64 feticisti di Repubblica hanno infatti espresso il loro giudizio e l'84% ha dichiarato di apprezzare la novità, mentre solo 10 lettori hanno detto il contrario.
Mentre è in edicola il secondo numero con la novità di Ascanio Celestini tra gli editorialisti (vi ricordiamo che abbiamo già detto la nostra sui disegni cubisti con cui vengono immortalati), vogliamo segnalarvi alcune novità grafiche che noi di PPR abbiamo molto apprezzato.
Iniziamo con il modo con cui vengono aperti gli articoli più importanti con l'uso di una titolazione innovativa che vi mostriamo qui sotto
Bello anche il modo con cui sono state risolte le didascalie riguardanti i personaggi protagonisti di un articolo.
Anche i sommarietti posti all'interno del testo degli articoli ci sembrano un'otiima soluzione grafica.
Intelligente anche la decisione di riproporre la miniatura (in alto a sinistra) della copertina di ciascuna sezione negli articoli che la compongono.
Tranquilli, ci sono anche le note stonate. Tipo il modo con cui si aprono le varie sezioni: non ci convince quella font bold e graziata (in mezzo a tanti bastoni) che ci sembra stonare col resto della pagina.
A proposito, quella specie di simbolo a "v" lo interpretate pure voi come la "v" di Venerdì?
Altro scivolone, secondo noi, l'apertura improvvisa della programmazione TV senza farla precedere da una pagina anticipatoria. I programmi TV (fatti meglio di prima, per altro) arrivano così all'improvviso e il lettore potrebbe restarne spiazzato. Oltretutto all'interno della griglia non si parla mai di "programmi Tv". Evidentemente lo si dà per scontato.
Chiudiamo con un paio di curiosità. La prima riguarda il nostro caro Dipo (Antonio Dipollina per gli altri) che si ritaglia una rubrica interessante chiamata Smartcard.
La seconda è relativa alla sempreverde rubrica di Gianni Mura Mangia e Bevi, sempre attenta a segnalarci ristoranti, locande e trattorie dove Gianni è andato a strafogarsi per noi. Qui la curiosità sta nell'antiegocentrismo di Gianni che ha deciso di non immortalarsi preferendo essere raffigurato con una silhouette che non lo ricorda neanche da lontano.
E allora, noi di PPR, abbiamo fatto un giochino. Ci siamo messi lì con Photoshop e abbiamo sostituito la sagoma nera con una foto di Mura, immaginandoci un cambio di rotta in corsa. Che crediamo non avverrà, conoscendo l'interessato.
Complimenti quindi a Gianni Mascolo, l'art director del Venerdì di Repubblica. Ci sembra il minimo sindacale ringraziarlo.
Vi ricordiamo che il sondaggio è ancora aperto e chi non avesse votato, o si fosse dimenticato di farlo, può farlo qui a destra sotto alla gamba tatuata.
1 commento:
Il carattere delle sezioni - alquanto vintage, lo stesso della testata - mi sembra tutt'altro che fuori luogo: alternato ai caratteri bacchetta e "moderni" della pagina crea un ottimo effetto di alternanza di stili, la stessa che rende allettante un qualsiasi prodotto grafico. Quella "V" dei sommarietti potrebbe sembrare una radice quadrata ma credo che ricordi la semiotica dei fumetti, che dite?
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