venerdì 17 febbraio 2006

17 febbraio - Come si dice sondaggio in americano?


E' sempre la politica la protagonista della prima di oggi. Ecco la guerra dei sondaggi, vinco io vinci tu, e l'ennesimo tentativo di incastrare Berlusconi con un processo, ma anche stavolta la spunterà. Lo dice il suo oroscopo. Sui sondaggi alza la penna, anzi, abbassa i tasti del pc, il direttore Mauro con un fondo dal titolo "La realtà ad personam". Un sondaggio commissionato dal cavaliere in America lo segnala in testa sull'Unione.L'esperto d'America Arturo Zampaglione ci fa un ritratto della società di sondaggi in questione: la Psb di Manhattan, New York. Anche oggi la coppia di successo Fazzo-Mensurati è sulle tracce di Berlusconi e del suo tentativo di stanarlo come detto sopra. Sulla "psicosi che uccide il pollo ruspante" ce ne parla Jenner Meletti inviato a Campegine (Re). Esteri: l'Onu vuole che Bush chiuda il carcere di Guantanamo. Da leggere il pezzo di Alberto Flores D'Arcais e quello in appoggio di Carlo Bonini. Da segnalare il ritorno in Italia, dopo il viaggio in Medio Oriente pro vignette blasfeme, dell'agguerrita Francesca Caferri che oggi da Roma ritorna sull'argomento. Riecco l'inviato di guerra Daniele Mastrogiacomo che, stavolta dalla redazione, ci parla della misteriosa e strana morte di due volontari italiani in Afghanistan. E per l'occasione ritorna la bella rubrica "Diario da Kabul" dell'ottimo Alberto Cairo. Oggi in Repubblica c'è anche il Diario, quattro pagine per raccontare come cambia il mercato del voto elettorale. Maria Pia Fusco, oggi, ha il dono dell'ubiquità. La troviamo a pagina 57 che intervista da Parigi il regista Costa-Gavras e a pagina 59 che ci racconta da Berlino cosa è successo al festival cinematografico. Misteri. Clamoroso quello che ci racconta nella musica l'esperto Giuseppe Videtti: Chris Martin dice di essere stufo di suonare con i Coldplay. Ha suscitato parecchio clamore il secondo oro all'italia alle Olimpiadi. Forse perché a vincerlo sono ancora i pattinatori velocisti. E gli slalomisti? Vedremo. Soliti bei pezzi di Coen, Audisio, Crosetti e compagnia bella. Maurizio Crosetti credo che ricorderà per sempre questo evento giocato in casa sua: non si è mai affacciato così tanto in prima pagina. E comunque se lo merita, i suoi pezzi sono piccoli racconti alla Italo Calvino. E non è adulazione, la mia. Strepitoso Antonio Dipollina nel suo "Canal Grande" di oggi: ci parla de La Fattoria e di Alvaro Vitali, uno dei concorrenti. Non perdetevelo. A domani.

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