I 10 anni che sconvolsero il mondo. In edicola l'Atlante di Repubblica.
Ecco la risposta di Repubblica all'inserto del Corriere uscito una settimana fa circa.
2001-2011 L'attacco alle torri gemelle, le vittime e i carnefici, la guerra al terrore, le conseguenze economiche e geopolitiche di un disastro epocale. Le grandi firme di Repubblica, gli esperti e gli scrittori nazionali e internazionali analizzano, con il contributo di foto e testimonianze, il decennio che ha cambiato faccia all'occidente e al mondo intero. E i cui effetti non accennano ancora a finire. Il direttore Ezio Mauro presenta L'Atlante di Repubblica.
mercoledì 31 agosto 2011
martedì 30 agosto 2011
Sondaggione: votate gli articoli PPR+ e PPR- di giugno.
Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Barbara Spinelli, editoriale dell’1 giugno L’ottimismo dell’intelligenza, dedicato alla vittoria del centro-sinistra alle elezioni amministrative di Milano e Napoli. La Spinelli ripercorre la strada che ha portato l’Italia ad un cambiamento così sorprendente: “Un'immensa e tranquilla fiducia di potercela fare, un'intelligenza-conoscenza dell'Italia reale, una voglia di provare alleanze interamente centrate sull'etica pubblica e la legalità, un'estraneità profonda ai partiti dell'opposizione, alle loro élite: questi gli ingredienti che hanno fatto lievitare il pane che abbiamo mangiato lunedì.”. Non dimenticando, infine, di ricordare la sfida che aspetta la sinistra: “Sono capaci di dire che le tasse non vanno diminuite, che nell'economia-mondo la crescita sarà debole, i sacrifici non comprimibili, l'equità tanto più indispensabile?”. “ricetta da incorniciare” (Francesca Parodi)
Ezio Mauro, editoriale del 14 giugno Il flauto magico spezzato. A chiusura delle elezioni amministrative e del referendum, il Diretùr fotografa da par suo il tracollo berlusconiano e ne analizza efficacemente le cause. “(…) troviamo una chiarissima affermazione di autonomia dei cittadini. Questo è il dato più importante. Il voto al referendum e il voto nelle città sono infatti prima di tutto disobbedienza al pensiero dominante. Di più: sono il rifiuto di una concezione verticale della politica, con il leader indiscusso ed eterno che parla al Paese indicando l'avvenire mentre il partito e il popolo possono solo seguire il carisma, che soffia dove il Capo vuole”.
Michele Serra, commento del 15 giugno Parlar d’altro nel salotto di Vespa. Uno strepitoso Serra si sofferma su Bruno Vespa che, la sera del trionfo dei SI ai referendum, dedica la puntata di Porta a Porta al tragico caso di Sarah Scazzi. “(…) uno scollamento progressivo e inesorabile tra i centri di potere (la tivù lo è sicuramente, tanto più a Berlusconia) e gli umori del Paese: come fossero affacciati a due finestre diverse, perché perfino ad Avetrana, l'altra sera, è quasi certo che si parlasse più dei referendum che di zio Coso o di zia Cosa, che pure ce li hanno sotto casa.”. E poi, a commento dei risultati referendari, “l'Amaca che Serra aspettava da anni, forse decenni. Il riscatto della gggente”. (Occam)
Francesco Merlo, commento del 16 giugno Quell’insulto di Brunetta il ministro dei peggiori. Essere precari nell’Italia di oggi è una colpa per il ministro Brunetta che, ad un convegno, anziché dialogare con un gruppo di precari non sa far altro che scappare dopo averli apostrofati “siete l’Italia peggiore”. Merlo, sempre ispirato quando si occupa delle gesta di Brunetta, descrive indignato “il punto di non ritorno di un magistero politico che era nato all'insegna della ribalderia culturale e della boria da eversore e sta invece finendo nella protervia e nel panico dello sconfitto, nella collera dell'impotente”.
Gianni Clerici, articolo del 20 giugno Il torneo degli eletti. Il tempio del tennis londinese apre le leggendarie Doherty Gates agli aficionados di tutto il mondo tra i quali svetta il nostro immenso Scriba che ci delizia da subito con un gustoso aneddoto su un Maraja indiano, celebre Socio dell’All England Tennis and Croquet Club. Seguono poi le brillanti cronache quotidiane, fusione perfetta di competenza tecnica impareggiabile, sguardo storico di rara profondità e acute analisi psicologiche. “Clerici è sempre godibilissimo, ma a Wimbledon tocca vette di ispirazione altissime.” (Barbapapà)
Eugenio Scalfari, editoriale del 28 giugno Non va bene un proconsole alla Banca d'Italia. Il Fundador torna ad occuparsi della sua amata Bankitalia con un articolo in cui chiarisce le finalità (distorte) del tentativo di Tremonti di far nominare un suo uomo, Vittorio Grilli, Governatore. Un magistrale commento in cui Scalfari combina conoscenza profonda delle Istituzioni e analisi critica della politica contemporanea. Articolo incomprensibilmente utilizzato da qualcuno per esercitarsi nell’italica arte della dietrologia e leggervi un (inesistente) contrasto tra il Fundador e il Vice-direttore Massimo Giannini.
Enrico Franceschini, articolo del 3 giugno Lei a caccia, lui nelle caverne quando le donne usavano la clava. Solita divagazione del corrispondente londinese, re incontrastato della fuffologia. “Ennesima candidatura a PPR- per Enrico Franceschini, per l'articolo (serie Uno Studio Dice Che) sulle donne delle caverne che andavano a caccia mentre i maschietti rimanevano a casa a cucinare e accudire i figli...” (GPP) . Segnalato anche l’articolo del 21 giugno E se un po' di stress facesse stare meglio? Qualcuno sa dirci, piuttosto, cosa succede a Londra?
Irene Maria Scalise, articolo dell’8 giugno Professione, risolvere i problemi. Un articolo inutile per una sedicente (e inutile) professione: il problem solver. Bah!
Piero Colaprico, articolo dell’11 giugno Le telefonate Briatore-Santanché "Silvio continua a far festini". Gratuita e discutibile appendice all’inchiesta sul bunga bunga che, chissà perché, dovrebbe essere rafforzata dalla pubblicazione delle intercettazioni delle telefonate tra Briatore e la Santanché. Il tutto per informarci che i due, sconcertati per la prosecuzione dei festini berlusconiani, ritengono l’amico Silvio malato…
Vera Schiavazzi, articolo del 15 giugno Figli, la rivincita del papà ecco quando batte mamma. Una delle solite analisi pseudo-sociologiche da salotto sul ruolo dei genitori – è meglio la mamma o il papà? - giustificata in questo caso da una inchiesta del Wall Street Journal. Che, essendo autorevole, può essere preso come fonte di ispirazione senza porsi troppe domande.
Gino Castaldo, articolo del 16 giugno Foo Fighters: Festa rock per Milano liberata. Perché la cronaca di un concerto rock deve essere forzatamente piegata ad una lettura politica? Gino Castaldo devia dal suo compito di critico musicale per raccontarci "una festa rock della Milano finalmente liberata". Con un tentativo inspiegabile, e non riuscito, di coinvolgere Dave Grohl nel clima euforico della Milano pisapiana. “Certo non diremo viva Berlusconi", afferma il leader del gruppo che, secondo Castaldo “era visibilmente euforico" ma "ignaro dell’elezione del sindaco". “evidentemente il pretestualismo (cfr. pippo russo, "pallonate": formula di narrazione che alla missione informativa antepone un tema preconfezionato da far rientrare a tutti i costi nell'articolo) ha debordato e dallo sport è passato agli spettacoli.” (Nonunacosaseria)
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.
Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Buona lettura e buon voto!
Barbara Spinelli, editoriale dell’1 giugno L’ottimismo dell’intelligenza, dedicato alla vittoria del centro-sinistra alle elezioni amministrative di Milano e Napoli. La Spinelli ripercorre la strada che ha portato l’Italia ad un cambiamento così sorprendente: “Un'immensa e tranquilla fiducia di potercela fare, un'intelligenza-conoscenza dell'Italia reale, una voglia di provare alleanze interamente centrate sull'etica pubblica e la legalità, un'estraneità profonda ai partiti dell'opposizione, alle loro élite: questi gli ingredienti che hanno fatto lievitare il pane che abbiamo mangiato lunedì.”. Non dimenticando, infine, di ricordare la sfida che aspetta la sinistra: “Sono capaci di dire che le tasse non vanno diminuite, che nell'economia-mondo la crescita sarà debole, i sacrifici non comprimibili, l'equità tanto più indispensabile?”. “ricetta da incorniciare” (Francesca Parodi)
Ezio Mauro, editoriale del 14 giugno Il flauto magico spezzato. A chiusura delle elezioni amministrative e del referendum, il Diretùr fotografa da par suo il tracollo berlusconiano e ne analizza efficacemente le cause. “(…) troviamo una chiarissima affermazione di autonomia dei cittadini. Questo è il dato più importante. Il voto al referendum e il voto nelle città sono infatti prima di tutto disobbedienza al pensiero dominante. Di più: sono il rifiuto di una concezione verticale della politica, con il leader indiscusso ed eterno che parla al Paese indicando l'avvenire mentre il partito e il popolo possono solo seguire il carisma, che soffia dove il Capo vuole”.
