mercoledì 14 luglio 2010

E chi si fida più?



Lo so già che qualcuno dirà che sono un esagerato pignolo, che in fondo è solo saltato un “non”, ma siamo alle solite : cari redattori, che CA..O CI VUOLE per rileggere quello che state per mettere in linea  ?
E comunque, a parte questo, il 54% non è il 60%, se aveste scritto “quasi 6 su dieci” sarebbe ok, ma se mi date una cifra precisa in percentuale, e la smentite nell’articolo, se permettete, da lettore io mi incazzo.

Che palle dover postare queste cose, con questo caldo poi (certe volte mi chiedo chi me lo fa fare, e tu, GFS ?).

GPP

5 commenti:

aghost ha detto...

Il problema dei refusi è qualcosa che mi tocca, perché ci incappo spesso. Come tanti di coloro che non scrivono parecchio on line NON CAPISCONO, il problema è che i refusi NON SI VEDONO. Sembra impossibile, ma potete rileggere 10 volte lo stesso refuso senza vederlo. Anzi più si rilegge e più i refusi diventano sfuggenti o perfettamente "mimetizzati" nel testo.

Il cervello di chi ha scritto l'articolo, per qualche oscuro meccanismo mentale, ha la capacità diabolica di adattarsi rapidamente agli errori nel testo e rendere pressoché invisibili i refusi. Se questo è vero per il testo stampato, lo è ancor di più per quelli scritti a video. Infatti la cosa migliore sarebbe far sempre leggere il testo a una persona diversa da chi lo ha scritto. Nei giornali una volta esistevano i correttori di bozze (ci sono ancora?) che rileggevano i testi mettendo a posto le magagne. Ora con la crisi e la necessità di tagliare i costi immagino che saranno stati sforbiciati, sicché chi scrive deve fare anche il correttore dei suoi pezzi, coi risultati che sappiamo: refusi come se piovesse.

Ecco qui sotto un esempio clamoroso di quanto affermo: il testo zeppo di errori clamorosi è pienamente "leggibile"

http://curiosblog.rottigni.net/wp-content/uploads/2009/03/cervelloimpressionante1.png

Probabilmente perché il cervello si focalizza principalmente sul senso delle parole e della frase piuttosto che sulla "forma"... Che ne pensate?

gpp ha detto...

Da buon programmatore software, conosco bene questa teoria ed è vera, infatti non è chi scrive che deve correggere i suoi errori, ma un altro, e qui siamo al vecchio punto: è sparita la figura del correttore di bozze.

Barbapapà ha detto...

Interessante il meccanismo mentale di cui ha parlato diffusamente Aghost. Posso confermare che anche a me succede di non scorgere un refuso, nonostante abbia letto più volte quanto scritto, se non tempo dopo e a mente fredda.
Rimane necessario per i giornali porre massima attenzione anche su questo aspetto perché è una sciatteria inaccettabile, che denota scarso rispetto per il lettore.
Bravo GPP per la perseveranza nel segnalare questi orrori. Magari Repubblica ti chiederà di formare i correttori di bozze quando deciderà di riassumerli...

gpp ha detto...

Se devo aspettare che a Repubblica comincino a riassumere, è meglio che Don Verzè si sbrighi con le sue ricerche dell'immortalità.

Barbapapà ha detto...

Fossi in te sarei ottimista al riguardo, GPP. Mi pare di aver capito che i 120 anni di vita siano oramai già acquisiti e si veleggi serenamente verso il target dei 150. Quantomeno per il Berlusca...