venerdì 19 febbraio 2010

Acqua sul fuoco.



Sulla interessante querelle che si è creata intorno al quotidiano diretto da Marione Calabresi, vogliamo gettare un po' di acqua sul fuoco. E lo facciamo pubblicando una testimonianza del nostro GPP:

Una delle pochissime cose per cui mi sento di "spezzare una fiocina" (copyright P.Migone) nei confronti della Busiarda, è che il sito online contiene l'elenco di tutti i giornalisti, con le relative email, e in genere (quasi) tutti rispondono se gli scrivi.
Confesso, però, che ho avuto anche l'onore di essere stato insultato da Augusto Minzolini qualche anno fa, dopo una mia email con considerazioni su un suo vomitevole articolo su Prodi. Mi rispose, testualmente "lei è un imbecille, io sono un professionista". Girai la sue email al direttore (mi pare fosse Sorgi a quel tempo), per fargli conoscere che razza di collaboratori aveva intorno, ma in questo caso non ottenni nessuna risposta.
A pensarci ora, forse avrei anche potuto querelarlo per ingiurie (la mia mail era sì critica, ma correttissima nei termini).
In quanto ai blog dei giornalisti però, lasciamoli perdere. Non si può chiamare blog una cosa che pubblica i post con ore o giorni di ritardo, che te li filtra senza spiegazioni, e soprattutto in cui il gestore non interviene mai.
Fa eccezione quello di Beccantini, sul calcio, che è davvero in tempo reale, e senza filtri. Ma non è un blog, è una rissa da saloon.

GPP

3 commenti:

Enzo Cerviani ha detto...

I forum e i blog della Stampa sono moderati alla bulgara. Basta non essere d'accordo con l'autore del blog o con la linea del giornale e non vieni sistematicamente pubblicato.

Enrico Maria Porro ha detto...

Ciao Enzo, benvenuto sul PPR e grazie del contributo. Continua a seguirci.

nonunacosaseria ha detto...

il problema della stampa per certi aspetti è quello che hanno i tre quotidiani del gruppo riffeser: ossia, non essere un foglio di provincia (tipo quelli dell'editoriale l'espresso), ma nemmeno un quotidiano a diffusione realmente nazionale.
altro problema è che come quotidiano è strutturalmente poco credibile sulle questioni legate all'economia e alla politica industriale. può scrivere le cose più giuste, le potrebbe far firmare a un premio nobel, ma mentre le leggi rimani scettico e l'unica domanda che ti poni è: "in tutto questo, la fiat?"