Michele Serra, commento del 15 giugno Parlar d’altro nel salotto di Vespa. Uno strepitoso Serra si sofferma su Bruno Vespa che, la sera del trionfo dei SI ai referendum, dedica la puntata di Porta a Porta al tragico caso di Sarah Scazzi. “(…) uno scollamento progressivo e inesorabile tra i centri di potere (la tivù lo è sicuramente, tanto più a Berlusconia) e gli umori del Paese: come fossero affacciati a due finestre diverse, perché perfino ad Avetrana, l'altra sera, è quasi certo che si parlasse più dei referendum che di zio Coso o di zia Cosa, che pure ce li hanno sotto casa.”. E poi, a commento dei risultati referendari, “l'Amaca che Serra aspettava da anni, forse decenni. Il riscatto della gggente”. (Occam)
Francesco Merlo, commento del 16 giugno Quell’insulto di Brunetta il ministro dei peggiori. Essere precari nell’Italia di oggi è una colpa per il ministro Brunetta che, ad un convegno, anziché dialogare con un gruppo di precari non sa far altro che scappare dopo averli apostrofati “siete l’Italia peggiore”. Merlo, sempre ispirato quando si occupa delle gesta di Brunetta, descrive indignato “il punto di non ritorno di un magistero politico che era nato all'insegna della ribalderia culturale e della boria da eversore e sta invece finendo nella protervia e nel panico dello sconfitto, nella collera dell'impotente”.
Gianni Clerici, articolo del 20 giugno Il torneo degli eletti. Il tempio del tennis londinese apre le leggendarie Doherty Gates agli aficionados di tutto il mondo tra i quali svetta il nostro immenso Scriba che ci delizia da subito con un gustoso aneddoto su un Maraja indiano, celebre Socio dell’All England Tennis and Croquet Club. Seguono poi le brillanti cronache quotidiane, fusione perfetta di competenza tecnica impareggiabile, sguardo storico di rara profondità e acute analisi psicologiche. “Clerici è sempre godibilissimo, ma a Wimbledon tocca vette di ispirazione altissime.” (Barbapapà)
Eugenio Scalfari, editoriale del 28 giugno Non va bene un proconsole alla Banca d'Italia. Il Fundador torna ad occuparsi della sua amata Bankitalia con un articolo in cui chiarisce le finalità (distorte) del tentativo di Tremonti di far nominare un suo uomo, Vittorio Grilli, Governatore. Un magistrale commento in cui Scalfari combina conoscenza profonda delle Istituzioni e analisi critica della politica contemporanea. Articolo incomprensibilmente utilizzato da qualcuno per esercitarsi nell’italica arte della dietrologia e leggervi un (inesistente) contrasto tra il Fundador e il Vice-direttore Massimo Giannini.
Enrico Franceschini, articolo del 3 giugno Lei a caccia, lui nelle caverne quando le donne usavano la clava. Solita divagazione del corrispondente londinese, re incontrastato della fuffologia. “Ennesima candidatura a PPR- per Enrico Franceschini, per l'articolo (serie Uno Studio Dice Che) sulle donne delle caverne che andavano a caccia mentre i maschietti rimanevano a casa a cucinare e accudire i figli...” (GPP) . Segnalato anche l’articolo del 21 giugno E se un po' di stress facesse stare meglio? Qualcuno sa dirci, piuttosto, cosa succede a Londra?
Irene Maria Scalise, articolo dell’8 giugno Professione, risolvere i problemi. Un articolo inutile per una sedicente (e inutile) professione: il problem solver. Bah!
Piero Colaprico, articolo dell’11 giugno Le telefonate Briatore-Santanché "Silvio continua a far festini". Gratuita e discutibile appendice all’inchiesta sul bunga bunga che, chissà perché, dovrebbe essere rafforzata dalla pubblicazione delle intercettazioni delle telefonate tra Briatore e la Santanché. Il tutto per informarci che i due, sconcertati per la prosecuzione dei festini berlusconiani, ritengono l’amico Silvio malato…
Vera Schiavazzi, articolo del 15 giugno Figli, la rivincita del papà ecco quando batte mamma. Una delle solite analisi pseudo-sociologiche da salotto sul ruolo dei genitori – è meglio la mamma o il papà? - giustificata in questo caso da una inchiesta del Wall Street Journal. Che, essendo autorevole, può essere preso come fonte di ispirazione senza porsi troppe domande.
Gino Castaldo, articolo del 16 giugno Foo Fighters: Festa rock per Milano liberata. Perché la cronaca di un concerto rock deve essere forzatamente piegata ad una lettura politica? Gino Castaldo devia dal suo compito di critico musicale per raccontarci "una festa rock della Milano finalmente liberata". Con un tentativo inspiegabile, e non riuscito, di coinvolgere Dave Grohl nel clima euforico della Milano pisapiana. “Certo non diremo viva Berlusconi", afferma il leader del gruppo che, secondo Castaldo “era visibilmente euforico" ma "ignaro dell’elezione del sindaco". “evidentemente il pretestualismo (cfr. pippo russo, "pallonate": formula di narrazione che alla missione informativa antepone un tema preconfezionato da far rientrare a tutti i costi nell'articolo) ha debordato e dallo sport è passato agli spettacoli.” (Nonunacosaseria)
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT.
Si ringrazia Barbapapà per la collaborazione ai testi e alla selezione degli articoli.
Garantisce Mura.
Agli appassionati di calcio, e in questo blog ce ne sono tanti, consigliamo la lettura di “Fedeli a San Siro“ di Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli, edito da Mondadori.
Soprattutto la prefazione.
Soprattutto la prefazione.
A dirty job(s).
Secondo Manteblog, quello fatto da Repubblica.it con la foto di Steve Jobs, è un lavoro sporco:
False o non false, come scrive Attivissimo "resta il dispiacere di vedere l'assenza di rispetto giornalistico per chi sta male.".
Repubblica.it si è precipitata a ripubblicare una foto di Steve Jobs scattata ad un paio di giorni dalle sue dimissioni e pubblicata da quelle merde di TMZ. Non solo quell’immagine che mostra un uomo in drammatiche condizioni fisiche è una indecorosa invasione nella privacy di Jobs ma è anche, molto probabilmente un falso.Però l'ottimo Paolo Attivissimo scrive che forse la foto è vera.
False o non false, come scrive Attivissimo "resta il dispiacere di vedere l'assenza di rispetto giornalistico per chi sta male.".
Guia profonda.
Il nostro amico Luigi Castaldi, confessa di essere un fan di Guia Soncini. Leggete qua:
Seguo da quasi due anni, deliziato dalla sua scrittura, la rubrica tenuta da Guia Soncini su D, l’inserto che la Repubblica manda in edicola ogni sabato. Può darsi che stia scontando la colpa del pregiudizio che mi impediva di valutarne appieno i meriti ai tempi in cui scriveva su Il Foglio, ma a me pare che si tratti di una scrittura di gran classe, strettamente imparentata a quella di Edmondo Berselli e a quella di Alberto Arbasino, ma quello di prima dell’Alzheimer. Insomma, la Soncini mi piace e trovo che l’idea di “scrivere di canzonette” per trattare una materia incandescente come quella dei rapporti tra i sessi sia felicemente realizzata nei suoi pezzi senza mai scadere nella maniera, rischio sempre incombente quando si parla di tutto ciò che sta d’attorno e dentro l’innamoramento e l’amore.
Rischio altrettanto grosso è nel trattare una materia mostruosamente complicata come quella dei testi delle “canzonette”, che sono tanto più riusciti quanto più sono ambigui, e che dunque sembrano fatti apposta per prendersi gioco delle passioni che in essi provano a specchiarsi, ma anche delle intelligenze che provano a individuarle come costanti. Anche qui la Soncini non delude, avvalendosi di una naturale ironia che non risparmia neppure l’adolescente che le si attarda dentro.
