E' di oggi la notizia che il vaticanista di Repubblica Marco Politi, uno dei vaticanisti più noti al mondo (ha scritto
un libro con Carl Bernstein su Giovanni Paolo II) ha iniziato a scrivere per Il Fatto.
Chi seguirà ora il Vaticano per Repubblica: un "filo preti" come La Rocca?
12 commenti:
credo che talune figure giornalistiche demenziali come i "vaticanisti", o anche i "quirinalisti", dovrebbero essere definitivamente spazzate via.
Vabbè che è sempre meglio che lavorare, ma le vacche grasse sono finite per tutti, io non voglio pagare una lira a questi signori, che non si è mai capito bene cosa facciano esattamente (o meglio si è capito benissimo)
Non sei un po' troppo severo, Aghost? In fondo, quel che dovrebbe contare è il contributo che si riesce a dare in quei ruoli. Da questo punto di vista, secondo me, Politi era molto bravo, ben introdotto nelle segrete stanze e con solida competenza in materia. Una perdita rilevante per Repubblica.
Ho invece più dubbi sui "quirinalisti". Lì vedo veramente poco valore aggiunto.
sisi severissimo! :) E' questo "essere introdotto nelle segrete stanze" che mi urta, del vaticano poi! Non ha già abbastanza spazio il vaticano in questo disgraziato paese?
Ciao, continuo a ritrovare anche in post vecchissimi la dicitura "la ringrazio per Blog intiresny", visto che vedo tu ci sei già passato, come l'hai risolta? Se me lo vieni a dire mi fai un favore, grazie.
Anticlericone che non sei altro, Aghost! :)
Però non è mettendo il silenziatore alle vicende vaticane che riesci a limitarne l'influenza. Se pensi all'incredibile reazione sulla vicenda del crocifisso da parte di un paese oramai sempre più lontano nella pratica quotidiana dai precetti della Chiesa ti rendi conto che non hai alternativa, come giornale, rispetto al cercare di raccontare quel mondo.
L'aspetto più incredibile è sentire tante persone, indignate per l'intromissione dell'Europa nelle nostre vicende, parlare del crocifisso come di una "tradizione"! Quasi fosse assimilabile, che so, alla tarantella o alla pasta col pomodoro!
concordo con barbapapà. al di là di quello che si può pensare su una figura come il "vaticanista" (e io ne penso bene), marco politi era una delle migliori firme di repubblica: bravo, solido, competente. complimenti al giornale di padellaro per esserselo accaparrato.
mi spiace ma non posso essere d'accordo :) L'influenza nefasta che ha il Vaticano in Italia si ha anche per l'enorme spazio che trova sui media.
Ricordo che siamo in un paese dove la tv di stato ha sollevato dal suo incarico un cronista del tg3 per un vaghissimo e bonario sfottò al Papa (i 4 gatti). No dico, ma ci rendiamo conto?
In questi giorni siamo letteralmente ammorbati dalla questione crocifisso nella aule, come se non avessimo altri problemi, più seri, a cui pensare.
I giornali, dando esageratissimo spazio a queste STRONZATE (scusate il francesismo) non fanno altro che amplificare le intromissoni e l'influenza deplorevole del Vaticano nella società civile.
Se la smettessimo di dare retta alle fregnacce vaticane, semplicemente ignorandole, forse potremmo iniziare a uscire faticosamente da questo cupo medioevo che ci trasciniamo dietro da secoli, e sperare di essere, in un futuro non troppo lontano, un paese finalmente normale.
io cmq quoto barbapapà
Quello che scrivi è assolutamente vero, Aghost, ma irrealizzabile.
La Chiesa è una presenza radicata e capillare in questo paese, dotata di autonomi strumenti di comunicazione, capace di influenzare l'agenda politica dei partiti di centro-destra e di condizionare parte dell'informazione Rai ed è impensabile immaginare di ridurla al silenzio.
Se pensi che perfino l'anglosassone Riotta, quand'era alla guida del TG1, piegò docilmente la testa ai voleri del Vaticano... Ancora ricordo un titolo del sommario di un'edizione del TG dedicato alla nomina di Vian direttore dell'Osservatore Romano...
Io sogno una società come quella spagnola in cui il Governo ha un'idea di società e la realizza, indipendentemente dalla volontà della Chiesa che però ha mezzi e possibilità per dissentire (come ha fatto). Ma è utopico. Il cupo medioevo che tu citi rimane, ahimè, ancora la mesta prospettiva per questo paese.
A parte il fatto che la domanda iniziale era su chi prenderà il posto di Politi, credo che la cosa assurda e provinciale è che in Italia i giornalisti che si occupano di fedi e religioni si chiamino vaticanisti e si occupino (molto spesso in modo servile) solo di Vaticano e cattolicesimo (escludendo ovviamente quello critico!). I musulmani, gli ebrei, gli ortodossi , i cristiani protestanti?!? Nulla, perché "non fanno notizia". Vero, ma io credo che un buon giornalista potrebbe e dovrebbe porsi come sfida anche quella di creare una notizia e di far conoscere e rendere interessante tutto un mondo di religioni e di fedi che sono lontane dalla sacra romana chiesa...
Benvenuta a Mafalda, a cui dico: il tuo commento mi ha ricordato la storia del crocefisso di questi giorni. Se c'è un vaticanista dovrebbe essereci anche un "mecchista" che scriva di Mecca. Perdonami il neologismo.
ma cosa fa un vaticanista, o un quirinalista? Sta nella sua nicchia, al caldo, a passare veline.
Se io fossi un giornalista credo non vorrei mai fare il quirinalista, e men che mai il vaticanista. E' forse peggio che stare alle casse del supermercato. Poi per carità, sempre meglio che lavorare :)
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