Però il FS tiene famiglia e deve portarla in vacanza. Vabbè dai, ritorneremo più agguerriti e creativi di prima. Ne approfittiamo per augurare anche a voi buone vacanze, chi le fa. E a chi resta a lavorare, buon lavoro. E ai disoccupati, un in bocca al lupo.
Una cosa importante: il weekend scorso avevamo pubblicato un sondaggio che ha avuto problemi di funzionamento. Speriamo che questi PPR+ e - di luglio non subiscano la stessa sorte.
Vai. Si parte.
Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Buona lettura e buon voto! Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
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Gianni Clerici, articolo del 5 luglio Le invenzioni del guerriero Nadal tornato padrone di Wimbledon. Del brillante viaggio dello Scriba nel tempio del tennis mondiale molte sono le tappe degne di essere menzionate. Tra queste risalta la disamina della finale maschile da cui, nonostante sia stata a senso unico, Clerici ha estratto uno strabiliante condensato di competenze tecniche e disamine psicologiche accompagnate da quel suo meravigliosamente raffinato stile di scrittura. Da non dimenticare, infine, che in questo torneo Gioanin ha consegnato alla futura storia del tennis il nome di un predestinato: Kei Nishikori. Noi attendiamo fiduciosi.
Gianni Mura, corrispondenze dal Tour de France tra cui L'ora dei Pirenei e Un Tour di cattivi pensieri / Troppi ciclisti come calciatori Come solo i maestri del giornalismo riescono a fare, Gianni Mura è riuscito a rendere interessante ai lettori uno spettacolo deludente e modesto. Tra le belle pagine scritte si segnalano la rievocazione delle epiche tappe del passato sui Pirenei e l’articolo di chiusura del Tour (con il memorabile finale dedicato alla scomparsa dell’Aquila rugby). “Bel pezzo. E la parte sul gregge di pecore solamente Gianni Mura poteva descriverla in quel modo.” (Nonunacosaseria)
Michele Serra, con l’Amaca del 13 luglio attraverso un “piccolo elenco delle illegalità riscontrabili in circa tre minuti di orologio nei pochi metri quadrati di una stazione di servizio dell'hinterland milanese” ci regala un altro sconfortante ritratto della società italiana. “Certi flash che regala sono memorabili e purtroppo non fanno neppure più sorridere nella loro crudezza. Qui non c'è B. che tenga: siamo noi.” (Frank57). “Ecco, io dopo aver letto questa cosa, Serra lo abbraccerei” (Supersoul). Nel commento del 27 luglio La coca, Belen e le altre / chiusa la Milano da sniffare, Serra analizza un altro mirabile esempio di degrado morale della nostra società: “Trovare cocaina in una qualunque città italiana è come cercare paglia in un pagliaio.”. Commenta Frank57: “Serra possiede la grande capacità di vedere il risvolto delle cose, quello che rimane nascosto e, forse volutamente, non proposto.”
Francesco Merlo, commento del 20 luglio La Bindi ossessione del Cavaliere “La prima volta che insultò la Bindi ho scritto che era maleducato. Ma adesso è diventato un problema di farmacia”. Nell’analisi di Merlo, indignato per la persistente maleducazione che il Cav. ostenta contro la Bindi, l’abituale sarcasmo lascia lo spazio allo scoramento per l’incontinenza verbale dell’uomo. “Nessuno, neppure il più feroce dei suoi detrattori, può oggi godere dinanzi allo spettacolo di un vecchio imperatore tenuto in piedi da un rabbia tristissima.”. Frank57 sintetizza così il pezzo: “Merlo ha adoperato le parole più appropriate per restituirci la figura di un pover'uomo”.
