sabato 18 febbraio 2012

Mortacci loro.

Quizze: da che se capisce che 'a Repubblica 'a fanno a Roma? Mbè, per esempio dar catenaccio dell'articolo de oggi indove che se parla der Vaticano. C'è scritto: "Diteci che succede in Vaticano". Ahò, in un primo momento me so' detto: e 'ndo sta er soggetto de 'a frase? Poi ho ccapito: era 'n esempio de l'itajano che se parla a Roma. Mentre 'nvece nel resto de l'Itaja se dovrebbe da dì: "Diteci che COSA succede in Vaticano". Mortacci loro.

Fabio P.

11 commenti:

illustrAutori ha detto...

tra l'altro in italiano si dice sempre "che cosa" e non solo "cosa"... solo il primo Vasco poteva metterlo in un titolo, come licenza poetica

Geppo ha detto...

Mi spiace fare il "grammar nazi" come al solito, ma la frase non è affatto connotata regionalmente (ma proprio per niente). Leggiamo, tanto per non andare lontano, dal Treccani in linea s.v. "che":

In proposizioni interrogative, dirette o indirette, significa «quale cosa» e può avere funzione di oggetto, di predicato o di complemento: che sarà di noi?; che è questo rumore?; di che ti lamenti?; non so con che viva; non voglio aver che fare con lui. È spesso seguito da cosa: che cosa vuoi?; non capisco di che cosa ti lamenti; e nel linguaggio corrente si adopera spesso anche il semplice cosa: cosa vuoi?; non so cosa pretendi.

C'è da aggiungere che "cosa" interrogativo è forma di registro informale: nello scritto e in un discorso che richieda un certo grado di formalità si userà o il semplice "che" o "che cosa".

"Che" quindi non è per nulla (soltanto) "romanesco", a meno di non considerare anche la vecchia canzone "Che sarà" dei Ricchi e Poveri alla stregua di uno stornelletto trasteverino...

x ha detto...

@ Geppo

95 minuti di applausi!

Potresti mica dirimere la spinosa controversia tra il "debba" e "dovesse" di qualche post fa??

Tks!

Anonimo ha detto...

"Che sara?" è la traduzione di "Que serà" di Josè Feliciano. O volevamo fargli cantare "Che cosa sarà, che cosa sarà, che cosa saraaaa", mettendo due sillabe in più nella frase

Geppo ha detto...

@Anonimo
Questioni metriche a parte, se la traduzione fosse suonata regionale - come, per dire, "devo da fare", tanto per fare un esempio stupido - si sarebbe scelta un'altra soluzione. A me, personalmente, suona italianissimo, quel ritornello.

@Francesca
Volentieri. Anzi, l'ho già fatto:
http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2012/02/vita-di-redazione-253-re-per-un-giorno.html

Dimenticavo che "cosa" e "che" non sono tanto connotati regionalmente quanto propri del parlato spontaneo di due macroaree: "cosa" è diffuso nel Nord e in Toscana; "che" prevale al centro-sud (sono generalizzazioni, naturalmente).

Anonimo ha detto...

Sono scorretti in italiano sia "che dici?" usato al centrosud, sia "cosa dici?" usato al nord. La dizione corretta è "che cosa dici?", che significa "quale cosa dici?", in una frase del genere omettere una cosa o un'altra rende evidente la scorrettezza

x ha detto...

@ Geppo....accademico

Volendo essere più fedeli alla realtà, dunque, sarebbe stato meglio usare il presente (congiuntivo o indicativo), quindi: "Non si vede perché la Chiesa debba ancora beneficiare di questo regime di favore".

e quindi la mia tesi non era sbagliata!

:D

nonunacosaseria ha detto...

una precisazione e una teoria.

precisazione:
la canzone "che sarà" fu cantata da josé feliciano a sanremo nel 1971, ma fu pensata e scritta - in italiano - da jimmy fontana, franco migliacci e carlo peres. e soltanto successivamente tradotta.

teoria:
può darsi che il catenaccio aggiungendo anche "cosa" o anche sostituendo il che con il cosa sarebbe stato troppo lungo? e quindi che esigenze grafiche abbiano indotto a scrivere che anziché cosa?

x ha detto...

@ NUCS

accolgo ammirata le tue precisazioni ma penso che per la ritmica e la metrica della (bella) canzone di Feliciano non fosse possibile altra traduzione solo con il "che".

Diverso invece se, ascoltando il pezzo di Dalla & De Gregori intitolato "Cosa sarà", provassimo ad infilarci pure il "che"..... direi che non cambia!

ciao

Geppo ha detto...

@ anonimo delle 10.00
"Sono scorretti in italiano sia "che dici?" usato al centrosud, sia "cosa dici?" usato al nord. La dizione corretta è "che cosa dici?", che significa "quale cosa dici?", in una frase del genere omettere una cosa o un'altra rende evidente la scorrettezza "


Aridaje. Non sono "scorretti" manco per niente. Anzi, l'italiano "della più bell'acqua" prescriverebbe o "che" (lat. quid) o "che cosa". "Cosa" è possibile in un contesto meno formale e ha una distribuzione diversa da "che" - negli italiani regionali e in contesti colloquiali - essendo prevalente al centro-nord, Toscana compresa. "Che" da un lato fa parte della più pura tradizione italiana (e sottolineo italiana), dall'altro prevale nel parlato del centro-sud.

L'unico appunto che si può muovere alla frase "Diteci che succede in Vaticano" è l'ambiguità di quel "che", che può essere sia pronome interrogativo sia congiunzione subordinante. Ma la seconda interpretazione - "diteci che la cosa succede in Vaticano" - è assurda e il contesto concorre a escluderla.

Anonimo ha detto...

No: doveva significare: diteci quali cosa stanno succedendo in Vaticano. Quello che è uscito invece sembra il seguito di "Cardinali che fanno il trenino?". Seguito: "Diteci che succede in Vaticano"