Molte volte avrei voluto intrattenermi su un pezzo della Soncini, sempre per lodarne lo stile, qualche volta per dirmi del tutto in disaccordo con certe sue azzardate intuizioni circa le miserie e le debolezze dei maschi. Non si possono negare, né giustificare, ma forse non meriterebbero di essere liquidate con la sbrigativa diagnostica della Soncini, per la quale – pare di capire – ogni maschio men che perfetto come il bello, buono e saggio Jovanotti o è un sadico o è un narcisista.Foto da Daily Wired
Non ho mai commentato una pagina della Soncini – e qui assumo la posa di quel fesso di Raz Degan nella réclame del Jägermeister – non so perché. Ma oggi che scrive di Marco Ferradini, facendosi crudelmente beffa dei “disturbati” e delle “disturbate” che rientrano nel suo Teorema, due righe vorrei scriverle. E vorrei dire che, sì, è vero, quella canzone è odiosa e idiota, e serve soltanto a consolare i maschi che, incapaci di stabilire un serio e maturo rapporto affettivo con una femmina, si rifugiano nell’illusione di non sapere amare se non troppo, e quasi certamente invece non sanno amare affatto se non la loro emaciata proiezione dell’eterno femminino. E però si tratta di poveracci che scontano la loro impotenza affettiva per aver avuto in sorte un ben preciso tipo di madre. E alla femmina torniamo. A quella femmina che alleva il maschio in una dimensione che è tanto più anaffettiva quanto più implica possesso, esercizio del ricatto, sadomasochismo emotivo. E da dove esce questo tipo di femmina che, se non sarà la fidanzata di Marco Ferradini, sarà la mamma?
Feticismi d'agosto (parte quinta).
Continua la pubblicazione degli appunti che abbiamo raccolto ad agosto e che abbiamo ritenuto degni d’essere menzionati qui su PPR.
E’ quello che ha colpito oggi la redazione di via Solferino a Milano. Il Nemico apre infatti il giornale con la notizia di un terremoto che ha colpito New York e lo paragona addirittura ad un nuovo 11 settembre. La notizia prende persino il sopravvento su quelle in arrivo da Tripoli e si prende di forza le prime due pagine del giornale. La cosa ci sembra esagerata (e infatti il giorno dopo non se ne parlerà già più sul Corriere) e quindi fa bene Repubblica a non citarla in prima limitandosi a riportare la notizia a pagina 22.
Dopo Oslo e Tottenham, Giampaolo Cadalanu non è ancora sazio e decide quindi di rendere ancora più memorabile questa sua estate e partire per Zarzis, Tunisia, tappa di avvicinamento a Tripoli, come vedremo nei prossimi giorni. Intanto Meo Ponte è arrivato a Tripoli e ha così raggiunto Lorenzo Cremonesi del Corriere che viene venerato in prima pagina dal suo giornale con tanto di foto. Diciamo che se lo merita, essendo stato uno dei primi ad arrivare nella capitale.
E’ il titoletto di una nuova rubrica chiamata mercati & democrazia che esordisce oggi con un pezzo di Barbara Spinelli. All’inizio si pensava fosse il nome dato ai pezzi di Barbara, ma i prossimi giorni ci diranno che non è così.
Tra l’altro l’esordio della rubrica non è stato dei più felici. Infatti nel seguito del pezzo, a pagina 28, c’è un errore grafico: gli addetti all’impaginazione si sono dimenticati di scontornare il logo della rubrica e così il testo ci va sopra rendendo illeggibile sia logo che testo.
L’apertura dello Sport di pagina 66 conferma quanto scritto da noi nei feticismi d’agosto pubblicati ieri. Ad Alessandra Retico viene infatti affidata la prsentazione del mese d’oro dello sport, tra atletica, boxe, volley, tennis e basket.
Bello l’inserto con la guida al campionato in allegato col giornale di oggi. Pezzi da non perdere di Mura, Romagnoli, Crosetti e di tutte le altre firme della redazione sportiva. Ci sono proprio tutti, ma manca una firma importante, quella di Enrico Currò. Come mai? Ferie? Speriamo che sia così. Altrimenti non sappiamo spiegarci la sua assenza.
Il 24 agosto in Libia vengono rapiti 4 giornalisti italiani che si stavano recando a Tripoli, si tratta di Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, di Domenico Quirico della Stampa e di Claudio Monici dell’Avvenire. I tre quotidiani principali, Repubblica, Corriere e Stampa danno, com’è naturale, grande spazio alla vicenda. Il direttore del Corsera firma un editoriale dal titolo Guardateli negli occhi che inizia così:
Su Repubblica la notizia ce la racconta Omero Ciai, lui che per anni è stato l’americalatinista di Largo Fochetti e sa cosa significa lavorare come inviato lontano da casa e famiglia. Pietro Del Re, dalla vicina Bengasi, inizia così il suo reportage:
Per la gioia di Fabio P. l’apertura odierna di R2 è dedicata ad un lungo racconto di George W. Bush (raccolto dal regista Peter Schnall) sulle tragiche 24 ore che hanno sconvolto l’America.
Salgono a tre i republicones inviati al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. Dopo Rosso e Marozzi, arriva anche Paolo Griseri.
Segnaliamo i pezzi di Mario Diliberto da Taranto in cronaca e di Federico Capitoni da Bolzano che si prende tutta la pagina d’apertura con un’intervista alla pianista Martha Argerich. Mario e Federico si affacciano raramente nelle pagine nazionali e così siamo felici di segnalare i loro pezzi di oggi.
Non abbiamo altro titolo per presentare la regina dello sport di Largo Fochetti, Emanuela Audisio, che è volata in Corea del Sud, a Daegu, per i campionati del mondo di atletica leggera. Ne leggeremo delle belle.
I quattro giornalisti rapiti il 24 agosto sulla strada per Tripoli sono stati rilasciati. Curiosa la discrezione del Corriere che sceglie di non urlare il lieto evento ma di riportarlo a metà della prima pagina. In compenso ci regala un emozionante racconto di due pagine dei due corrierones rapiti, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina. Nella pagina successiva, gli stessi Rosaspina e Sarcina descrivono nei dettagli la dinamica che ha portato alla morte del loro autista in occasione del rapimento. Repubblica affida invece la notizia alla penna di Giampaolo Cadalanu che nel frattempo è arrivato a Tripoli. La vicenda dei quattro giornalisti rapiti ha inevitabilmente dimezzato la presenza di inviati del Nemico e della Busiarda in Libia. Repubblica si ritrova così ad essere il giornale italiano con il maggior numero di inviati in Libia. Ma è un record triste.
Repubblica e Corriere dedicano entrambi due paginate all’uscita di scena del fondatore della Apple Steve Jobs, dopo quarant’anni di onorata carriera. Il Nemico si affida alla penna dell’anglosassone Beppe Severgnini, mentre Repubblica coinvolge gli americani Rampini, Aquaro e Zampaglione. Come già segnalato da Fabio P. in un recente post, sia Severgnini che Rampini attribuiscono a Steve Jobs l’invenzione della Pixar, ma così non è.
A pagina 16 leggiamo in un trafiletto che Umberto Bossi si è fratturato un gomito. E’ caduto dal letto? E’ scivolato? No, sono state le maledizioni del comunista Rodolfo Sala e dell’altro cornuto del Corriere. La vignetta qui sotto è tratta da Il Secolo XIX
Riecco spuntare Walter Veltroni che scrive una lettera (email?) chilometrica a Largo Fochetti che gliela pubblica fino all’ultima battuta occupando così tutta la pagina 19.
Il terzo Paiolo d’Oro dell’estate va a Valentina Conte che da qualche giorno si sta sbattendo come una matta per cercare di spiegarci le diavolerie che si sono inventati Berlusconi e Tremonti nella ormai celeberrima manovra d’agosto.
Seconda apparizione della nuova rubrica chiamata mercati & democrazia. Stavolta i grafici hanno fatto il loro dovere e il logo adesso è scontornato e non fa a pugni con il testo, come è accaduto due giorni fa nel pezzo di Barbara Spinelli.
Nella rubrica delle lettere, il lettore Cristian Camillo non è d’accordo con Francesco Merlo che il 23 agosto aveva chiesto di rimuovere i lucchetti dell’amore da Roma e da Venezia. Ecco un passo del Sig. Camillo:
E’ Michele Smargiassi che raggiunge gli altri tre evangelisti al Meeting di Rimini.
New York è in fibrillazione per l’arrivo del temuto uragano Irene. Chi meglio del nostro caro Angelo poteva raccontarci come se la stanno passando gli abitanti della grande mela? Sentite l’incipit:
Mentre di là dall’oceano Aquaro ci racconta il nuovo Armageddon, di qua Enrico Franceschini è alle prese con un pezzo fuffa sul galateo per chi pranza in ufficio.
24 AGOSTO
Panico da terremoto
E’ quello che ha colpito oggi la redazione di via Solferino a Milano. Il Nemico apre infatti il giornale con la notizia di un terremoto che ha colpito New York e lo paragona addirittura ad un nuovo 11 settembre. La notizia prende persino il sopravvento su quelle in arrivo da Tripoli e si prende di forza le prime due pagine del giornale. La cosa ci sembra esagerata (e infatti il giorno dopo non se ne parlerà già più sul Corriere) e quindi fa bene Repubblica a non citarla in prima limitandosi a riportare la notizia a pagina 22.
Cadalanu in Libia, la ciliegina sulla (sua) torta
Dopo Oslo e Tottenham, Giampaolo Cadalanu non è ancora sazio e decide quindi di rendere ancora più memorabile questa sua estate e partire per Zarzis, Tunisia, tappa di avvicinamento a Tripoli, come vedremo nei prossimi giorni. Intanto Meo Ponte è arrivato a Tripoli e ha così raggiunto Lorenzo Cremonesi del Corriere che viene venerato in prima pagina dal suo giornale con tanto di foto. Diciamo che se lo merita, essendo stato uno dei primi ad arrivare nella capitale.
