Claudio Nobis è una tra le grandi firme scomparse dal giornale dopo l’addio alla direzione di Eugenio Scalfari. Era uno di quelli che ragionava e pensava come si faceva ( ed era possibile) nella vecchia Repubblica di Piazza Indipendenza.
Sotto i principali necrologi apparsi oggi su Repubblica e il coccodrillo di Valerio Berruti.
Che la terra gli sia lieve.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
il numero di Robinson di domenica 11 novembre è l’esempio più evidente della pochezza (per non dire della deriva) che talvolta traspare dalle pagine di Repubblica che hanno a che fare con la cultura: prima l’anticipazione di un libro di Vargas Llosa, poi un estratto di un volume postumo di Mastroianni, immediatamente dopo una ulteriore anticipazione di una pubblicazione di Tina Turner, infine la prefazione di Wenders a un volume su De Andrè. Il tutto per la bellezza di 10 (dieci) pagine. Dopodiché tre interviste e un fondamentale inserto (nell’inserto) su piante e giardini. Critica culturale zero, articoli di analisi su fenomeni culturali zero. Meno male che sopravvivono ancora le recensioni di libri e mostre. Altrimenti ... altrimenti meglio Chi o Novella 2000 (detto con tutto il rispetto del caso).
Quante copie hanno venduto nei primi otto mesi del 2018 Corriere, Repubblica, La Stampa e il Sole24Ore?
Scopriamolo insieme sul sito di DataMediaHub.
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La bella prima pagina della Stampa di ieri.
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Alcuni feticismi sportivi da Repubblica di oggi.
Clamoroso svarione di Andrea Sorrentino che nel suo pezzo su Atalanta-Inter si è perso la terza sostituzione dei milanesi, quella di Borja Valero, che in realtà era la prima.
Lo scivolone prosegue nelle pagelle (qui addirittura manca il voto di tutti e tre i sostituti) e nel tabellino delle formazioni.
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Chiudiamo con la rubrica Anche i grandi sbagliano, segnalando due errori del maestro Gianni Mura, che scrive Szczecny anziché Szczesny (ma era difficile) e scrive prima Kessie senza accento finale e poi con. La versione giusta è quella accentata.
Che la terra gli sia lieve.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
il numero di Robinson di domenica 11 novembre è l’esempio più evidente della pochezza (per non dire della deriva) che talvolta traspare dalle pagine di Repubblica che hanno a che fare con la cultura: prima l’anticipazione di un libro di Vargas Llosa, poi un estratto di un volume postumo di Mastroianni, immediatamente dopo una ulteriore anticipazione di una pubblicazione di Tina Turner, infine la prefazione di Wenders a un volume su De Andrè. Il tutto per la bellezza di 10 (dieci) pagine. Dopodiché tre interviste e un fondamentale inserto (nell’inserto) su piante e giardini. Critica culturale zero, articoli di analisi su fenomeni culturali zero. Meno male che sopravvivono ancora le recensioni di libri e mostre. Altrimenti ... altrimenti meglio Chi o Novella 2000 (detto con tutto il rispetto del caso).
Calaber
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Scopriamolo insieme sul sito di DataMediaHub.
Ringraziamo illustrAutori per la segnalazione.
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La bella prima pagina della Stampa di ieri.
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Alcuni feticismi sportivi da Repubblica di oggi.
Clamoroso svarione di Andrea Sorrentino che nel suo pezzo su Atalanta-Inter si è perso la terza sostituzione dei milanesi, quella di Borja Valero, che in realtà era la prima.
Lo scivolone prosegue nelle pagelle (qui addirittura manca il voto di tutti e tre i sostituti) e nel tabellino delle formazioni.
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Chiudiamo con la rubrica Anche i grandi sbagliano, segnalando due errori del maestro Gianni Mura, che scrive Szczecny anziché Szczesny (ma era difficile) e scrive prima Kessie senza accento finale e poi con. La versione giusta è quella accentata.
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