A proposito di ritorni, segnalo che nelle cronache romane e milanesi è tornato il famigerato... Punteruolo Rosso! Nella sua micidiale rubrica del lunedì, Capitali, il vice-direttore con delega ai sentimenti, Dario Cresto-Dina, scrive: "Salita dei Parioli, passeggiata in via Sassoferrato. Una strada silenziosa che conserva i più bei pini di Roma e le palme sfuggite al punteruolo rosso." Che sia lui il vero mandante del reportage di Rumiz pubblicato a dicembre?!
Per i curiosoni che non hanno la fortuna di leggere l'edizione locale di Roma e Milano, la preziosa riflessione di cui sopra si chiude così: "Un luogo ideale per i pensieri. Da dietro un muro abbaglia un albero di mimosa nel pieno della fioritura. A Milano c'è la neve."
Lunga vita a Romano Prodi, grande nel rifiutare (come sembra) questa tristissima minestra riscaldata, apparecchiata sulla derelitta tavola bolognese. Qui il problema non è accettare il ricambio generazionale, Frank, è che non c'è proprio nessun giovane di belle speranze dietro questa dirigenza. Il PD è un partito che non riesce a rinnovare le proprie fila se non per cooptazione di politici che pur giovani sembrano già vecchi, di lungo corso. Si fatica enormemente ad alimentare il partito con forze della cosiddetta società civile. Poi non ci dobbiamo stupire se ci si ritrova a dover piatire un aiuto ai vecchi nomi.
Sono d'accordo con te, Barba. In effetti ipotizzare la mancata accettazione dl ricambio, era a livello teorico, perchè nei fatti ci sono appunto quei politici giovani, ma già vecchi. Che poi non è tanto un aspetto anagrafico, ma la capacità di pensare ampia e lungimirante, l'uso di un linguaggio non autoreferenziale, bensì adeguato alle nuove realtà. E la coerenza, che non è certo l'ultimo come valore.
non sono del tutto d'accordo. Marino lo vogliamo buttare via? Certo non ha vent'anni, ma almeno è una faccia nuova. Il problema è la zavorra di partito di tanti dirigenti che non voglion mollare la carega.
Marino è senz'altro nuovo, Aghost, però come si è visto smuovere strutture di potere consolidate è molto difficile per chi viene da fuori. Ma bisogna sicuramente insistere. Scalfarotto? Bah. Civati mi aveva favorevolmente colpito, più ad esempio della Serracchiani, in un'intervista che gli fece Maltese poco dopo le dimissioni di Veltroni. Oggi mi pare un po' perso nelle retrovie, compiaciuto del proprio blog e intento a pubblicizzare libri. Ma magari sta lavorando bene in Lombardia, non so.
Neppure io voto pd, anzi da alcuni anni non voto proprio :)
Barba, certo che è difficile smuovere il potere consolidato, ma non sono del tutto pessimista. La Serracchiani e prima ancora Scalfarotto, sono riusciti a farsi notare grazie alla rete. E anche per Marino, solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile arrivare dove è arrivato, sono convinto il passaparola via internet è servito parecchio (pensiamo anche al no b-day).
Bisogna insistere si, ma la gente deve svegliarsi, imparare a rompere le balle, come fa Piero Ricca :) http://www.pieroricca.org/
14 commenti:
segnalo ora su repubblica: "Intanto la moglie del Jonh Terry è volata a Dubai intenzionata a separarsi"
http://www.repubblica.it/sport/calcio/calciomercato/2010/02/01/news/terry_chelsea_scandalo-2152216/
"DEL John Terry"? vabbe' che di pettegolezzo si tratta, ma parlare come la mia portinaia... :-)
A proposito di ritorni, segnalo che nelle cronache romane e milanesi è tornato il famigerato... Punteruolo Rosso!
