Lo so già che qualcuno dirà che sono un esagerato pignolo, che in fondo è solo saltato un “non”, ma siamo alle solite : cari redattori, che CA..O CI VUOLE per rileggere quello che state per mettere in linea ?
E comunque, a parte questo, il 54% non è il 60%, se aveste scritto “quasi 6 su dieci” sarebbe ok, ma se mi date una cifra precisa in percentuale, e la smentite nell’articolo, se permettete, da lettore io mi incazzo.
Che palle dover postare queste cose, con questo caldo poi (certe volte mi chiedo chi me lo fa fare, e tu, GFS ?).
GPP
5 commenti:
Il problema dei refusi è qualcosa che mi tocca, perché ci incappo spesso. Come tanti di coloro che non scrivono parecchio on line NON CAPISCONO, il problema è che i refusi NON SI VEDONO. Sembra impossibile, ma potete rileggere 10 volte lo stesso refuso senza vederlo. Anzi più si rilegge e più i refusi diventano sfuggenti o perfettamente "mimetizzati" nel testo.
Il cervello di chi ha scritto l'articolo, per qualche oscuro meccanismo mentale, ha la capacità diabolica di adattarsi rapidamente agli errori nel testo e rendere pressoché invisibili i refusi. Se questo è vero per il testo stampato, lo è ancor di più per quelli scritti a video. Infatti la cosa migliore sarebbe far sempre leggere il testo a una persona diversa da chi lo ha scritto. Nei giornali una volta esistevano i correttori di bozze (ci sono ancora?) che rileggevano i testi mettendo a posto le magagne. Ora con la crisi e la necessità di tagliare i costi immagino che saranno stati sforbiciati, sicché chi scrive deve fare anche il correttore dei suoi pezzi, coi risultati che sappiamo: refusi come se piovesse.
Ecco qui sotto un esempio clamoroso di quanto affermo: il testo zeppo di errori clamorosi è pienamente "leggibile"
http://curiosblog.rottigni.net/wp-content/uploads/2009/03/cervelloimpressionante1.png
Probabilmente perché il cervello si focalizza principalmente sul senso delle parole e della frase piuttosto che sulla "forma"... Che ne pensate?
Da buon programmatore software, conosco bene questa teoria ed è vera, infatti non è chi scrive che deve correggere i suoi errori, ma un altro, e qui siamo al vecchio punto: è sparita la figura del correttore di bozze.
Interessante il meccanismo mentale di cui ha parlato diffusamente Aghost. Posso confermare che anche a me succede di non scorgere un refuso, nonostante abbia letto più volte quanto scritto, se non tempo dopo e a mente fredda.
Rimane necessario per i giornali porre massima attenzione anche su questo aspetto perché è una sciatteria inaccettabile, che denota scarso rispetto per il lettore.
Bravo GPP per la perseveranza nel segnalare questi orrori. Magari Repubblica ti chiederà di formare i correttori di bozze quando deciderà di riassumerli...
Se devo aspettare che a Repubblica comincino a riassumere, è meglio che Don Verzè si sbrighi con le sue ricerche dell'immortalità.
Fossi in te sarei ottimista al riguardo, GPP. Mi pare di aver capito che i 120 anni di vita siano oramai già acquisiti e si veleggi serenamente verso il target dei 150. Quantomeno per il Berlusca...
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