Grandissimi i Led Zeppelin. Poi, io trovo insopportabile questa proposizione incessante di dischi, libri, enciclopedie, etc etc., anche se capisco che portano fieno in cascina al fragile conto economico della società. Mi disturba soprattutto quando, per pubblicizzare le iniziative, si occupano pagine del quotidiano sottraendo spazio alle notizie. Ma non è stato questo il caso, anzi molto apprezzabile che abbiano utilizzato Repubblica TV per parlare dei Led Zeppelin.
Colgo la palla al balzo. Fermo restando che l'iniziativa Led Zeppelin mi fa impazzire di gioia, perchè mi piace l'idea di rendere fruibile su così vasta scala uno dei miei gruppi preferiti di sempre, secondo voi, volendo fare un bilancio, qual'è il livello complessivo delle "inizative accessorie" targate Repubblica/Espresso? Dopo aver massacrato TUTTI gli inserti (tranne il buon Venerdì), qua invece penso che il livello medio sia abbastanza alto. Ci sono cose strapopolari tipo robe per poppanti o collane di cucina, ma anche cinematografie in dvd di ottimo livello, fumetti preziosi, jazz del più raffinato. Insomma l'effetto divulgazione mi sembra che ci sia e funzioni. Mi viene ora in mente come esempio il bellissimo documento sul concerto di addio a Demetrio Stratos.
Aghost io non discuto che tu abbia interessi "altri" rispetto a ciò che il "gruppo" ha finora proposto, ma il livello delle promozioni è lì, a disposizione, e tutti possono oggettivamente valutarlo.
scusa Aghost non avevo letto tutto il tuo post. Se tu mi dici che allegare al Venerdì una bustina di shampoo è una cagata OK, ma le collane di jazz o di cinema italiano non sono robaccia!
Supersoul, infatti ho parlato per me, che sono un tipo strano e faccio poco gruppo :)
Comunque la mania degli allegati non mi convince. Sarebbe come se il fruttivendolo che ti vende i peperoni ti desse anche un giornale. Ma io non voglio un giornale, voglio dei buoni peperoni a buon prezzo.
Mi ricordo di un commento di Bocca in proposito molti anni fa, cioé della mania di allegare collane, specchi e perline eccetera ai giornali (espedienti tra l'altro costosissimi per l'editore). Considerava gli incrementi di vendita per i gadget la "ridicolizzazione di anni e anni di giornalismo", perché la gente, per l'appunto, comprava il giornale perché c'era il gadget.
Se ci si pensa bene, direi che aveva ragione. Io voglio leggere il giornale migliore possibile, perché l'editore deve rifilarmi della paccottiglia che non mi interessa? Oltretutto ricordiamoci sempre che nessuno regala niente, paghiamo anche, anzi di più, le cose che sembrano "gratis".
La qualità dei collaterali, direi indubbia di molte iniziative di Repubblica, non rappresenta un buon motivo per ritenerli un opportuno accessorio del giornale. Io la penso come Aghost: un giornale è un giornale, non è mica Feltrinelli o Amazon. Il suo compito è fornire notizie e far comprendere il mondo circostante. E non mi pare un compito da poco, che si possa assolvere con sufficienza o in mezzo alla distrazione generata da queste iniziative. Io compro il Tex gigante a colori, nonostante abbia tutti i numeri originali, perché sono un nostalgico e perché sono editi in una edizione elegante. Ma, fuori di questo, non mi piace questa manìa dei giornali di veicolare qualsiasi cosa, anche se capisco che pur di rimpinguare le esangui casse tutto vada bene. E sarei un po' meno severo se la smettessero di utilizzare spazio del giornale per comandare a giornalisti di vaglia di pubblicizzare le iniziative (i famosi redazionali, come li chiamava con disprezzo Bocca anni fa). Non vorrei sbagliare, ma credo che il primo a lanciare la moda degli allegati ai quotidiani in Italia sia stato Veltroni, quand'era direttore dell'Unità, con le videocassette dei capolavori del cinema.
Per chiudere, qual è con l'apostrofo non ha diritto di cittadinanza in questo blog...
Tante iniziative, alcune buone, altre meno. Se Repubblica insiste vuol dire che dietro c'e' un buon ritorno economico: sarebbe interessante sapere quali cose hanno funzionato e quali invece sono state un floppone...
Io ho tutti i libri della prima e della seconda serie che Rep proponeva in allegato qualche anno fa. quelli con le copertine color pastello per intenderci.
21 commenti:
E Radio DeeJay offre in regalo tutti gli album rimasterizzati con il "premio fedeltà".
Grandissimi i Led Zeppelin.
Poi, io trovo insopportabile questa proposizione incessante di dischi, libri, enciclopedie, etc etc., anche se capisco che portano fieno in cascina al fragile conto economico della società. Mi disturba soprattutto quando, per pubblicizzare le iniziative, si occupano pagine del quotidiano sottraendo spazio alle notizie.
Ma non è stato questo il caso, anzi molto apprezzabile che abbiano utilizzato Repubblica TV per parlare dei Led Zeppelin.