Qualcosa di nuovo in prima pagina
E’ il titoletto di una nuova rubrica chiamata mercati & democrazia che esordisce oggi con un pezzo di Barbara Spinelli. All’inizio si pensava fosse il nome dato ai pezzi di Barbara, ma i prossimi giorni ci diranno che non è così.
Tra l’altro l’esordio della rubrica non è stato dei più felici. Infatti nel seguito del pezzo, a pagina 28, c’è un errore grafico: gli addetti all’impaginazione si sono dimenticati di scontornare il logo della rubrica e così il testo ci va sopra rendendo illeggibile sia logo che testo.
Conferme
L’apertura dello Sport di pagina 66 conferma quanto scritto da noi nei feticismi d’agosto pubblicati ieri. Ad Alessandra Retico viene infatti affidata la prsentazione del mese d’oro dello sport, tra atletica, boxe, volley, tennis e basket.
Da staccare e conservare
Bello l’inserto con la guida al campionato in allegato col giornale di oggi. Pezzi da non perdere di Mura, Romagnoli, Crosetti e di tutte le altre firme della redazione sportiva. Ci sono proprio tutti, ma manca una firma importante, quella di Enrico Currò. Come mai? Ferie? Speriamo che sia così. Altrimenti non sappiamo spiegarci la sua assenza.
25 AGOSTO
Rapiti
Il 24 agosto in Libia vengono rapiti 4 giornalisti italiani che si stavano recando a Tripoli, si tratta di Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, di Domenico Quirico della Stampa e di Claudio Monici dell’Avvenire. I tre quotidiani principali, Repubblica, Corriere e Stampa danno, com’è naturale, grande spazio alla vicenda. Il direttore del Corsera firma un editoriale dal titolo Guardateli negli occhi che inizia così:
Scriviamo queste poche note con l’animo schiacciato dall’ansia, ma con la speranza che tutto si concluda nel migliore dei modi, nelle prossime ore, forse già nella notte (e così sarà ndfs).Il quotidiano di via Solferino affida la cronaca della notizia a Fabrizio Caccia e ad Antonio Ferrari. Quest’ultimo apre così il suo pezzo:
Ai miei quattro colleghi sequestrati in Libia : “Coraggio, non mollate. Sappiate che avete la sola colpa di aver compiuto con onore il vostro dovere”. Due di loro li conosco bene, uno poco,; una, Elisabetta, è un’amica, anzi è la migliore amica che uno possa immaginare. Buona, seria, discreta, incapace di concepire l’egoismo, e soprattutto dotata di una penna decisamente superiore in un momento di dilagante mediocrità.Anche La Stampa ha un editoriale del suo direttore, Mario Calabresi, che ha un incipit toccante:
Domenico Quirico è un maratoneta , è abituato a lunghi silenzi e noi siamo abituati ai suoi. Accade perché vuole risparmiare le batterie del satellitare , perché sta seguendo una storia, cercare un contatto o perché non vuole dare nell’occhio. A marzo, per molti giorni ha vissuto rinchiuso in una casa di trafficanti di uomini, dietro la spiaggia tunisina di Zarzis, aspettando che il mare si calmasse, aspettando di partire insieme ad altri 112 alla volta di Lampedusa. Ventidue ore di viaggio su un barcone scrostato di 10 metri. Un viaggio silenzioso, con naufragio finale, per capire e raccontare cosa spinge migliaia di disperati a sperare un’altra vita. Così ieri non ci siamo preoccupati del suo telefono muto, fiduciosi che verso sera sarebbero arrivati il suo reportage e la sua voce.Niccolò Zancan e Francesco Moscatelli si occupano di raccontare nei dettagli la notizia.
Su Repubblica la notizia ce la racconta Omero Ciai, lui che per anni è stato l’americalatinista di Largo Fochetti e sa cosa significa lavorare come inviato lontano da casa e famiglia. Pietro Del Re, dalla vicina Bengasi, inizia così il suo reportage:
E’ una strada di colline dolci che corre lungo la costa, a circa tre chilometri verso l’interno quella che collega Zawiya a Tripoli, dove ieri mattina sono stati rapiti i quattro giornalisti italiani.Curioso che né Lorenzo Cremonesi del Corriere, né Mimmo Càndito della Stampa non citino la notizia del rapimento nei loro reportage da Tripoli. Forse ignari, anzi, probabilmente ignari.
Gli zebedei dell’11 settembre
Per la gioia di Fabio P. l’apertura odierna di R2 è dedicata ad un lungo racconto di George W. Bush (raccolto dal regista Peter Schnall) sulle tragiche 24 ore che hanno sconvolto l’America.
Ciellini
Salgono a tre i republicones inviati al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. Dopo Rosso e Marozzi, arriva anche Paolo Griseri.
Visti di rado
Segnaliamo i pezzi di Mario Diliberto da Taranto in cronaca e di Federico Capitoni da Bolzano che si prende tutta la pagina d’apertura con un’intervista alla pianista Martha Argerich. Mario e Federico si affacciano raramente nelle pagine nazionali e così siamo felici di segnalare i loro pezzi di oggi.
Campionessa del mondo
Non abbiamo altro titolo per presentare la regina dello sport di Largo Fochetti, Emanuela Audisio, che è volata in Corea del Sud, a Daegu, per i campionati del mondo di atletica leggera. Ne leggeremo delle belle.
26 AGOSTO
Liberati
I quattro giornalisti rapiti il 24 agosto sulla strada per Tripoli sono stati rilasciati. Curiosa la discrezione del Corriere che sceglie di non urlare il lieto evento ma di riportarlo a metà della prima pagina. In compenso ci regala un emozionante racconto di due pagine dei due corrierones rapiti, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina. Nella pagina successiva, gli stessi Rosaspina e Sarcina descrivono nei dettagli la dinamica che ha portato alla morte del loro autista in occasione del rapimento. Repubblica affida invece la notizia alla penna di Giampaolo Cadalanu che nel frattempo è arrivato a Tripoli. La vicenda dei quattro giornalisti rapiti ha inevitabilmente dimezzato la presenza di inviati del Nemico e della Busiarda in Libia. Repubblica si ritrova così ad essere il giornale italiano con il maggior numero di inviati in Libia. Ma è un record triste.
Stefano Lavori
Repubblica e Corriere dedicano entrambi due paginate all’uscita di scena del fondatore della Apple Steve Jobs, dopo quarant’anni di onorata carriera. Il Nemico si affida alla penna dell’anglosassone Beppe Severgnini, mentre Repubblica coinvolge gli americani Rampini, Aquaro e Zampaglione. Come già segnalato da Fabio P. in un recente post, sia Severgnini che Rampini attribuiscono a Steve Jobs l’invenzione della Pixar, ma così non è.
Gomito fratturato
A pagina 16 leggiamo in un trafiletto che Umberto Bossi si è fratturato un gomito. E’ caduto dal letto? E’ scivolato? No, sono state le maledizioni del comunista Rodolfo Sala e dell’altro cornuto del Corriere. La vignetta qui sotto è tratta da Il Secolo XIX
Il ritorno di Celestino
Riecco spuntare Walter Veltroni che scrive una lettera (email?) chilometrica a Largo Fochetti che gliela pubblica fino all’ultima battuta occupando così tutta la pagina 19.
Paiolo d’Oro
Il terzo Paiolo d’Oro dell’estate va a Valentina Conte che da qualche giorno si sta sbattendo come una matta per cercare di spiegarci le diavolerie che si sono inventati Berlusconi e Tremonti nella ormai celeberrima manovra d’agosto.
Buona la seconda
Seconda apparizione della nuova rubrica chiamata mercati & democrazia. Stavolta i grafici hanno fatto il loro dovere e il logo adesso è scontornato e non fa a pugni con il testo, come è accaduto due giorni fa nel pezzo di Barbara Spinelli.
Viva i lucchetti
Nella rubrica delle lettere, il lettore Cristian Camillo non è d’accordo con Francesco Merlo che il 23 agosto aveva chiesto di rimuovere i lucchetti dell’amore da Roma e da Venezia. Ecco un passo del Sig. Camillo:
I lucchetti saranno anche invasivi e frutto di uno stereotipo, ma Venezia necessita di cambiamenti che non siano solo quelli di un famoso architetto, ma anche di coloro che vivono e abitano nel cuore la città.
Il quarto ciellino
E’ Michele Smargiassi che raggiunge gli altri tre evangelisti al Meeting di Rimini.
L’uragano Aquaro
New York è in fibrillazione per l’arrivo del temuto uragano Irene. Chi meglio del nostro caro Angelo poteva raccontarci come se la stanno passando gli abitanti della grande mela? Sentite l’incipit:
Anno 2011, fuga da New York.E sentite il finale:
2011, fuga da New York: sembra un film, e speriamo così sia.