Nella sua micidiale rubrica del lunedì, Capitali, il vice-direttore con delega ai sentimenti, Dario Cresto-Dina, scrive:
"Salita dei Parioli, passeggiata in via Sassoferrato. Una strada silenziosa che conserva i più bei pini di Roma e le palme sfuggite al punteruolo rosso."
Che sia lui il vero mandante del reportage di Rumiz pubblicato a dicembre?!
Per i curiosoni che non hanno la fortuna di leggere l'edizione locale di Roma e Milano, la preziosa riflessione di cui sopra si chiude così:
"Un luogo ideale per i pensieri. Da dietro un muro abbaglia un albero di mimosa nel pieno della fioritura. A Milano c'è la neve."
Ciao Allihies, segnalazione carina. Grazie per aver scritto sul blog, continua a seguirci.
A proposito di ritorni: si vocifera che possa ritornare Prodi a guidare il centrosinstra!
Giuro che se succede mi iscrivo al PD solo per il gusto di stracciare la tesssera!
Se confermato (e dico se) sarebbe scoraggiante e deprimente: l'inettitudine della classe dirigente ad accettare l'ovvio ricambio generazionale.
io dico che solo il fatto di pensarci fa cascare le braccia...
secondo me non torna.
Lunga vita a Romano Prodi, grande nel rifiutare (come sembra) questa tristissima minestra riscaldata, apparecchiata sulla derelitta tavola bolognese.
Qui il problema non è accettare il ricambio generazionale, Frank, è che non c'è proprio nessun giovane di belle speranze dietro questa dirigenza.
Il PD è un partito che non riesce a rinnovare le proprie fila se non per cooptazione di politici che pur giovani sembrano già vecchi, di lungo corso. Si fatica enormemente ad alimentare il partito con forze della cosiddetta società civile.
Poi non ci dobbiamo stupire se ci si ritrova a dover piatire un aiuto ai vecchi nomi.
Sono d'accordo con te, Barba. In effetti ipotizzare la mancata accettazione dl ricambio, era a livello teorico, perchè nei fatti ci sono appunto quei politici giovani, ma già vecchi.
Che poi non è tanto un aspetto anagrafico, ma la capacità di pensare ampia e lungimirante, l'uso di un linguaggio non autoreferenziale, bensì adeguato alle nuove realtà. E la coerenza, che non è certo l'ultimo come valore.
non sono del tutto d'accordo. Marino lo vogliamo buttare via? Certo non ha vent'anni, ma almeno è una faccia nuova. Il problema è la zavorra di partito di tanti dirigenti che non voglion mollare la carega.
ribadisco i miei nomi: scalfarotto e civati.
Vogliamo fare un sondaggio PD+ e PD- ?
Marino è senz'altro nuovo, Aghost, però come si è visto smuovere strutture di potere consolidate è molto difficile per chi viene da fuori. Ma bisogna sicuramente insistere.
Scalfarotto? Bah.
Civati mi aveva favorevolmente colpito, più ad esempio della Serracchiani, in un'intervista che gli fece Maltese poco dopo le dimissioni di Veltroni. Oggi mi pare un po' perso nelle retrovie, compiaciuto del proprio blog e intento a pubblicizzare libri. Ma magari sta lavorando bene in Lombardia, non so.
Sono pure io per Marino, ma ha ragione Barbapapà. Anche se non bisognerebbe mollare per incrinare il muro.
P.S. E lo scrive chi non vota Pd.
Neppure io voto pd, anzi da alcuni anni non voto proprio :)
Barba, certo che è difficile smuovere il potere consolidato, ma non sono del tutto pessimista. La Serracchiani e prima ancora Scalfarotto, sono riusciti a farsi notare grazie alla rete. E anche per Marino, solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile arrivare dove è arrivato, sono convinto il passaparola via internet è servito parecchio (pensiamo anche al no b-day).
Bisogna insistere si, ma la gente deve svegliarsi, imparare a rompere le balle, come fa Piero Ricca :)
http://www.pieroricca.org/
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