Caro Pazzo,
fosse per me (se io fossi la suprema autorità regolatrice del giornalismo italiano) metterei una regola semplice semplice: è vietato recensire le opere di ingegno (libri in primis) dei redattori e dei collaboratori a qualsiasi titolo di un giornale. E invece ... invece in Italia e a Repubblica in particolare sembra valere l’esatto contrario: recensire sempre e comunque ogni opuscolo, ogni libercolo, ogni foglio di carta inchiostrato dato alle stampe dai propri giornalisti e collaboratori. Accade così che Michele Serra (autorevolissimo tra gli autorevoli collaboratori di Repubblica) veda il suo ultimo romanzo, nel giro di due giorni, recensito prima sul Venerdì dal redivivo Gad Lerner (che, evidentemente, per l’occasione deve aver superato o messo da parte le difficoltà economiche che lo avevano costretto ad allontanarsi dal giornale) e poi, nelle pagine culturali di sabato, anche da Nadia Terranova. Aspettiamo con impazienza di consultare le pagine degli altri inserti e allegati, nel timore che a qualcuno di essi sfugga uno scoop così prezioso.
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