo che, come per Borges, caso mai sarebbe stato il Nobel ad aver bisogno di Roth e non Roth del Nobel), incappa in un errore che lascia noi “rothiani” nel totale sconforto. Scrive, infatti, la De Santis che la Westman avrebbe tradotto “capolavori dell’ultima stagione” di Roth tra i quali “Lo scrittore fantasma”, laddove quest’opera, primo episodio della trilogia dedicata a Nathan Zuckerman, è del 1979, tre anni dopo la fondazione di Repubblica. Come si fa a considerarla “ultima stagione” se dopo sono stati pubblicati ben oltre dieci capolavori di Roth sino alla conclusione del primo decennio del Duemila? O “ultima” significa qualche altra cosa che non riusciamo a capire?

Anonimo ha detto...

Ragazzi cosa ne pensate della inserto domenicale robinson....? Personalmente lo trovo inutile e tratta argomenti illeggibili.....sarebbe meglio un inserto tipo quello del corriere con reportage e storie fruibili e leggibili da tutti e non solo da specializzati.....

Viviana Faldini ha detto...

Concordo con Calaber. Le pagine culturali di Repubblica sono mediocri, al massimo sono di livello liceale. Questo vale anche per Corriere, Stampa, Messaggero e Fatto quot. Se voglio leggere qualcosa di livello universitario, c'è solo l'inserto Alias del manifesto.

Viviana Faldini ha detto...

Concordo con Calaber. Le pagine culturali di Repubblica sono mediocri, al massimo sono di livello liceale. Questo vale anche per Corriere, Stampa, Messaggero e Fatto quot. Se voglio leggere qualcosa di livello universitario, c'è solo l'inserto Alias del manifesto.