domenica 2 dicembre 2007

Ingrid Betancourt è viva. Cristina Nadotti anche.

Siamo tutti contenti di sapere che Ingrid Betancourt è viva. Ma lo siamo ancora di più scoprendo che lo è altrettanto la nostra Cristina Nadotti che, con sopresa di tutti, è stata spedita fino a Bogotà, Colombia, per raccontarci per filo e per segno cosa esattamente è successo.

E già che ci siamo, visto che l'abbiamo tirata in ballo, raccontiamo in due righe chi è Cristina Nadotti, per la gioia di tutti i feticisti di Repubblica.

Googlando Cristina Nadotti abbiamo trovato quanto segue:

Cristina Nadotti è una giornalista del gruppo editoriale L’Espresso. Si occupa principalmente di scienza e di tecnica (ea llora cosa ci faceva in Colombia dalla Betancourt?).
Cristina Nadotti si definisce una provinciale. Di origine ligure è vissuta per molti anni a Sassari, dove si è laureata due volte, la prima in Lingue, la seconda in Lettere con indirizzo storico-filosofico. Le lingue sono una vera passione: parla inglese tedesco e spagnolo.
Ha anche un passato da sportiva, non di quelle che lo sport lo raccontano. Giocatrice e allenatrice di pallacanestro.
E nel mondo dello sport inizia la sua storia di giornalista, scrivendo un articolo sui ruoli nella basket per una piccola rivista che veniva distribuita gratuitamente nel palazzetto dello sport di Sassari. Negli anni Ottanta nel mondo del basket giravano i soldi e Sassari aveva una squadra di basket in A2.
Un giorno un giornalista de La Nuova Sardegna, il quotidiano di Sassari, le chiese di collaborare. E così Cristina passa da giornalista dilettante a giornalista professionista. La sua cultura poliedrica e la sua conoscenza delle lingue la portano a occuparsi di un po’ di tutto, soprattutto di viaggi, di cultura e di ambiente. La prima inchiesta-dibattito che seguì fu il Master Plan, progetto di megacostruzioni sulla Costa Smeralda: politica, ambiente, ecumenismo. Cristina contemporaneamente lavorava anche nella scuola come insegnante di inglese, di tedesco e di storia e filosofia.
Nel 1999 si trasferisce a Roma. Per tre mesi lavora per Radio Capital, poi per Kataweb, portale di viaggi. Passa poi all’Espresso, Il Venerdì e Repubblica.it, dove lavora dal 2003.
Cristina si definisce il più grande bluff del web. Ci è arrivata per caso, un po’ come tutti noi, senza una particolare formazione. Il suo primo approccio al web è stato per organizzarsi i viaggi: il primo in Africa. E poi la e-mail come strumento eccezionale di comunicazione. Un amico neozelandese di Cristina definì la e-mail e internet “tantalizing”.
Per il web ha sempre avuto una curiosità molto forte di tipo linguistico: soprattutto in Italia – secondo Cristina – la rete può dare un forte impulso per una riflessione seria sulla lingua italiana e sulla sua evoluzione.

E, per completezza dell'informazione, ci teniamo purtroppo a dire che il Corrierone la notizia della Betancourt l'ha riportata in prima pagina dedicandole ben più spazio di quanto fatto da Repubblica e con tanto di foto (come potete vedere qui sotto), mentre Repubblica si è limitata ad un boxettino a fondo pagina.









E adesso ecco una piccola rassegna di prime pagine di quotidiani colombiani che riportano la notizia della Betancourt.







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