E dall’altra parte dell’oceano
Mentre di là dall’oceano Aquaro ci racconta il nuovo Armageddon, di qua Enrico Franceschini è alle prese con un pezzo fuffa sul galateo per chi pranza in ufficio.
lunedì 29 agosto 2011
Indirettamente.
Dal blog di Zdenek:
Il premier dovrebbe riuscire (il condizionale fino ad oggi pomeriggio è d'obbligo) a non mettere le mani direttamente nelle tasche degli italiani.Indovinate chi l'ha scritto?
Cantonata.
Sul sito ComeDonChisciotte abbiamo trovato un post che accusa Pietro Del Re (inviato di Rep. a Bengasi) di aver preso una cantonata degna di essere menzionata nei corsi di giornalismo. Ecco l'inizio del post:
L'inviato di Repubblica a Bengasi Pietro Dal Re (che mesi fa in un suo articolo ha attribuito alle parole del povero monsignor Martinelli un significato opposto a quello che avevano, un atto gravissimo anche se monsignore ha lasciato correre o forse non ne è venuto a conoscenza) adesso in questo articolo alla ricerca del sensazionalismo - ancora più immorale in un paese martoriato dalla guerra - o forse trascinato dal suo evidente amore per i "ribelli", prende una cantonata meritevole di essere citata nei corsi di giornalismo. prosegue qui
No, i puffi no.
Vi preghiamo, i puffi in Home-Page e proprio sopra alla foto di Peppe, no. Vi preghiamo.
(ringraziamo Kobayashi per la segnalazione).
(ringraziamo Kobayashi per la segnalazione).
Ancora sul colonnino tette e culi.
Abbiamo scovato sulla rete questo articolo apparso sul sito iMille l'8 agosto scorso a firma di Lorenzo Gasperrini in cui si parla del rapporto tra i principali quotidiani online e la parola "sessismo".
Feticismi d'agosto (parte quarta).
Continua la pubblicazione degli appunti che abbiamo raccolto ad agosto e che abbiamo ritenuto degni d’essere menzionati qui su PPR.
Il Nemico ha preparato due volumi (euro 9,90 ciascuno) dal titolo 11.9 il giorno che ha cambiato il mondo. 336 pagine più cofanetto. Adesso aspettiamo la risposta di Repubblica.
Pietro Del Re torna in Libia dopo esserci già stato nel febbraio scorso ai tempi dell’inizio della rivolta contro Gheddafi.
Apprezziamo la scelta di Repubblica di dedicare le prime 4 pagine del giornale di oggi ai fatti di Libia e Israele piuttosto che dedicarli ai fatti di casa nostra e alla melassa politica di questi giorni che ce le sta facendo a fette. Anche se il machete che ce le sta stritolando è impugnato dalle dolci mani di Annalisa Cuzzocrea (e chi la ferma più?).
Non dev’essere piaciuto molto ad Umberto Bossi il Paiolo d’Oro che abbiamo assegnato ieri a Rodolfo Sala. Il senatur infatti si è scagliato contro i giornalisti per le cronache quotidiane sul suo crollo d’immagine degli ultimi giorni. In particolare Bossi se la prende con quel giornalista cornuto del Corriere e con quel comunista (sala, appunto) di Repubblica. A pagina 6 c’è addirittura un boxino non firmato che sottolinea la contestazione di Bossi e che, ovviamente, prende le difese di Sala. Chi avrà scritto queste anonime righe?
A pagina 19 c’è un errore grafico nel pezzo di Angelo Aquaro ma lui, stavolta, non ne ha colpa.. i grafici, infatti, hanno posizionato la foto degli indiani di cui parla il pezzo, proprio sopra alla didascalia che spiega la foto.
PazzoPerRepubblica saluta Chiara Spagnolo da Lecce e Beppe Persichella da Bologna, due firme di collaboratori che si affacciano oggi sulle pagine nazionali, probabilmente per la prima volta da quando esiste questo blog.
Meo Ponte (foto) raggiunge Pietro Del Re in Libia, lui a Ras Ajdir e Del Re a Bengasi, in questo che è forse il giorno decisivo per la caduta della dittatura di Gheddafi. Meo Ponte, vero nome Bartolomeo, lo conosciamo per averci raccontato per filo e per segno il delitto di Perugia in cui venne uccisa Meredith Kercher e della cui morte sono accusati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Umberto Rosso e Marco Marozzi si confermano i due republicones ciellini al Meeting di Rimini.
A proposito di Gerusalemme, segnaliamo l’arrivo nella città santa dell’inviato Alberto Mattone che sostituisce il pensionato (?) Alberto Stabile. Ma Mattone andrà al muro? (del pianto?)
Segnaliamo la bella intervista del vicediretùr Dario Cesto-Dina a Paolo Conte.
A pagina 48 intervista dell’ottima Alessandra Retico a Josefa Idem. La Retico si candida per diventare la naturale erede di Emanuela Audisio. Attenzione, abbiamo scritto "si candida": Alessandra è brava e preparata, ma le michette da mangiare sono ancora tante, però i denti sono già buoni e affilati. E comunque, lunga vita ad Emanuela.
L’inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi è uno dei primissimi giornalisti italiani (probabilmente davvero il primo) ad arrivare nell’inferno di Tripoli e ciò gli è costato un prezzo altissimo: la sua vettura, infatti, viene centrata da una raffica di colpi partiti da un mitra di un fedelissimo di Gheddafi (foto sotto da corriere.it).
Repubblica riporta il fatto in un trafiletto a pagina 4, però nel titolo si limita a scrivere “Colpi contro l’auto, illeso giornalista italiano”. In ogni caso, complimenti di cuore a Lorenzo e al suo coraggio.
Sia Repubblica che il Nemico dedicano le prime 15 pagine agli eventi sanguinosi di Tripoli. Ma, come già riportato qui sopra, è solo il quotidiano di via Solferino ad avere un inviato nella capitale (Lorenzo Cremonesi), mentre a Largo Fochetti si devono accontentare di riportare la cronaca di Isabelle Hanne, l’inviata del quotidiano francese Libération. Gli inviati republicones, infatti, sono ancora lontani da Tripoli: Meo Ponte è a Rasajdir e Pietro Del Re è a Brega.
A pagina 22 riecco l’imperfezione nel modo in cui viene scritto il termine WikiLeaks. Repubblica scrive, sia nel titolo che nell’articolo, Wikileaks, con la elle minuscola.
Meo Ponte ha seguito per noi tutte le fasi della vicenda Parolisi, e proprio oggi che Parolisi ha deciso di parlare (“Non l’ho uccisa io”) Meo è in Libia. Pazienza. Non si può volere tutto dalla vita. Al suo posto scrive Giuseppe Caporale.
Nuovo lutto a Repubblica. E’ morto Francesco Flores D’Arcais, padre di Alberto e Paolo. Che la terra gli sia lieve.
Lo chiede Francesco Merlo in un memorabile pezzo a pagina 27.
Torna oggi la rubrica di Michele Serra tanto amata dai pipierrini. E mai ritorno fu più grande. Da PPR+.
Dopo i Frankie goes to Hollywood ecco i Nicola goes to Makhachkala. Inevitabile il volo di Nicola Lombardozzi in Daghestan per raccontarci il bunker dorato di Samuel Eto’o, nuova stella dell'Anzhi.
Il non plus ultra per noi pipierrini è trovare un pezzo di Gianni Mura (su Mario Corso che fa i 70 anni) corredato da una vignetta (la foglia morta di Corso e altre punizioni esemplari) di Paolo Samarelli. E’ successo veramente a pagina 58. Godetevi il tutto.
21 AGOSTO
Gli zebedei dell’11 settembre
Il Nemico ha preparato due volumi (euro 9,90 ciascuno) dal titolo 11.9 il giorno che ha cambiato il mondo. 336 pagine più cofanetto. Adesso aspettiamo la risposta di Repubblica.
Pietro torna indietro
Pietro Del Re torna in Libia dopo esserci già stato nel febbraio scorso ai tempi dell’inizio della rivolta contro Gheddafi.
Applausi e machete
Apprezziamo la scelta di Repubblica di dedicare le prime 4 pagine del giornale di oggi ai fatti di Libia e Israele piuttosto che dedicarli ai fatti di casa nostra e alla melassa politica di questi giorni che ce le sta facendo a fette. Anche se il machete che ce le sta stritolando è impugnato dalle dolci mani di Annalisa Cuzzocrea (e chi la ferma più?).
Giornalisti cornuti e comunisti
Non dev’essere piaciuto molto ad Umberto Bossi il Paiolo d’Oro che abbiamo assegnato ieri a Rodolfo Sala. Il senatur infatti si è scagliato contro i giornalisti per le cronache quotidiane sul suo crollo d’immagine degli ultimi giorni. In particolare Bossi se la prende con quel giornalista cornuto del Corriere e con quel comunista (sala, appunto) di Repubblica. A pagina 6 c’è addirittura un boxino non firmato che sottolinea la contestazione di Bossi e che, ovviamente, prende le difese di Sala. Chi avrà scritto queste anonime righe?
