Siccome questo è un blog democratico, non possiamo evitare di pubblicare questi tre commenti che ci sono giunti in redazione:
Repubblica è praticamente da non leggere più!
Mirko
Perché vi ostinare ancora a leggere Repubblica? Guardate anche le cronache locali, sono indigeribili!
Simone
La verità è che il lettore ha abbandonato e sta abbandonando sempre di più Repubblica. Guardate ad esempio La Stampa: un pò alla volta la supererà. Ed è colpa di chi ha deciso di mettere presso le redazioni locali gente politicamente legata al potente di turno. Ne consegue che non ci sono più notizie. E avanti tutta con le bucature e con articoli inutili.
Sergio
1 commento:
Non mi piace l'esagerazione di alcuni commenti.Repubblica, a mio avviso, costituisce l'esempio di un grande giornale che nel corso degli anni ha modificato probabilmente il profilo originale e "scalfariano".La vocazione naturale di questo giornale doveva essere quella di rivedere in altra forma, lo stile del francese "Le Monde".Austero, grande attenzione alla politica interna ed estera e commenti e opinioni anche non coerenti con la linea del giornale.Poi, già con Scalfari l'idea di giornale era cambiata e da foglio elitario e un po' snob si era trasformato in un giornalone .La direzione Mauro e i giorni della storia che camminano veloci, insieme alla concorrenza quotidiana e spietata di internet, hanno trasformato Repubblica in un grande quotidiano anglosassone, con una miriade inutile di supplementi, si salva forse il Venerdì, e una folle corsa con il Corsera per i collaterali il cui costo mi sfugge e forse è meglio così. Repubblica, pur in una eccellenza che tutti le riconoscono, ha mandato in edicola un prodotto completamente cambiato, un settimanale-quotidiano pieno di cose e di curiosità, a volte bellissimo altre volte di un nazional-popolare disarmante che, e lo dico scherzando, presuppone che il proprio lettorato sia composto da un esercito di disoccupati, perchè una lettura attenta richiede tempi che non sono certo in sintonia con la nostra quotidianità..Poi sul piano politico, l'identificazione del partito di Repubblica e alcune scelte infelici, hanno creato disaffezione e nel contempo il giornale non ha saputo davvero essere elemento di cambiamento politico con un dialogo aperto e senza preclusioni ideologiche fra idee diverse( si veda Anselmi e La Stampa ).Ora questa è la Repubblica di Mauro, un grande direttore.Però credo che l'anno che verrà porterà novità.Repubblica ha bisogno di cambiare, la filosofia mauriana è stata una lezione bellissima di giornalismo, ma il domani richiede un altro sguardo e filosofico e manageriale.Ecco perchè credo che al di là delle cortine fumogene dei gossip interessati , il nome di De Bortoli possa essere quello giusto per la "nuova" Repubblica.
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