Radio Deejay è lo stesso gruppo di Repubblica. Ma forse lo sapevi già, Frank.
@Enrico, come risponderebbero loro: yessssss
P.S. Sono andato in confusione di clic
No problem Frank.
Colgo la palla al balzo. Fermo restando che l'iniziativa Led Zeppelin mi fa impazzire di gioia, perchè mi piace l'idea di rendere fruibile su così vasta scala uno dei miei gruppi preferiti di sempre, secondo voi, volendo fare un bilancio, qual'è il livello complessivo delle "inizative accessorie" targate Repubblica/Espresso? Dopo aver massacrato TUTTI gli inserti (tranne il buon Venerdì), qua invece penso che il livello medio sia abbastanza alto. Ci sono cose strapopolari tipo robe per poppanti o collane di cucina, ma anche cinematografie in dvd di ottimo livello, fumetti preziosi, jazz del più raffinato. Insomma l'effetto divulgazione mi sembra che ci sia e funzioni.
Mi viene ora in mente come esempio il bellissimo documento sul concerto di addio a Demetrio Stratos.
Probabilmente io non faccio testo, ma non ricordo UNA promozione che fosse una che mi abbia davvero interessato.
Trovo penoso mettere le bustine di te negli inserti.
A quando si allegherà al giornale la scarpa destra come faceva l'armatore Lauro prima delle elezioni? Dai su.
Aghost io non discuto che tu abbia interessi "altri" rispetto a ciò che il "gruppo" ha finora proposto, ma il livello delle promozioni è lì, a disposizione, e tutti possono oggettivamente valutarlo.
scusa Aghost non avevo letto tutto il tuo post. Se tu mi dici che allegare al Venerdì una bustina di shampoo è una cagata OK, ma le collane di jazz o di cinema italiano non sono robaccia!
Supersoul, infatti ho parlato per me, che sono un tipo strano e faccio poco gruppo :)
Comunque la mania degli allegati non mi convince. Sarebbe come se il fruttivendolo che ti vende i peperoni ti desse anche un giornale. Ma io non voglio un giornale, voglio dei buoni peperoni a buon prezzo.
Mi ricordo di un commento di Bocca in proposito molti anni fa, cioé della mania di allegare collane, specchi e perline eccetera ai giornali (espedienti tra l'altro costosissimi per l'editore). Considerava gli incrementi di vendita per i gadget la "ridicolizzazione di anni e anni di giornalismo", perché la gente, per l'appunto, comprava il giornale perché c'era il gadget.
Se ci si pensa bene, direi che aveva ragione. Io voglio leggere il giornale migliore possibile, perché l'editore deve rifilarmi della paccottiglia che non mi interessa? Oltretutto ricordiamoci sempre che nessuno regala niente, paghiamo anche, anzi di più, le cose che sembrano "gratis".
La qualità dei collaterali, direi indubbia di molte iniziative di Repubblica, non rappresenta un buon motivo per ritenerli un opportuno accessorio del giornale.
Io la penso come Aghost: un giornale è un giornale, non è mica Feltrinelli o Amazon. Il suo compito è fornire notizie e far comprendere il mondo circostante. E non mi pare un compito da poco, che si possa assolvere con sufficienza o in mezzo alla distrazione generata da queste iniziative.
Io compro il Tex gigante a colori, nonostante abbia tutti i numeri originali, perché sono un nostalgico e perché sono editi in una edizione elegante. Ma, fuori di questo, non mi piace questa manìa dei giornali di veicolare qualsiasi cosa, anche se capisco che pur di rimpinguare le esangui casse tutto vada bene.
E sarei un po' meno severo se la smettessero di utilizzare spazio del giornale per comandare a giornalisti di vaglia di pubblicizzare le iniziative (i famosi redazionali, come li chiamava con disprezzo Bocca anni fa).
Non vorrei sbagliare, ma credo che il primo a lanciare la moda degli allegati ai quotidiani in Italia sia stato Veltroni, quand'era direttore dell'Unità, con le videocassette dei capolavori del cinema.
Per chiudere, qual è con l'apostrofo non ha diritto di cittadinanza in questo blog...
Tante iniziative, alcune buone, altre meno. Se Repubblica insiste vuol dire che dietro c'e' un buon ritorno economico: sarebbe interessante sapere quali cose hanno funzionato e quali invece sono state un floppone...
Barba: a proposito di vintage e di frankicche, non dimentichiamoci che Veltroni all'Unità regalava anche gli album delle figurine Panini.
Piazza Indip: se non lo sai tu... :)
Io ho tutti i libri della prima e della seconda serie che Rep proponeva in allegato qualche anno fa. quelli con le copertine color pastello per intenderci.
Feticista supremo, io ahime' non so proprio nulla, sono solo un affezionato lettore di Repubblica come tutti voi...
sai, piazza...con quel nick lì, pensavo che tu fossi...vabbè fa niente, mi sbagliavo, scusa
Tutto ok, nessun problema...mi piaceva Piazza Indipendenza, ho scelto Piazza Indipendenza...
ok. è una dichiarazione di indipendenza.
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