Sbagliare di riflesso
A pagina 19 c’è un errore grafico nel pezzo di Angelo Aquaro ma lui, stavolta, non ne ha colpa.. i grafici, infatti, hanno posizionato la foto degli indiani di cui parla il pezzo, proprio sopra alla didascalia che spiega la foto.
Ciao Chiara, ciao Beppe
PazzoPerRepubblica saluta Chiara Spagnolo da Lecce e Beppe Persichella da Bologna, due firme di collaboratori che si affacciano oggi sulle pagine nazionali, probabilmente per la prima volta da quando esiste questo blog.
22 AGOSTO
Un Ponte in Libia
Meo Ponte (foto) raggiunge Pietro Del Re in Libia, lui a Ras Ajdir e Del Re a Bengasi, in questo che è forse il giorno decisivo per la caduta della dittatura di Gheddafi. Meo Ponte, vero nome Bartolomeo, lo conosciamo per averci raccontato per filo e per segno il delitto di Perugia in cui venne uccisa Meredith Kercher e della cui morte sono accusati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Ciellini
Umberto Rosso e Marco Marozzi si confermano i due republicones ciellini al Meeting di Rimini.
I 2 Alberti
A proposito di Gerusalemme, segnaliamo l’arrivo nella città santa dell’inviato Alberto Mattone che sostituisce il pensionato (?) Alberto Stabile. Ma Mattone andrà al muro? (del pianto?)
Il vicediretùr intervista Conte
Segnaliamo la bella intervista del vicediretùr Dario Cesto-Dina a Paolo Conte.
Prove di Audisio
A pagina 48 intervista dell’ottima Alessandra Retico a Josefa Idem. La Retico si candida per diventare la naturale erede di Emanuela Audisio. Attenzione, abbiamo scritto "si candida": Alessandra è brava e preparata, ma le michette da mangiare sono ancora tante, però i denti sono già buoni e affilati. E comunque, lunga vita ad Emanuela.
23 AGOSTO
Fuoco sul nemico
L’inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi è uno dei primissimi giornalisti italiani (probabilmente davvero il primo) ad arrivare nell’inferno di Tripoli e ciò gli è costato un prezzo altissimo: la sua vettura, infatti, viene centrata da una raffica di colpi partiti da un mitra di un fedelissimo di Gheddafi (foto sotto da corriere.it).
Repubblica riporta il fatto in un trafiletto a pagina 4, però nel titolo si limita a scrivere “Colpi contro l’auto, illeso giornalista italiano”. In ogni caso, complimenti di cuore a Lorenzo e al suo coraggio.
Bagnare il naso
Sia Repubblica che il Nemico dedicano le prime 15 pagine agli eventi sanguinosi di Tripoli. Ma, come già riportato qui sopra, è solo il quotidiano di via Solferino ad avere un inviato nella capitale (Lorenzo Cremonesi), mentre a Largo Fochetti si devono accontentare di riportare la cronaca di Isabelle Hanne, l’inviata del quotidiano francese Libération. Gli inviati republicones, infatti, sono ancora lontani da Tripoli: Meo Ponte è a Rasajdir e Pietro Del Re è a Brega.
WikiRecidivi
A pagina 22 riecco l’imperfezione nel modo in cui viene scritto il termine WikiLeaks. Repubblica scrive, sia nel titolo che nell’articolo, Wikileaks, con la elle minuscola.
Ponte si perde il più bello
Meo Ponte ha seguito per noi tutte le fasi della vicenda Parolisi, e proprio oggi che Parolisi ha deciso di parlare (“Non l’ho uccisa io”) Meo è in Libia. Pazienza. Non si può volere tutto dalla vita. Al suo posto scrive Giuseppe Caporale.
Lutto
Nuovo lutto a Repubblica. E’ morto Francesco Flores D’Arcais, padre di Alberto e Paolo. Che la terra gli sia lieve.
Chiudiamo i lucchetti dell’amore
Lo chiede Francesco Merlo in un memorabile pezzo a pagina 27.
Riecco l’amica amaca.
Torna oggi la rubrica di Michele Serra tanto amata dai pipierrini. E mai ritorno fu più grande. Da PPR+.
Nicola goes to Makhachkala
Dopo i Frankie goes to Hollywood ecco i Nicola goes to Makhachkala. Inevitabile il volo di Nicola Lombardozzi in Daghestan per raccontarci il bunker dorato di Samuel Eto’o, nuova stella dell'Anzhi.
Mura e Samarelli, il formaggio con le pere.
Il non plus ultra per noi pipierrini è trovare un pezzo di Gianni Mura (su Mario Corso che fa i 70 anni) corredato da una vignetta (la foglia morta di Corso e altre punizioni esemplari) di Paolo Samarelli. E’ successo veramente a pagina 58. Godetevi il tutto.
L'agonia della scuola.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ciao Pazzo, siamo un gruppo di insegnanti che, anche grazie ad un piccolo premio di satira, cercano di dare voce ad una scuola agonizzante ma ancora capace di stupire. Abbiamo dato il "like" alla pagina Facebook di PPR e in cambio ti saremmo estremamente grati se potessi dare visibilità alla nostra iniziativa, aderendo a tua volta al gruppo “Premio Gelmini sarta subito! II Edizione”, e pubblicando il link sul tuo blog così che anche altri possano aderirvi.
Guglielmo La Cognata, Marinella Spina,G. Lo Castro.
Ciao Pazzo, siamo un gruppo di insegnanti che, anche grazie ad un piccolo premio di satira, cercano di dare voce ad una scuola agonizzante ma ancora capace di stupire. Abbiamo dato il "like" alla pagina Facebook di PPR e in cambio ti saremmo estremamente grati se potessi dare visibilità alla nostra iniziativa, aderendo a tua volta al gruppo “Premio Gelmini sarta subito! II Edizione”, e pubblicando il link sul tuo blog così che anche altri possano aderirvi.
Guglielmo La Cognata, Marinella Spina,G. Lo Castro.
L'impresa di fare le pulci a Michele Serra.
Luca Massaro ci ha provato. Leggete cosa mi scrive:
Caro Enrico,
oggi ho provato a far le pulci a Michele Serra. La vedo dura, ma mi sembra di averlo colto un po' in fallo.
Vedete voi di PPR se dico giusto o sbaglio.
Saluti
L.
E questo è il suo post:
Robespierre si taglia le unghie.
Caro Enrico,
oggi ho provato a far le pulci a Michele Serra. La vedo dura, ma mi sembra di averlo colto un po' in fallo.
Vedete voi di PPR se dico giusto o sbaglio.
Saluti
L.
E questo è il suo post:
Robespierre si taglia le unghie.
Nella sua Amaca di oggi, Michele Serra scrive sulla vicenda della maxi-evasione di cui un'azienda conciaria del vicentino sarebbe accusata.
Se il primo capoverso è condivisibile, in quanto mostra la fallacia della tesi difensiva improntata dalla suddetta azienda, il secondo capoverso mi lascia perplesso. Vediamo:
«Una comunità di ex contadini poveri e ex migranti è diventata ricca lavorando duro e tagliando i ponti con le regole dello Stato e quelle del sindacato. Come i cinesi di Prato, ma molto prima di loro. Con una coesione interna ferrea e omertosa (non si possono evadere cifre del genere senza il consenso di tutti, operai per primi.) Per evitare il solito commento “moralista”: se tutto questo fosse servito a erigere una società migliore, pazienza. Ma quante librerie, quanti cinema, quanti teatri, quanta socialità, quanta buona architettura, quanta ecologia, quanta bellezza è stata realizzata, grazie alla cospicua refurtiva? Da Arzignano, in questo senso, non arrivano buone notizie».
Sbaglio o, in questo caso, Michele Serra cade in quello che voleva evitare e cioè nel “moralismo”? Per due ragioni: primo, ritenere che una società più ricca culturalmente sia migliore di una estremamente povera di cultura è moralismo. Del buon moralismo, per carità, al quale volentieri mi associo, ma sempre di moralismo si tratta. Seconda ragione: credere che la bellezza, oggi, possa essere realizzata da un mecenatismo che si fonda sulla frode è, spiace dirlo, avere un'idea dell'arte come quella ai tempi dei Borgia. Certo, abbiamo avuto il Rinascimento, ma a prezzo di tante ruberie e malaffare, di tanto sangue e sopraffazione. Ma, soprattutto, dietro questa idea sento odore di classismo e non sia mai detto che Serra sia un classista: giammai! La questione è molto più semplice di quanto si pensi: i soldi oggi, soprattutto se sono tanti, smisurati, non creano benessere, beltà, cultura, ma solo miseria, lordura e ignoranza. Ne sono testimoni non solo gli evasori, i malviventi e tiranni decaduti o ancora in piedi. Basta pensare a qualche industriale sempre d'aria veneta, chessò, un Benetton che dai golfini è passato alle autostrade, cosa sta facendo per arricchire la sua terra, il suo territorio di arte, di cultura, di educazione? Magari mi sbaglio, ma anche se qualcosa fa, ditemi, con tutto lo sfracello di soldi che ha sul groppone, ridetemi (e con lui ci metto anche quello della Geox e quello della Diesel e aggiungetevi voi pure qualcuno), ridetemi, dicevo, quante torri, quante cattedrali, quanti centri culturali, teatri, cinema e biblioteche hanno fondato e non piscine con la piscia calda dentro di giovincelli imberbi?
