venerdì 27 novembre 2009

Noi abbiamo le palline, loro le stelline (e il Mereghetti).



Dato che incalza il dibattito sulla scarsa propensione di Repubblica a curare le recensioni cinematografiche, ecco giusto ieri sul Corriere della Sera il paginone curato da Paolo Mereghetti (foto sopra) e dedicato alla recensione del film Francesca.

Nel nostro post di un paio di giorni fa si parlava dell'utilità delle sei palline di Repubblica per giudicare i film e qualcuno nel dibattito (no! il dibattito no!) suggeriva di usare 4 stelline al posto delle 6 palline. Esattamente ciò che fa il Corriere nella pagina di Mereghetti (foto sotto).



Conclusione: loro hanno le stelle e il Mereghetti. Noi abbiamo le palline, la Aspesi e le briciole di Nepoti e D'Agostini.

Della serie: anche stavolta il nemico ci ha umiliato.

18 commenti:

balls&stars ha detto...

Il Corriere ha 4 stelline, ma le usa anche divise in due, è come se fossero 8, quindi ?

Enrico Maria Porro ha detto...

Bella domanda...

Occam ha detto...

noi e loro
- Sì, le (8...) stelline ma noi abbiamo il Diario (stupendo quello di ieri sulla Parolaccia)
- E loro hanno il nuovo Sette
...
(presto vedremo un restyling del Venerdì con carta ruvida e formato maxi?)
- Ma noi abbiamo R2Cult!

maria cristina ha detto...

Scusate ma la Irene Bignardi non era una brava critica cinematografica? Ora l'hanno relegata a redarre uno scipito articoletto settimanale sul Venerdì. Perchè? E comunque competere con il Mereghetti non è mica semplice. A distanaza di anni (tanti purtroppo) mi manca tanto Stefano Reggiani (sempre della concorrenza stiamo parlando, eh!)

Barbapapà ha detto...

Redarre! Aaaaargh, Maria Cristina!!! Tu mi pugnali al cuore!
Ti prego, non lo scrivere più! Redigere. Punto.

Per venire alla tua domanda, se non ricordo male fu una scelta della Bignardi di lasciare il ruolo di critico cinematografico per dedicarsi alla direzione del Festival del Cinema di Locarno.
Ma forse il Feticista Supremo ha informazioni più precise al riguardo.
In ogni caso, io ho sempre preferito Nepoti a lei come critico.

Bella la citazione di Stefano Reggiani. Concordo. Era un grande.

Frank57 ha detto...

@Barbapapà, leggi la perla che ho trovato qua. Da brividi.
http://gazzettadimodena.gelocal.it/dettaglio/il-medico-di-brenda:-l%27ho-riconosciuta-in-tv/1790172

"Lei e la sua amica probabilmente lo avevano visitato e hanno voluto venire a Modena».

Barbapapà ha detto...

Che orrore, Frank!
Ricordo che il compianto Aldo Giordani, insuperabile conoscitore del basket, era solito scrivere sulla sua rivista Superbasket: per fare il giornalista oggi non è importante saper scrivere. Lo scriveva vent'anni fa. Ed oggi è ancor più vero, purtroppo.
La sensazione che si ha leggendo i giornali è che non esistano più quelle mitiche figure di caporedattore, descritte magnificamente da Pansa nei suoi racconti sul giornalismo di un tempo o dallo stesso Mura ad esempio, che correggevano i pezzi fino a stracciarli in faccia al giornalista di turno quando erano impresentabili.
Oggi si pubblica tutto senza un minimo controllo. E in casa nostra abbiamo ahinoi un preclaro esempio nientemento che nel corrispondente dagli Usa...

aghost ha detto...

a proposito di palline, stellette e oscarini (si è visto anche questo) avete mai fatto caso che le terribili riviste tipo Tv sorrisi e canzoni (guarda caso mediaset?) e che riportano i programmi televisivi, tendono a gonfiare le valutazioni dei film? Tipo le boiate di Nicholas Cage che pigliano le tre stelle... ma dai.

Barbapapà ha detto...

Se proprio vogliamo dirla tutta, anche il Venerdì tende ad eccedere in positivo nella valutazione dei film proposti. Ho visto assegnare tre stelle a film di una mediocrità senza pari. Ed è una costante. (Anche se oggi sono stati meno larghi del solito).

A proposito di stelline, caro balls&stars i gradi di giudizio del Corsera sono 4. E 6 quelli di Repubblica. Da qui bisogna partire per esprimere il proprio parere.
Le mezze stelline sono l'equivalente delle famose tonalità di grigio, un mezzo per rendere visivamente e sinteticamente l'impossibilità di dare un giudizio pieno.
Come quando a scuola il professore ti dava 7,5 anzichè 8 (e taccio del bizzarro tra il 7 e l'8 che ogni tanto veniva assegnato). Però nessuno ha mai affermato in quel caso che i gradi di giudizio erano 20. No?

Comunque, è ovvio che è materia opinabile. Io ribadisco la mia preferenza per le 4. Secondo me, a Repubblica da un lato si son fatti condizionare da XL (che ne utilizza 6) e dall'altro hanno voluto distinguersi dal Corsera (umiliante dover riconoscere la bontà di un'idea altrui, no?).

