sabato 24 ottobre 2015

Vita di redazione 1029. Laura Serloni, una fata in redazione.

VITA DI REDAZIONE del 22/10/2015
Durata: 13'51”

Prezioso feticismo è il cinturino dell'orologio del Diretùr, ma ciò non ci consente di individuarne la marca. Scoop sfiorato.




Come San Paolo sulla via di Damasco siamo rimasti più che folgorati, incantati, da questo primo piano dell'esordiente Laura Serloni.




A proposito, l'eleganza di Francesca Caferri si ripropone ogni volta sempre meglio dell'apparizione 
precedente. Oggi, però, solo video e niente audio.




Ecco cosa vuol dire essere il vice diretùr di Repubblica: poter sfogliare il giovedì “Il Venerdì” come sta facendo Dario Cresto-Dina.




Fa freddo a Roma e il saggio Pietro Visconti (all'esordio stagionale audio-video) adotta le contromisure più efficaci. Previdente.




Una curiosità: si sono dimenticati di inserire il nome del Diretùr nella presentazione. Noi abbiamo pensato subito che la newsroom sarebbe stata autogestita.




Il Diretùr dice che la domanda dopo la notizia del Resto del Carlino (da una vita non sentivamo pronunciare il nome di questa gloriosa testata, una volta ndF) e smentita da più fonti della malattia del Papa, è se siamo all'ultimo atto per condizionare il Sinodo, oppure si tratta dell'inizio di forti turbolenze all'interno del governo vaticano. Il problema è l'operazione che sta dietro a tutto questo e che ha fatto scrivere all'Osservatore Romano di “polverone sollevato ad arte” e poi di “intento manipolatorio”, termine laico e profano che indica intrighi. Si mescolano la potenza mediatica della manipolazione e l'universalità del messaggio arrivato ieri a tutto il mondo, con il primitivismo dell'immagine evocata di un indebolimento fisico del Papa, nella zona del cervello e dunque indebolimento nel comando. Un indebolimento concettuale e infragilimento della figura fisica che fa vacillare il trono. Indebolimento fisico che corrisponde, quindi, a indebolimento dell'autorità. C'è poi una luce d'incertezza per un pensiero debole, gregario, compiacente e compiaciuto che si allontana dalla dottrina. Il Sinodo ha fatto emergere il dissenso e le resistenze all'interno della Chiesa. Si tratta di una “strategia dell'Apocalisse” così definita in un'intervista, delle due, che compaiono oggi. Clima di sospetti e di veleni, con l'esplosione di quest'ultima voce che può essere maldicenza oppure molto di più, mentre il Sinodo sta per concludersi. Vito Mancuso scrive che c'è una speculazione sul corpo e sulla figura del Papa e sull'autorità. “Dai corvi” - scrive - “si è passati agli avvoltoi”.

In ordine di apparizione.

Giancarlo Mola (Cronaca) comunica che, al centro della giornata, c'è la corruzione per l'inchiesta sull'Anas che ha portato a dieci arresti fra dirigenti e imprenditori, assieme ad un ex sottosegretario. Il Procuratore di Roma Pignatone, in conferenza stampa, ha parlato di “ deprimente normalità della corruzione”. Gli atti dell'inchiesta sono stati richiesti dall'Anac di Cantone.
“La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.” Corrado Alvaro. 

Marco Patucchi (Economia) ricorda i due fatti odierni. Il testo definitivo della legge di Stabilità è atteso oggi sia da Mattarella sia dal Parlamento. Importante da vedere per i probabili aggiustamenti dell'ultim'ora. L'altro appuntamento di giornata è la riunione del Board della Bce che si svolge a Malta. Al termine aspettative per le parole di Draghi in conferenza stampa dove verrà fatto il punto sulla ripresa di Eurolandia.

Di certo non c'è quella di Edenlandia chiuso da due anni.

Pietro Visconti (Politica) annota che sono due i temi principali in agenda. Il primo è il braccio di ferro in atto al comune di Roma su Marino, anche oggi in ufficio per lavorare. Si registra come il Pd sia finito in un ingorgo, perché non vuole sfiduciare il sindaco per evitare di unire i propri voti a quelli dell'opposizione, ma non ha i numeri per far sciogliere il Consiglio, disponendo di 19 voti sui 25 necessari. L'altro fatto è il ritorno di B. in Europa all'assemblea del Ppe a Madrid dove, tra gli altri, si troverà vicini Merkel e Sarkozy dopo i sorrisini di quattro anni fa.

Chissà chi si divertirà di più?


Visto si stampi
@Frank201410

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