Mi fermo, le mie sono solo domande di chi mette i piedi a mollo solo in un catino con dell'acqua sorgiva e un po' di bicarbonato. Ho da tagliarmi le unghie dei piedi, sapete, visto che non posso tagliare teste (quelle di cazzo, soprattutto).
domenica 28 agosto 2011
Contributi d'agosto (parte quarta).
Pubblichiamo la quarta e ultima selezione di contributi arrivati in redazione durante il periodo di fermo del blog. Ringraziamo tutti i lettori che ci hanno inviato i loro messaggi contribuendo così a tenere aggiornato il blog anche nel periodo di vacanza del FS.
Ciao Pazzo,
a me non dispiace che Stella e Rizzo lavorino per il "Nemico". Perché ritengo che i loro articoli formino un tipo di italiano che è più vicino all'Homo Facti Quotidiani che all'Homo Republicae o Republicone che dir si voglia. L'Homo Facti Quotidiani è, sostanzialmente, un uomo senza fantasia. E' tetro. E' un uomo che mostra tutti i suoi imbarazzanti limiti quando chiama in diretta trasmissioni come "La Zanzara" o "Zapping" per sottolineare che l'onorevole X guadagna Y soldi, mentre il sindaco Z guadagna Y+1 però l'onorevole ha un rimborso di tot soldi e gli scalano il taxi, mentre se prendesse il treno invece dell'aereo risparmierebbe Y euro dei "nostri soldi", e così via. L'Homo Facti Quotidiani è un'anima morta che contabilizza tutto ciò che ha accanto a lui e così facendo sgretola il mondo spaccandolo in scontrini, ricevute, conti, conticini, foglietti, parcelle e così via. Che passa tutto il tempo a confrontare tra loro per trovare l'inguacchio: quell'inguacchio che, solo, può dargli il brivido di sentirsi superiore agli altri in quanto "vittima di questo magna magna" dove "so' tutti uguali". L'Homo Facti Quotidiani è venuto su a colpi di "Striscia la notizia" e (quando va bene) "Mi manda Rai 3". L'orizzonte culturale è quello. Il Republicone, invece, vola alto. E non ha bisogno della contabilità livorosa di Rizzo, Stella e Spider Truman.
Ciao, da un anonimo lettore del blog
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Ciao Pazzo,
nonostante il tanfo di bufala, Repubblica.it non ha esitato a pubblicare un'improbabile storia di fantasmi fotografati al Museo Archeologico Nazionale a Napoli.
Il richiamo all'articolo sta ancora nella home page nazionale (vedi immagine allegata).
E dobbiamo pure sorbirci lo sputtanamento da parte della busiardaper scoprire che alla base c'è nientemeno che un'app per Iphone.
Come siamo caduti in basso.
Ciao. Antonio Lo Nardo
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Ciao Pazzo,
sono un affezionato lettore del blog, e volevo segnalare un esempio di pressapochismo del Nemico.
A pg 37 si legge questo titolo: "Il primato dell’oro - Un solo fondo vale più dell’intera Wall Street".
Ma poi si scopre che quel fondo vale 77,5 miliardi di $: una cifra che è più piccola delle sole Big di Wall Street (ognuna vale da sola centinaia di miliardi di $).
Un saluto e complimenti per il tuo lavoro.
Antigrim
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Steve Jobs se ne va: tanti saluti, ho fatto a meno dei suoi aggeggi fino ad ora, posso continuare. Ma nella loro ansia di costruirne il monumento, oggi sia Rampini sulla Repubblica che Severgnini sul Corriere scrivono che Jobs ha fondato la Pixar. Che invece e' stata fondata da John Lasseter quando era alla Lucasfilm. Ma Lucas non credeva nell'animazione digitale e vendette tutto a Jobs.
Fabio P.
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Caro Pazzo,
ho scritto un post a margine dell'ottimo articolo di Smargiassi inviato di Rep al Meeting.
Se ti può interessare... vedi tu. Lo trovi qui:
http://www.alterlucas.com/2011/08/incerte-certezze.html
ciao
Luca Massaro
Ciao Pazzo,
a me non dispiace che Stella e Rizzo lavorino per il "Nemico". Perché ritengo che i loro articoli formino un tipo di italiano che è più vicino all'Homo Facti Quotidiani che all'Homo Republicae o Republicone che dir si voglia. L'Homo Facti Quotidiani è, sostanzialmente, un uomo senza fantasia. E' tetro. E' un uomo che mostra tutti i suoi imbarazzanti limiti quando chiama in diretta trasmissioni come "La Zanzara" o "Zapping" per sottolineare che l'onorevole X guadagna Y soldi, mentre il sindaco Z guadagna Y+1 però l'onorevole ha un rimborso di tot soldi e gli scalano il taxi, mentre se prendesse il treno invece dell'aereo risparmierebbe Y euro dei "nostri soldi", e così via. L'Homo Facti Quotidiani è un'anima morta che contabilizza tutto ciò che ha accanto a lui e così facendo sgretola il mondo spaccandolo in scontrini, ricevute, conti, conticini, foglietti, parcelle e così via. Che passa tutto il tempo a confrontare tra loro per trovare l'inguacchio: quell'inguacchio che, solo, può dargli il brivido di sentirsi superiore agli altri in quanto "vittima di questo magna magna" dove "so' tutti uguali". L'Homo Facti Quotidiani è venuto su a colpi di "Striscia la notizia" e (quando va bene) "Mi manda Rai 3". L'orizzonte culturale è quello. Il Republicone, invece, vola alto. E non ha bisogno della contabilità livorosa di Rizzo, Stella e Spider Truman.
Ciao, da un anonimo lettore del blog
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Ciao Pazzo,
nonostante il tanfo di bufala, Repubblica.it non ha esitato a pubblicare un'improbabile storia di fantasmi fotografati al Museo Archeologico Nazionale a Napoli.
Il richiamo all'articolo sta ancora nella home page nazionale (vedi immagine allegata).
E dobbiamo pure sorbirci lo sputtanamento da parte della busiarda
Come siamo caduti in basso.
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Ciao Pazzo,
sono un affezionato lettore del blog, e volevo segnalare un esempio di pressapochismo del Nemico.
A pg 37 si legge questo titolo: "Il primato dell’oro - Un solo fondo vale più dell’intera Wall Street".
Ma poi si scopre che quel fondo vale 77,5 miliardi di $: una cifra che è più piccola delle sole Big di Wall Street (ognuna vale da sola centinaia di miliardi di $).
Un saluto e complimenti per il tuo lavoro.
Antigrim
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Steve Jobs se ne va: tanti saluti, ho fatto a meno dei suoi aggeggi fino ad ora, posso continuare. Ma nella loro ansia di costruirne il monumento, oggi sia Rampini sulla Repubblica che Severgnini sul Corriere scrivono che Jobs ha fondato la Pixar. Che invece e' stata fondata da John Lasseter quando era alla Lucasfilm. Ma Lucas non credeva nell'animazione digitale e vendette tutto a Jobs.
Fabio P.
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Caro Pazzo,
ho scritto un pos
Se ti può interessare... vedi tu. Lo trovi qui:
http://www.alterlucas.com/2011/08/incerte-certezze.html
ciao
Luca Massaro
Feticismi d'agosto (parte terza).
Continua la pubblicazione degli appunti che abbiamo raccolto ad agosto e che abbiamo ritenuto degni d’essere menzionati qui su PPR.
L’apertura odierna di R2, con le due pagine successive annesse, sono dedicate ad un’intervista al disegnatore americano Art Spiegelman che si è inventato una raccolta di fumetti intitolata “12 Settembre, l’America dopo”.
Nell’occhiello della pagina di apertura segnaliamo un clamoroso errore: “Art Spiegelman, due anni dopo l’attacco alle Torri Gemelle…”. Vabbè.
Salutiamo con un’ovazione (lui non sarà molto d’accordo) il ritorno al lavoro di Angelo Aquaro, e la redazione esteri lo accoglie al meglio affidandogli tre pezzi e come ciliegina sulla torta la rubrichetta Giovedì.
Straordinari pure per l’inviata parigina ad interim Anais Ginori (l’unica giornalista ad avere un nome francese e una pronuncia romanesca) che oltre che di politica estera (incontro Merkel-Sarkozy) si diletta anche di calcio raccontandoci di un possibile matrimonio d’interesse tra Leonardo e Ancelotti al Paris Saint German.