Anonimo ha detto...

Scusate se vado ot ma ci tengo a sottolineare una cosa. Vistoi che in questi giorni si parla del nuovo Sette del Corriere,io sto sfogliando oggi il nuovo numero del Venerdì. Siccome ci chiedavamo come risponderà Rep. ed il Venerdì al nuovo Sette? Bene risponde con le unghie confenzionando un numero a mio aviso eccezzionale, con in copertina un inchiesta sulle condizioni dei muesi italiani ed una copertina fantastica gafcamente guardate voi per giudicare. Per quanyto riguarda il cinema un anterpima sul nuovo film di ubini la coppia Golino- Scamarcio,Un reportage dall Cina molto interessante sui metalli rai. Un intrevista alla Cirtellesi he interpreterà presto Nilde Iotti in una fiction e come sempre tanto altro. Insomma anzcora una volta han dimostrato la superiorità ispetto al magazine del Corriere. Pardon Nuovo Sette, in attesa del prossimo nome, fra un anno io consiglierei di chiamarlo Bracollo ma nn mollo!
Massi...

Enrico Maria Porro ha detto...

La Bignardi ogni tanto scrive su Rep. ma non più di cinema.

confermo quanto scrive barba: fu lei a non voler più scrivere quaotidianamente su rep.

Occam ha detto...

il temutissimo "dibattito" è debordato, e allora visto che ci siamo ("redarre") un'anteprima e un'inchiesta si apostrofano ehehehe
capisco la velocità del texting - e poi, comunque, qui nessuno ha fretta... - ma regole base almeno! altrimenti non potremo mai più criticare i refusi degli altri
Le parole sono importanti

Su Sette
Hanno aggiunto un pezzo di una firma di punta - in questo caso bianconi intervista la sorella di cucchi - e questo rende il settimanale ancora più appetibile. unico neo il prezzo: se non ricordo male il Magazine costava 50 cent. per il resto della settimaana in edicola, comunque sia Sette ne costa 1,50. estiqaatsi (come dicono lillo&greg)! li vale tutti ma se li aggiungi al resto ti ci vuole una finanziaria.

Riflessione
Doveva essere l'anno della crisi della carta stampata e invece mi sembra che - sfumature nelle posizioni a parte - la qualità e l'offerta stiano crescendo. manco a dirlo il primo restyling serio lo ha fatto due anni fa REP, di lì è stato un turbinio di rifacimenti di look e nuovi arrivi. questo, da lettori, non può che farci piacere, no?

gpp ha detto...

Non ho ancora sfogliato il Venerdì, ho appena comprato il giornale e sto facendo l'elenco di quello che mi hanno dato insieme:
- il Venerdì (mi riservo di valutarlo, con il microscopio puntato su Vissani e le sue ricette che avrebbero dato materia di studio a Cesare Lombroso).
- n. 1 volantino pubblicitario della Sir Winston Tea
- n. 1 bustina (nuova) di thè Sir Winston Tea (per la precisione Green Tea no caffeine "Blueberry)
- n. 1 lettera dall'Unicef (per lavarsi la coscienza ?)
- n. 1 catalogo pubblicitario DELL Computers, 8 pagine.
- n. 1 catalogo pubblicitario GBC Electronic Magazine inverno 2008/2010, 46 pagine.

Sta arrivando Natale... Speriamo almeno che alla vigilia l'inserto di Repubblica sia uno zampone...le lenticchie le metto io.

gpp ha detto...

PS
avevo dimenticato il fascicoletto di Multicentrum incollato all'interno del Venerdì a pg. 43.

Enrico Maria Porro ha detto...

GPP, ho pubblicato tutto con una foto della sagra dello zampone. Sei un grande! Ho aggiunto anche il Multicentrum...

Barbapapà ha detto...

Caro Massi, ha ragione Occam. Occorre un po' di calma per dedicarsi a questo blog. Mi è venuto il mal di mare a leggerti. Vuoi forse dimostrare ad Ezio Mauro di esser degno di ricoprire il posto di corrispondente negli Usa?!

Per Occam: questo fiorire di inserti o iniziative non lo interpreterei come segno di vitalità della carta stampata. E' da sempre una caratteristica del giornalismo (e vorrei di una qualsiasi attività imprenditoriale) quella di innovare, con esiti più o meno felici. Sicuramente per noi lettori è piacevole osservare tutto questo fervore, ma a me non pare di vedere una crescita di qualità.

Sul tema inserti, vorrei segnalare il peggiore tra quelli allegati ad un quotidiano: Ventiquattro del Sole 24 Ore. Di totale inutilità e ridicola pretenziosità (rimarchevole la rubrichetta Champagne).

Anonimo ha detto...

Barbapapà
ahahahah hai perfettamente ragione è che ho scritto di fretta, che dovevo scappare chiedo venia la prossima volta starò più attento! ;)

Anonimo ha detto...

Ps. sono Massi il commento di sopra è mio!