mercoledì 22 novembre 2017

La Nuova Repubblica - promossa (ma è il primo giorno).

Sembrava non dovesse finire mai lo sfoglio della nuova Repubblica. 80 pagine + le 16 dell'edizione locale fanno quasi 100. 

Conseguenza del n° 1 della seconda vita del giornale che richiedeva lo spiegamento della migliore mercanzia (che poi richiama la pubblicità). 

Se però restasse inalterata la foliazione sarebbe un problema, certo non dal punto di vista dell'ufficio marketing, ma il lettore deve andare in aspettativa forse (se ha la fortuna di lavorare)?
È come se ad un prosciugamento (necessario) del giornale abbia corrisposto un effetto uguale e contrario che si riflette sull'incremento del numero delle pagine.


Il primo refuso, purtroppo, è grave, perché la "frase" della Bindi, ripresa dalla conversazione avuta la mattina di martedì a "Circo Massimo" con MG e JPB, non poteva essere equivocata. E, invece, la madre che fa molta fatica a "riconosce" i tratti dei figli è lì spietata. 

Visto che poi ci siamo, la pessima formattazione della seconda parte dell'Amaca è semplicemente assurda. 

Il ridimensionamento delle lettere e di CDG non so quanto potrà durare, mi sembrano stare lì a forza, tutti compressi. 

Quadrotti scomparsi, tranne che per le vignette (per fortuna ci sono), perché l'impaginazione ha pensato le rubriche (che perdono il nome identificativo) in verticale e si riconoscono per la firma in corsivo e in rosso. 

Purtroppo, anche se riordinata la pagina dei programmi tv, ha mantenuto lo spazio risicatissimo Dipo. Peccato trascurare la tv. Le serie, per intenderci, meriterebbero una pagina al giorno (Gomorra3 è un capolavoro). Magari si potrebbe rimediare su Robinson.

Se fin qui abbiamo elencato gli aspetti poco convincenti, c'è tanto altro che porta a concludere quanto avevamo avuto l'ardire di ipotizzare e cioè che i pregi avrebbero superato i difetti. Mantenendo salda la barra i risultati non mancheranno.

Ci piace la sprovincializzazione, con l'apertura al mondo che viene confermata dalla doppia pagina "fusi orari" tra le più convincenti. Così come è molto apprezzabile la doppia riservata a commenti ed analisi. 

Interessante e innovativa la "quarta pagina" che sarà una prerogativa della nR, assieme alle pagine 2-3 e 6-7, come illustrato dal Diretùr nella presentazione live. Ma c'è pure la "terza", con la scienza che fa sezione a sè. Molto bene.

Alla prima pagina e a tutto il profondo restyling dovremo farci l'abitudine, modalità di lettura comprese, adesso assai facilitate dalla leggibilità e chiarezza del font.
Rilevante e giusta importanza attribuita alle foto, così non ci saranno più né fotine e tantomeno scontorni. 

Per fortuna lo sport non perde le cronache delle partite e cosa c'era di meglio che "esordire" illuminati dal lampo meraviglioso di Insigne?

La scansione delle sezioni, con l'indicazione del caporedattore, è agevole e utile.
Poi occorrerà attendere i giorni più caldi, quelli del fine settimana, per conoscere come saranno state ristrutturate o abolite le rubriche apposite. Abbiamo la speranza che l'inserto sportivo del lunedì torni centrale, come due o tre anni fa.

E magari, con il passare dei giorni, si avrebbe pure l'esigenza di vedere il giornale più colorato, appena un pochino di più, ecco.

Un paio di annotazioni, come note a margine. Alla presenza (pubblicità) di Eni ed Enel Energia si uniscono anche due articoli che parlano (pag. 45) dei due enti. Lieve conflitto d'interessi?
E poi l'endorsement del Fundador a favore di B. che, proprio all'esordio, ha reso più simpatico l'altro Eugenio, il font, che voleva proprio celebrare il Padre Fondatore. Peccato.

P.S. 10 euro per Rep.info sono eccessivi. 20 euro per Rep+ sproporzionati. E manca sempre l'archivio digitale.

@Frank201410

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