Quizze: da che se capisce che 'a Repubblica 'a fanno a Roma? Mbè, per esempio dar catenaccio dell'articolo de oggi indove che se parla der Vaticano. C'è scritto: "Diteci che succede in Vaticano". Ahò, in un primo momento me so' detto: e 'ndo sta er soggetto de 'a frase? Poi ho ccapito: era 'n esempio de l'itajano che se parla a Roma. Mentre 'nvece nel resto de l'Itaja se dovrebbe da dì: "Diteci che COSA succede in Vaticano". Mortacci loro.
Fabio P.
11 commenti:
tra l'altro in italiano si dice sempre "che cosa" e non solo "cosa"... solo il primo Vasco poteva metterlo in un titolo, come licenza poetica
Mi spiace fare il "grammar nazi" come al solito, ma la frase non è affatto connotata regionalmente (ma proprio per niente). Leggiamo, tanto per non andare lontano, dal Treccani in linea s.v. "che":
In proposizioni interrogative, dirette o indirette, significa «quale cosa» e può avere funzione di oggetto, di predicato o di complemento: che sarà di noi?; che è questo rumore?; di che ti lamenti?; non so con che viva; non voglio aver che fare con lui. È spesso seguito da cosa: che cosa vuoi?; non capisco di che cosa ti lamenti; e nel linguaggio corrente si adopera spesso anche il semplice cosa: cosa vuoi?; non so cosa pretendi.
C'è da aggiungere che "cosa" interrogativo è forma di registro informale: nello scritto e in un discorso che richieda un certo grado di formalità si userà o il semplice "che" o "che cosa".
"Che" quindi non è per nulla (soltanto) "romanesco", a meno di non considerare anche la vecchia canzone "Che sarà" dei Ricchi e Poveri alla stregua di uno stornelletto trasteverino...
@ Geppo
95 minuti di applausi!
Potresti mica dirimere la spinosa controversia tra il "debba" e "dovesse" di qualche post fa??
Tks!
"Che sara?" è la traduzione di "Que serà" di Josè Feliciano. O volevamo fargli cantare "Che cosa sarà, che cosa sarà, che cosa saraaaa", mettendo due sillabe in più nella frase
@Anonimo
Questioni metriche a parte, se la traduzione fosse suonata regionale - come, per dire, "devo da fare", tanto per fare un esempio stupido - si sarebbe scelta un'altra soluzione. A me, personalmente, suona italianissimo, quel ritornello.
@Francesca
Volentieri. Anzi, l'ho già fatto:
http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2012/02/vita-di-redazione-253-re-per-un-giorno.html
Dimenticavo che "cosa" e "che" non sono tanto connotati regionalmente quanto propri del parlato spontaneo di due macroaree: "cosa" è diffuso nel Nord e in Toscana; "che" prevale al centro-sud (sono generalizzazioni, naturalmente).
Sono scorretti in italiano sia "che dici?" usato al centrosud, sia "cosa dici?" usato al nord. La dizione corretta è "che cosa dici?", che significa "quale cosa dici?", in una frase del genere omettere una cosa o un'altra rende evidente la scorrettezza
@ Geppo....accademico
Volendo essere più fedeli alla realtà, dunque, sarebbe stato meglio usare il presente (congiuntivo o indicativo), quindi: "Non si vede perché la Chiesa debba ancora beneficiare di questo regime di favore".
e quindi la mia tesi non era sbagliata!
:D
una precisazione e una teoria.
precisazione:
la canzone "che sarà" fu cantata da josé feliciano a sanremo nel 1971, ma fu pensata e scritta - in italiano - da jimmy fontana, franco migliacci e carlo peres. e soltanto successivamente tradotta.
teoria:
può darsi che il catenaccio aggiungendo anche "cosa" o anche sostituendo il che con il cosa sarebbe stato troppo lungo? e quindi che esigenze grafiche abbiano indotto a scrivere che anziché cosa?
@ NUCS
accolgo ammirata le tue precisazioni ma penso che per la ritmica e la metrica della (bella) canzone di Feliciano non fosse possibile altra traduzione solo con il "che".
Diverso invece se, ascoltando il pezzo di Dalla & De Gregori intitolato "Cosa sarà", provassimo ad infilarci pure il "che"..... direi che non cambia!
ciao
@ anonimo delle 10.00
"Sono scorretti in italiano sia "che dici?" usato al centrosud, sia "cosa dici?" usato al nord. La dizione corretta è "che cosa dici?", che significa "quale cosa dici?", in una frase del genere omettere una cosa o un'altra rende evidente la scorrettezza "
Aridaje. Non sono "scorretti" manco per niente. Anzi, l'italiano "della più bell'acqua" prescriverebbe o "che" (lat. quid) o "che cosa". "Cosa" è possibile in un contesto meno formale e ha una distribuzione diversa da "che" - negli italiani regionali e in contesti colloquiali - essendo prevalente al centro-nord, Toscana compresa. "Che" da un lato fa parte della più pura tradizione italiana (e sottolineo italiana), dall'altro prevale nel parlato del centro-sud.
L'unico appunto che si può muovere alla frase "Diteci che succede in Vaticano" è l'ambiguità di quel "che", che può essere sia pronome interrogativo sia congiunzione subordinante. Ma la seconda interpretazione - "diteci che la cosa succede in Vaticano" - è assurda e il contesto concorre a escluderla.
No: doveva significare: diteci quali cosa stanno succedendo in Vaticano. Quello che è uscito invece sembra il seguito di "Cardinali che fanno il trenino?". Seguito: "Diteci che succede in Vaticano"
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