sabato 7 luglio 2012

La risposta di Repubblica sulle infografiche.

Non si è fatta attendere la risposta di Largo Fochetti al sig. Selva che due giorni fa dichiarava guerra aperta alle infografiche di Repubblica. La replica è firmata Ps che crediamo, senz'ombra di dubbio, sia la sigla di Paolo Samarelli, uno che di infografiche se ne intende giusto un po':
Bene le critiche, ma venga a farle al giornale in dieci minuti, ore 22,30 chiusura ore 23. Magari un attentato, un gol o una nave che naufraga. Affari&Finanza non viene in tutti i casi seguito da uno staff interno. Ma anche per un esterno il tempo non ė molto. Ci lasci campare anche a noi, tutto qui, lei sará bravo quanto vuole, nessuno lo nega, ma bisogna calarsi nelle situazioni. Perché accanirsi non capisco. Tutto sommato considero il lavoro mio e dei miei colleghi più che decente.
Ogni tanto meglio, ogni tanto peggio. Mostrare i muscoli non funziona mai da dietro il vetro. Le auguro di superarci ogni giorno, ma davvero, almeno impariamo qualcosa anche noi.
Ps

5 commenti:

Frank ha detto...

Samarelli, più che decente il tuo lavoro? Troppo modesto. Le infografiche che ci propone il FS, da Rsera, sono capolavori. Io darei entrambe le mani per averne almeno una come la tua.

illustrAutori ha detto...

Complimenti a Paolo per la risposta e lo stile... I recenti diverbi tra feticisti e giornalisti potrebbero essere ancor più motivo di crescita comune, coraggio ragazzi, spenniamoci per migliorare entrambi! ;-)

Anonimo ha detto...

signori, il punto è un altro.
In tutto il mondo infografica è sinonimo di opendata, cioè inconfutabilità del fatto spiegato attraverso i numeri. In Italia è un supporto "riempitivo", di solito cialtronescamente messo insieme in quatto e quattro = otto, alla verità dell'editore, che si contrappone ad altre verità, ad altri editori. Oppure ci si accorda, che è anche peggio.
Non è in discussione la professionalità di Samarelli & company, né quella dei colleghi di altri giornali: spesso bravissimi, autori di contenuti e forme molto migliori dei pezzi che accompagnano. E' in discussione la funzione dell'infografica nei giornali italiani! Non voglio dire che sia tutta colpa dei direttori e degli editori, perché è l'opinione pubblica che deve formarsi sull'opendata ed proprio l'opendata a mancare clamorosamente in Italia, però ecco, qualche volta anche loro ci mettono la coda e abbassano mostruosamente il livello...

Anonimo ha detto...

...
anzi, con tutto il rispetto per i sopracitati disegnatori infografici, quella che di solito viene pubblicata su repubblica, corriere e compagnia è ottima illustrazione, ma quasi mai infografica, ancora prima che ottima o pessima. O perlomeno non è quella gustosa, asettica e "quite inspiring" di certi giornali anglosassoni da quattro soldi... che so, il NYT o il Washington Post, per dirne alcuni. Qualche esempio:
http://www.nytimes.com/interactive/2010/11/13/weekinreview/deficits-graphic.html

http://www.nytimes.com/interactive/2008/09/04/business/20080907-metrics-graphic.html

http://www.nytimes.com/interactive/2009/03/01/business/20090301_WageGap.html?scp=21&sq=interactive&st=m

Questo è un esempio di "ricostruzione”, credo si dica così, un tipo di infografica che spiega un avvenimento visualmente, appunto. Notate la sobrietà e la precisione, che ogni tanto su Repubblica dovrebbero considerare invece di sparare quegli enormi disegnoni che non significano nulla...:
http://www.nytimes.com/2007/04/17/us/20070417_SHOOTING_GRAPHIC.html?_r=2

Anonimo ha detto...

...insomma il sospetto è che non si investa sull'infografica, come si diceva qualche giorno fa tra i commenti a un altro tuo intervento sul tema, perché repubblica - ma anche gli altri, chiaro - non riescono a non trattare i propri lettori come dei bambini.
E' la differenza che c'è tra informare e intrattenere, baby.
Samarelli Granati Giannini Manzi sono tutti dei bravissimi intrattenitori...
La mia è solo un'opinione.
Un saluto, ciao