Hanno ragione i commentatori. Sono stato costretto a scegliere la Rodotà solo perché la statua sulle strisce era quella di una donna e non mi veniva in mente una donna del Corriere paludata e cerchiobottista come Battista, Panebianco, Ostellino, ecc. (insomma, al Corriere gli uomini sembrano molto peggio delle donne). Così ho messo solo una delle più visibili. Il Geco
Geco, una statua femminile del Corr. paludata e cerchiobottista, e in più totalmente priva di ogni sense of humour che neanche Sebastiano Messina? Lina Sotis, nessun dubbio. MLR, quotando Nonuna e Jack: da assumere a Rep.
Giusto: quoto Caterina su Lina Sotis! E ci si lamentava di Sebastiamo Messina! (che, in quanto a comicità, sta alla Sotis come Buster Keaton sta a Massimo Boldi)
Fra l'altro mi viene in mente, come possibile sondaggio per il blog: quale giornalista/editorialista/critico della concorrenza vorreste che venisse assunto a Repubblica?
Complimenti di cuore per questa pubblicità. Veramente efficace, soprattutto quello strepitoso "qui non si fa giornalismo, qui si lavora". Non capisco però perchè non si dia seguito alla esaltante descrizione di "cariatide statuesca" affibbiata da Geco ai fenomeni del finto-terzismo e non si assegni a ciascuno di loro una delle colonne che ornano l'edificio sullo sfondo. Non hanno sembianze umane, ma mi paiono anch'esse "ancorate ad un proprio immutabile terzismo"...
Enrico: il primo che mi viene in mente è, tanto per spararla grossa, Paolone Mereghetti. Poi pescando qua e là direi Maria Laura Rodotà, Giovanni Sartori, Lidia Ravera e Gian Antonio Stella. Gramellini no, che tanto c'abbiamo Serra.
Macché Mereghetti, la più brava in campo cinematografico è Maria Rosa Mancuso (il Foglio), stringata e preparata e soprattutto meno "paludata" dei so-called "decani", ironica e tagliente. Altre categorie: 1000 volte meglio della Rodotà – racconta un mondo estinto, come la Sotis – sono Annalena Benini (il Foglio) e Guia Soncini (Gioia, IO Donna etc), poi mi piacciono Beppe di Corrado (il Giornale, ex Foglio, per lo sport), Stefano Cappellini (il Riformista, ex Liberazione, per la politica), Giovanni Bianconi (Corsera, bellissima la sua intervista a Ilaria Cucchi su Sette) e la sua collega Fiorenza Sarzanini, Riccardo Chiaberge (responsabile in uscita, si vocifera, del Domenicale del Sole24Ore) ed Edoardo Camurri (firma su più testate) sempre in ambito cultura. Barbara Spinelli (Stampa, ex Rep.) per gli editoriali. E non dite che alcune di queste sono firme di destra ... O meglio, pensatelo ma tanto l'italiano e la professione sono a-partitici
12 commenti:
La Rodotà non merita questo.
d'accordo con l'anonimo. la rodotà non merita questo... e pierluigi battista ha troppi capelli...
Sì la Rodota è la migliore. Come statua starebbe meglio Isabella Bossi Fedrigotti.
Hanno ragione i commentatori. Sono stato costretto a scegliere la Rodotà solo perché la statua sulle strisce era quella di una donna e non mi veniva in mente una donna del Corriere paludata e cerchiobottista come Battista, Panebianco, Ostellino, ecc. (insomma, al Corriere gli uomini sembrano molto peggio delle donne). Così ho messo solo una delle più visibili. Il Geco
Geco, una statua femminile del Corr. paludata e cerchiobottista, e in più totalmente priva di ogni sense of humour che neanche Sebastiano Messina? Lina Sotis, nessun dubbio. MLR, quotando Nonuna e Jack: da assumere a Rep.
ecco, io no ho mai capito certe rubriche su certi giornali, tipo le solenni puttanate della Sotis sul "bon ton".
Ma è roba da chiodi, e magari la pagano pure. Sarà perché è l'ex moglie di un Moratti?
Giusto: quoto Caterina su Lina Sotis! E ci si lamentava di Sebastiamo Messina! (che, in quanto a comicità, sta alla Sotis come Buster Keaton sta a Massimo Boldi)
Fra l'altro mi viene in mente, come possibile sondaggio per il blog: quale giornalista/editorialista/critico della concorrenza vorreste che venisse assunto a Repubblica?
Bell'idea questa per il sondaggio Jack. Dai prova a pensare a cinque nomi che poi pubblichiamo il sondaggio.
Complimenti di cuore per questa pubblicità. Veramente efficace, soprattutto quello strepitoso "qui non si fa giornalismo, qui si lavora".
Non capisco però perchè non si dia seguito alla esaltante descrizione di "cariatide statuesca" affibbiata da Geco ai fenomeni del finto-terzismo e non si assegni a ciascuno di loro una delle colonne che ornano l'edificio sullo sfondo. Non hanno sembianze umane, ma mi paiono anch'esse "ancorate ad un proprio immutabile terzismo"...
Enrico: il primo che mi viene in mente è, tanto per spararla grossa, Paolone Mereghetti. Poi pescando qua e là direi Maria Laura Rodotà, Giovanni Sartori, Lidia Ravera e Gian Antonio Stella. Gramellini no, che tanto c'abbiamo Serra.
Macché Mereghetti, la più brava in campo cinematografico è Maria Rosa Mancuso (il Foglio), stringata e preparata e soprattutto meno "paludata" dei so-called "decani", ironica e tagliente. Altre categorie: 1000 volte meglio della Rodotà – racconta un mondo estinto, come la Sotis – sono Annalena Benini (il Foglio) e Guia Soncini (Gioia, IO Donna etc), poi mi piacciono Beppe di Corrado (il Giornale, ex Foglio, per lo sport), Stefano Cappellini (il Riformista, ex Liberazione, per la politica), Giovanni Bianconi (Corsera, bellissima la sua intervista a Ilaria Cucchi su Sette) e la sua collega Fiorenza Sarzanini, Riccardo Chiaberge (responsabile in uscita, si vocifera, del Domenicale del Sole24Ore) ed Edoardo Camurri (firma su più testate) sempre in ambito cultura. Barbara Spinelli (Stampa, ex Rep.) per gli editoriali.
E non dite che alcune di queste sono firme di destra ... O meglio, pensatelo ma tanto l'italiano e la professione sono a-partitici
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