Sono quasi sicuro che domani, su Il Foglio, qualche solerte fogliante (forse Meotti?) replicherà a questa splendida stroncatura di Christopher Hitchens pubblicata su Rep. di oggi.
Ne riporto un brano.
Mamet rifugge dall'ironia, per i suoi precetti preferisce restare sul letteral-tradizionale. Nel caso non ci fosse mai capitato di leggerla, ci propina due volte la definizione della regola d'oro e dell'essenza della Torah offerta dal rabbino Hillel: «Ciò che non è buono per te non lo fare al tuo prossimo». Come per l'hayekiano imperativo della scelta, l'apparente ovvietà di questo concetto non basta a preservarlo interamente dalla contraddizione. Al colonnello Gheddafi, a Charles Manson e a Bernard Madoff mi piacerebbe che succedessero cose che non sono buone per me. Di che utilità è un principio che vale solo per la persona che lo pronuncia?
mercoledì 29 giugno 2011
La stroncatura.
Riportiamo dal blog di Luca Massaro:
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3 commenti:
Ci hanno già pensato in marzo:
http://www.ilfoglio.it/soloqui/42
e chi se non Christian Rocca?
Anche Mamet. Che triste quando invecchiano, rincoglioniscono e diventano reazionari. Lui forse non è ancora ai livelli della Fallaci o di Pansa ma ci siamo quasi.
Che ragionamento intelligente! É ovvio che la pena per un criminale va rapportata a se fossi io il criminale. Ma questa è un arecensione o il tema in classe di un bambino di terza elementare?
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