Vittorio Zucconi, articolo del 23 luglio La fabbrica degli Scoop. Lasciate fare il pane al panettiere, tagliare la carne al macellaio, aggiustare le scarpe al calzolaio. E lasciate scrivere di giornalismo a Vittorio Zucconi. Otterrete risultati eccellenti. Non avevamo ancora finito di lamentarci della modestia dei contributi al Mondiale di Zucconi che il grande Vittorio reagisce da par suo offrendoci un bel saggio delle sue capacità con un articolo in cui rievoca la storia del tempio del giornalismo investigativo, il Washington Post, mettendo la forma al servizio della sostanza. E che sostanza! “(…) un grande pezzo” (Occam). “Grande Zucconi. E lasciasse perdere il calcio.” (Barbapapà).
Ezio Mauro, editoriale del 15 luglio Il vascello fantasma. Incipit straordinario: “Per sopravvivere, il vascello fantasma del governo Berlusconi getta i corpi in mare”. Nel breve commento il Diretùr mette all’indice il governo “impegnato a boicottare il controllo di legalità e la libertà di informazione” e gli uomini del Cav. “disseminati in quel mondo parallelo, tra Stato e affari, come all'epoca della P2. (…) oggi come allora, "comandano per rubare, rubano per comandare"”. Editoriale del 23 luglio La centrale del fango in cui Mauro ripercorre il funzionamento e la storia della macchina del fango di Berlusconi, operante da tempo senza subìre particolare contrasto da parte degli intellettuali cosiddetti liberal.
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Claudio Tito, articolo del 5 luglio La sfida finale del premier a Fini "Non escludo neanche la crisi". Avrà anche indicato correttamente l’esito finale dello scontro Berlusconi-Fini, ma si avverte una certa stanchezza per un giornalismo politico fatto prevalentemente di retroscena, di chiacchiericcio spesso fine a se stesso, di presunte dichiarazioni dei protagonisti carpite non si sa come ma sempre e rigorosamente virgolettate.
Enrico Franceschini, articolo del 12 luglio Una t-shirt e un palloncino le "mille cose stupende" della vita, su un giovane canadese che inizia per gioco ad elencare sul suo blog i "piccoli piaceri" e in pochi mesi diventa un fenomeno mediatico. “Egregio Ezio Mauro dico a lei: ordini a Enrico Franceschini di andare più a teatro invece di leggere il Sunday Times” (Luca Massaro). Segnalato anche l’articolo del 15 luglio Cervello a destra, cuore a sinistra svelato il mistero dei 50enni liberal in cui il corrispondente londinese prende spunto dal Daily Telegraph per esporre il risultato di uno "studio internazionale" che dimostrerebbe che con il tempo si diventa più conservatori e tradizionalisti, soprattutto gli adulti che votano per i progressisti. Su R2, naturalmente.
Laura Laurenzi, articolo del 15 luglio I cento tagli di capelli nella vita di una donna Indispensabile pezzo su un sondaggio inglese che spiega le motivazioni per cui le donne si tagliano i capelli… Indovinate in quale sezione del giornale è stato ospitato questo articolo da magazine adolescenziale?
Angelo Aquaro, candidato per due contributi. L’articolo del 16 luglio Tutti dietro al leader il carisma spiegato da un “pesce-robot”, in cui dà conto dell’interessantissimo esperimento di un giovane ricercatore italiano alla ricerca del segreto della leadership attraverso la simulazione del comportamento di un pesce-pilota... E l’articolo del 19 luglio Dai vip al consulente fieristico i segreti delle nozze di Chelsea Clinton. “Nel girone infernale della fuffa ho trovato Aquaro, con paginone sulle “nozze del secolo” della figlia di Clinton (grande senso storico del nostro corrispondente)” (Barbapapà). “Di questo giornalismo champagne Aquaro è perfetto interprete. E, come le bollicine dello champagne hanno vita breve, anche gli articoli di Aquaro passano senza grandi rimorsi e ricordi” (Nonunacosaseria).
Alberto Arbasino, articolo del 15 luglio L'irresistibile fascino del supplizio. Ma a chi si rivolge lo stimatissimo Arbasino quando scrive questi incomprensibili articoli?
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT. Come sempre ringraziamo Barbapapà per la collaborazione.