Ecco cosa scrive il nostro Zuk sul suo blog:
Lo so, lo so, spreco tempo e spazio a occuparmene, ma ci sono occasioni irresistibili per ridere dei tromboni e trombocini pizzicati, come i leggendari pifferi di montagna che andarono per suonare eccetera. Su “Libero”, il giornale dal quale i direttori della Scuderia Arcore salgono e scendono come da un taxi, ma facendosi pagare lautamente per la corsa (invidia, pura invidia la mia), un commento di prima pagina martedì 6 settembre accusava con dolente e pensoso tono la nostra repubblica.it di solleticare i bassi istinti voyeuristici dei lettori, con video clip e notiziole pruriginose. il giorno dopo, oggi 7, ta-da!, sulla stessa prima pagina vediamo in dettaglio e in grande fotocolor i seni scoperti di una signora, credo un “first”, una primizia voyeuristica in Italia per la carta stampata, esibiti perché servono a creare imbarazzo a uno dei più cari nemici di Silvio, il finiano Italo Bocchino. Più pruriti per tutti?
(ringraziamo Carlo per la segnalazione).
2 commenti:
In realtà temo che le tette sulla prima di Libero siano già comparse: ricordate la memorabile prima pagina su Veronica Lario "ingrata" nel suo attacco alle veline (e indirettamente al marito che le candidava alle elezioni)? Il sempre sobrio direttore (non so se quel mese era Feltri o Belpietro...) pubblicò una foto a tutta pagina di quando era lei, attrice di teatro, a mostrare i seni urbi et orbi. Certo, la foto risaliva a trent'anni prima, come quella di Vendola al campo nudisti in Calabria, ma che ce frega. Il giornale - me ne scusino i giornali veri - era sempre quello, Libero: quando il nomen non è omen...
Grande Zucconi, comunque
Il direttore all'epoca era Feltri (Belpietro dirigeva Panorama, Il Giornale era retto da Mario Giordano). Quella copertina e l'approccio di Feltri ai casi Noemi-D'Addario piacquero così tanto a Berlusconi che da fine agosto 2009 Feltri assunse la direzione del Giornale di famiglia e inizio a menare gli avversari del Cavaliere (vedi caso Boffo).
Posta un commento