martedì 9 aprile 2019

L'analisi dei dati ADS (parziale rettifica).

Gab ci ha inviato una parziale rettifica alla sua analisi di ieri sui dati ADS di febbraio.

Come è stato giustamente fatto notare dal giornalista Marco Capisani di Italia Oggi su Twitter, Carlo Verdelli ha firmato il primo numero il 20 febbraio. 

Avevo confuso la data dell’insediamento ufficiale di Carlo Verdelli (20 febbraio) con quella dell’annuncio dello stesso Mario Calabresi della sua sostituzione (5 febbraio). 

Questo tuttavia non invalida l’analisi sui dati ADS se non per la premessa che, appunto, febbraio non è stato il primo mese quasi interamente sotto la direzione di Carlo Verdelli, bensì marzo (interamente). 

Anzi è possibile provare a dedurre, seppur con qualche forzatura, quanto la Repubblica di Carlo Verdelli abbia venduto in edicola dal 20 al 28 febbraio.

Partendo dai dati di vendita IN EDICOLA de la Repubblica degli scorsi mesi, abbiamo:

Gennaio 2019: 140.007 copie
Dicembre 2018: 144.022 copie
Novembre 2018: 146.751 copie
Ottobre 2018: 147.768 copie
Settembre 2018: 152.349 copie

Ipotizzando che nei primi 19 giorni di febbraio senza nessun cambio alla direzione del quotidiano la discesa delle copie sia proseguita come nei mesi precedenti e stabilendo arbitrariamente un calo di 2.000 copie a quota 138.007 copie vendute mediamente nei primi 19 giorni di febbraio, si ha che nei rimanenti 9 giorni di febbraio sotto la direzione Verdelli la Repubblica in edicola si è attestata ad una vendita media di poco inferiore a 151.000 copie, in netto rialzo rispetto a gennaio 2019 ed in rialzo perfino rispetto a febbraio 2018, il mese che ha preceduto le elezioni politiche del 4 marzo 2018.

La forzatura sta nel fatto che con questo modello si presuppone che la Repubblica non abbia riscontrato nessun aumento di vendita in edicola nei primi 19 giorni di febbraio, neppure il 19 febbraio quando l’ex direttore Mario Calabresi ha firmato il suo ultimo editoriale o nei giorni immediatamente successivi all’annuncio della sostituzione di Mario Calabresi, quando qualche lettore potrebbe aver pensato di trovare subito in edicola la nuova Repubblica a firma Verdelli. Anzi, si presuppone un calo rispetto a gennaio 2019 in linea con i continui cali in edicola nei mesi precedenti. 

Inoltre il dato di vendita sotto Carlo Verdelli risulterebbe leggermente “drogato” dalla presenza di due domeniche nei nove giorni di febbraio considerati, quando come detto nel mio precedente post c’è stato un notevole aumento di vendita in edicola de L’Espresso (e qui si aprirebbe un’ulteriore discussione: è la Repubblica a firma Verdelli che ha trainato L’Espresso o viceversa? Quanti di quelli che comprano la Repubblica di domenica vorrebbero acquistare solo L’Espresso?).

Personalmente dopo più di un mese di direzione Verdelli continuo a preferire la Repubblica di Mario Calabresi: facendo un parallelo ancora con la carta stampata francese, mi sembra che si sia passati da un quotidiano più simile a Le Monde ad uno più simile a Libération, ed in generale che Carlo Verdelli abbia reso il giornale più politico (più spostato a sinistra) e più apartitico.

Tuttavia la mancanza in edicola di un’alternativa simile a la Repubblica fa sì che sia rimasto (come molti altri che preferivano la precedente direzione) un fedele lettore di Largo Fochetti, a cui affianco di tanto in tanto Il Foglio e il Manifesto.
Gab

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ulteriore piccola rettifica: in realtà dal 20 al 28 febbraio vi è stata una sola domenica, quindi i dati sono ancora più incoraggianti essendo “puliti” dall’effetto de L’Espresso.
Gab