domenica 13 gennaio 2008

Repubblica sta molto male. Ecco il motivo della discesa in campo di Ezio Mauro con i suoi due reportage.



Repubblica cola a picco, il Corriere accende i motori. Contrariamente a ogni previsione, da qualche mese la situazione dei due quotidiani si è invertita. Il giornale di largo Fochetti risente di una delle crisi più gravi degli ultimi anni. Non è servito introdurre R2, il dorso presentato in pompa magna mesi fa. Anzi, secondo le analisi sarebbe proprio R2 la zavorra che sta portando giù Repubblica. Le vendite sono in forte calo, le previsioni pubblicitarie pessime, l'azienda ha cominciato a tagliare tutto il tagliabile e se potesse manderebbe via volentieri diversi giornalisti. Si spiega forse così la discesa in campo di Ezio Mauro, con i sue due reportage da Napoli e da Torino. Non ci sarebbe solo un desiderio di tornare a fare il cronista, ma anche un desiderio di riprendere in mano la baracca che trema e anche, secondo alcuni, un modo per lanciare un segnale agli editori. Come a dire, sono pronto a cambiare mestiere, a mettermi da parte. Del resto è stata proprio di Mauro l'idea di R2, difesa dalle riserve dell'azienda e di molti giornalisti.

Situazione opposta al Corriere della Sera.



Dopo il tracollo dei collaterali (libri e dvd venduti con il quotidiano), anche per alcune scelte sbagliate, il Corriere ha ripreso a crescere facendo segnare a dicembre un più dieci per cento di copie vendute. Crescita inspiegabile, visto che lo stesso marketing non ha trovato ragioni plausibili per il mutamento di rotta. Il quotidiano non è cambiato di molto, assestandosi con i nuovi Focus, le doppie pagine di approfondimento che in effetti paiono meno pretenziose di R2 e soprattutto si agganciano sempre a temi di attualità, fornendo anche un valore aggiunto. Resta da vedere se questo trend positivo reggerà ancora, se è frutto di un reale spostamento di lettori da Repubblica al Corriere o se è destinato a modificarsi. Il quadro politico conta e le elezioni potrebbero essere alla fine una risorsa importante per ridare linfa a Repubblica. Che intanto, dopo la straordinaria inchiesta di Mauro sugli "operai invisibili", ha dedicato anche oggi le prime quattro pagine del suo giornale alla questione operaia, relegata nelle pagine interne dallo scaltro Mieli, sempre dato per partente e sempre saldamente in sella. Perché se è vera la tesi di Mauro, che gli operai sono dimenticati e marginalizzati dalla società, lo sono anche tra i lettori. Che quindi potrebbero non gradire tanta attenzione. Ma del resto, la qualità non sempre va d'accordo con il mercato, e l'etica neppure.

Tutte queste belle notizie le abbiamo trovate su: Stampa Rassegnata.

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