venerdì 16 dicembre 2011

Le frequenze non si regalano, si vendono.
Parte seconda.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Feticista,

a proposito del discorso di qualche giorno fa sulle frequenze in vendita (che vogliono regalarsi Raiset) ecco un bello "spiego" di Santoro.

Mi sembra tutto molto chiaro. Per scuotere l'attuale palude televisiva azzerata nei contenuti e di professionalità altalenanti sarebbe interessante inventarsi un altro modello. Prendendo spunto anche dalla pay tv che con i canali tematici sta riscuotendo grandi successi di qualità e commerciali. Penso ai Discovery Channel, Current et similia.

Ogni tanto "zappetto" tra i "nuovi canali" Rai. A parte qualche acuto il resto è fuffa. Ma possibile che con tutto l'archivio che hanno questi geni non riescano a fare un canale Vintage? Con i vecchi Maigret, per esempio, Paolo Stoppa che faceva il commissario di di DeAngelis, i Fratelli di Baal , A come Andromeda ... continuate voi.

Insomma è la storia della Televisione, è la nostra storia, un bagaglio culturale e sociale enorme. Lasciato alla muffa per rimandare in onda per la 100esima volta "Un medico in familglia" e suoi fratelli. Ma non è meglio Alberto Lupo ne "La Cittadella"? O Sergio Fantoni in Guerra & Pace? C'è molto altro in quegli archivi: dalla Tv delle Ragazze a Indietro tutta, da Paolo Rossi e Massimo Troisi .... i caroselli, le commedie con grandi attori ....


Comunque, scusa il pippone, ma il problema rimane e anche grosso ed è la metafora del nostro Paese. Coniugare un patrimonio di esperienza, sapere, capacità tecniche con una visione moderna e intelligente del mezzo. Se il medium è il messaggio oggi con il web il buon Mc Luhan avrebbe dei bei grattacapi, perchè il suo mezzo è obsoleto e se non si aggiorna mi sa che farà una brutta fine.

A me dispiacerebbe molto perchè come per i giornali di carta (non disdegnando, ovviamente quelli on line) la tv è un oggetto che fa parte della mia vita da sempre e ci sono affezionata e credo che abbia ancora molto da dare e da "esplorare".

Lasciamo che dei nuovi soggetti si dedichino a creare non solo concorrenza ma varietà di proposte, programmi e format nuovi e non uno la fotocopia dell'altro eccheppalle!

E soprattutto le frequenze sono della Stato, dunque nostre, dunque fate cassa che i soldi ci servono, eccome.

Un saluto
Kriss

Ps. Il diretur però, su questo argomento, dopo un primo fuoco di paglia, s'è spento

5 commenti:

Frank ha detto...

Che bell'argomento, kriss. Detto che con me sfondi una porta già straspalancata, mi riprometto di tornarci sopra successivamente.

illustrAutori ha detto...

puro Vangelo, kriss... credo che i tuoi (sacrosanti) dubbi abbiano una spiegazione molto semplice: mandano in onda roba i cui detentori di diritti Siae (che così riprendono altri soldi senza far niente) sono ancora vivi e vegeti!

misopogon ha detto...

current è stato chiuso da un po'...
Purtroppo.

Misopogon

kriss ha detto...

@misopogon
Sky ha chiuso perchè Murdoch ha messo il veto e per i noti motivi il governo italiano di B. non ha dato corso alla possibilità di trasmettere il format sul digitale terrestre http://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2011/5/current-tv-chiude-ecco-che-cosa-non-vedremo-piu-intervista-al-general-manager-tommaso-tessarolo
Da qui il discorso sulla vendita delle frequenze.

@Illustrautori: premesso che non
capisco nulla di diritti Siae, ma a buon senso non è meglio trasmettere ( e io Rai ne ho facoltà perchè roba mia, fatta nei mie studi, con il mio personale 40/30/20 anni fa) programmi su cui non devo più pagare diritti e incassare con gli spot lo stesso?
O forse non ho capito?

Frank ha detto...

@kriss, trovo eccellente la tua proposta di un canale "vintage" (da chiamare poi proprio così) da aggiunegre ai nuovi canali Rai, molta fuffa e poco arrosto.
Le Teche Rai sono stracolme di ricco materiale d'archivio, soprattutto quel bianco e nero che rievochi ( i Fratelli di Baal non lo ricordo), quegli sceneggiati allestiti con i migliori attori dell'epoca, fino ad arrivare a quella monumentale produzione che furono "I Promessi Sposi".
Oppure a "Il segno del comnado", per citare uno degli sceneggiati che sconvolsero maggiormente (per quel periodo). Mentre per il colore,oltre a ciò che ricordi c'è la rilevante presenza di Renzo Arbore, oppure Sandokan, un mito per noi ragazzi, quello con Kabir Bedi e Carol Andrè.
Per il resto concordo anche con le tue conclusioni, amare ma veritiere. Che peccato, però.
Mi ricorda, tutto questo, lo stupore di quei bambini che ancora seguono il calcio quando apprendono, vedendoli, che una volta i numeri andavano dall'1 all'11 e le maglie erano "pulite" e si giocava la domenica pomeriggio, tutti assieme, alle 14:30. Scambiando così la modernità per progresso e il glorioso passato per arretratezza.

@IllustrAutori, ma è vero che il brano più pagato dalla Siae è lo stacchetto di "Ondaverde Rai"?.
Grazie.