Non crediamo ai nostri occhi quando scopriamo nelle pagine di politica interna un pezzo della nostra beniamina Annalisa Cuzzocrea. Che sia un segnale di una sua possibile promozione da Repubblica TV al cartaceo? Staremo a vedere. Intanto notiamo con estremo piacere che Annalisa nel suo pezzo ha scritto Repubblica senza l’articolo. Mito.
A pagina 44 scopriamo che domani ci attende in edicola Il Venerdì di Repubblica con una bella copertina tutta dedicata al decimo anniversario dell’11 settembre. Per la gioia di Fabio P.
E’ ufficiale: Annalisa Cuzzocrea è entrata a far parte della redazione cartacea di Largo Fochetti, sezione politica interna. Lo conferma il suo secondo pezzo consecutivo di politica. Festeggiamenti e fuochi d’artificio qui a PPR. E un enorme in bocca al lupo ad Annalisa.
Scopriamo con piacere su Il Venerdì di Repubblica che dal 24 agosto sarà in edicola, con Repubblica, un volume che raccoglie i più importanti articoli di Peppe D’Avanzo (9,90 euro in più). Il libro si chiama Inchiesta sul Potere e comprende anche due prefazioni del Fundador e del Diretùr e una postfazione di Roberto Saviano.
Fa piacere anche rileggere la penna di Alberto Stabile (ma non era in pensione?) che ci racconta la strage di Eirat in cui hanno perso la vita alcuni israeliani. Segnaliamo una curiosità: nel suo pezzo Stabile scrive Ber Sheeva, mentre nella infografica di accompagnamento la città israeliana è viene chiamata BeerSheba. Google ci illumina dicendoci che si può scrivere in entrembi i modi.
Sempre su Eirat notiamo la comunanza di vedute tra il nostro Bernardo Valli e lo stampista Maurizio Molinari che accusano Al Qaeda di essere l’organizzatore della strage.
A sorpresa ecco un pezzo di politica scritto da Agnese Ananasso, che solitamente troviamo all’opera nell’inserto mensile RDesign a parlarci di sedie griffate e di designer con la puzza sotto il naso.
ps: Agnese Ananasso era stata anche la protagonista di un post non tanto carino apparso qualche tempo fa sul Manteblog.
Memorabile pezzo di Maurizio Crosetti sulla Vuelta di Spagna, la storica corsa ciclistica che parte domani, 20 agosto, da Benidorm.
Ciò che colpisce al volo le nostre pupille alla visione della prima d’oggi è lo spropositato spazio che viene dato alla vignetta di Altan. A memoria d’uomo non ricordiamo così tanti centimetri quadrati dedicati al grande vignettista.
Assegnamo il premio Paiolo d’Oro (ma sarebbe più giusto la Canottiera d’Oro) a Rodolfo Sala che da qualche giorno si sta intossicando dietro al sigaro di Umberto Bossi e lo segue nelle sue (dis)avventure estivo-padane tra Ponte di Legno e Calalzo di Cadore. Rodolfo, portaci un sigaro.
Terzo pezzo in tre giorni di Annalisa Cuzzocrea in politica interna. Con questo suo nuovo incarico, la rivedremo ancora alla Reunio? Forse che sì, forse che no.
E’ caduta su Zita Dazzi la scelta di chi doveva accompagnare il vaticanista Marco Ansaldo a Madrid alla Giornata della Gioventù. Curiosa scelta su cui cercheremo di approfondire.
La redazione di PPR è vicina a Marina D’Amico per la scomparsa del papà Riccardo. Che la terra gli sia lieve.
18 AGOSTO
Gli zebedei dell’11 settembre (parte prima con erroraccio)
L’apertura odierna di R2, con le due pagine successive annesse, sono dedicate ad un’intervista al disegnatore americano Art Spiegelman che si è inventato una raccolta di fumetti intitolata “12 Settembre, l’America dopo”.
Nell’occhiello della pagina di apertura segnaliamo un clamoroso errore: “Art Spiegelman, due anni dopo l’attacco alle Torri Gemelle…”. Vabbè.
Finite le ferie del nostro caro Angelo
Salutiamo con un’ovazione (lui non sarà molto d’accordo) il ritorno al lavoro di Angelo Aquaro, e la redazione esteri lo accoglie al meglio affidandogli tre pezzi e come ciliegina sulla torta la rubrichetta Giovedì.
Anais Anais
Straordinari pure per l’inviata parigina ad interim Anais Ginori (l’unica giornalista ad avere un nome francese e una pronuncia romanesca) che oltre che di politica estera (incontro Merkel-Sarkozy) si diletta anche di calcio raccontandoci di un possibile matrimonio d’interesse tra Leonardo e Ancelotti al Paris Saint German.
Promossa?
Non crediamo ai nostri occhi quando scopriamo nelle pagine di politica interna un pezzo della nostra beniamina Annalisa Cuzzocrea. Che sia un segnale di una sua possibile promozione da Repubblica TV al cartaceo? Staremo a vedere. Intanto notiamo con estremo piacere che Annalisa nel suo pezzo ha scritto Repubblica senza l’articolo. Mito.
Gli zebedei dell’11 settembre (parte seconda)
A pagina 44 scopriamo che domani ci attende in edicola Il Venerdì di Repubblica con una bella copertina tutta dedicata al decimo anniversario dell’11 settembre. Per la gioia di Fabio P.
19 AGOSTO
Annalisa promossa.
E’ ufficiale: Annalisa Cuzzocrea è entrata a far parte della redazione cartacea di Largo Fochetti, sezione politica interna. Lo conferma il suo secondo pezzo consecutivo di politica. Festeggiamenti e fuochi d’artificio qui a PPR. E un enorme in bocca al lupo ad Annalisa.
Un libro su Peppe. Imperativo: acquistarlo.
Scopriamo con piacere su Il Venerdì di Repubblica che dal 24 agosto sarà in edicola, con Repubblica, un volume che raccoglie i più importanti articoli di Peppe D’Avanzo (9,90 euro in più). Il libro si chiama Inchiesta sul Potere e comprende anche due prefazioni del Fundador e del Diretùr e una postfazione di Roberto Saviano.
Bello stabile
Fa piacere anche rileggere la penna di Alberto Stabile (ma non era in pensione?) che ci racconta la strage di Eirat in cui hanno perso la vita alcuni israeliani. Segnaliamo una curiosità: nel suo pezzo Stabile scrive Ber Sheeva, mentre nella infografica di accompagnamento la città israeliana è viene chiamata BeerSheba. Google ci illumina dicendoci che si può scrivere in entrembi i modi.
Valli e Molinari all’unisono
Sempre su Eirat notiamo la comunanza di vedute tra il nostro Bernardo Valli e lo stampista Maurizio Molinari che accusano Al Qaeda di essere l’organizzatore della strage.
Una fetta d’Ananasso
A sorpresa ecco un pezzo di politica scritto da Agnese Ananasso, che solitamente troviamo all’opera nell’inserto mensile RDesign a parlarci di sedie griffate e di designer con la puzza sotto il naso.
ps: Agnese Ananasso era stata anche la protagonista di un post non tanto carino apparso qualche tempo fa sul Manteblog.
Maurizio, è la tua Vuelta.
Memorabile pezzo di Maurizio Crosetti sulla Vuelta di Spagna, la storica corsa ciclistica che parte domani, 20 agosto, da Benidorm.
20 AGOSTO
A big Altan
Ciò che colpisce al volo le nostre pupille alla visione della prima d’oggi è lo spropositato spazio che viene dato alla vignetta di Altan. A memoria d’uomo non ricordiamo così tanti centimetri quadrati dedicati al grande vignettista.
Premio Canottiera d’Oro
Assegnamo il premio Paiolo d’Oro (ma sarebbe più giusto la Canottiera d’Oro) a Rodolfo Sala che da qualche giorno si sta intossicando dietro al sigaro di Umberto Bossi e lo segue nelle sue (dis)avventure estivo-padane tra Ponte di Legno e Calalzo di Cadore. Rodolfo, portaci un sigaro.
E Annalisa scrisse per la terza volta
Terzo pezzo in tre giorni di Annalisa Cuzzocrea in politica interna. Con questo suo nuovo incarico, la rivedremo ancora alla Reunio? Forse che sì, forse che no.
La spalla di Ansaldo
E’ caduta su Zita Dazzi la scelta di chi doveva accompagnare il vaticanista Marco Ansaldo a Madrid alla Giornata della Gioventù. Curiosa scelta su cui cercheremo di approfondire.
Lutto
La redazione di PPR è vicina a Marina D’Amico per la scomparsa del papà Riccardo. Che la terra gli sia lieve.
Contributi d'agosto (parte terza).
Pubblichiamo un'altra selezione di contributi arrivati in redazione durante il periodo di fermo del blog. Altri contributi verranno pubblicati prossimamente.
Ciao Pazzo, ti segnalo questo: "indignatos in piazza, scontri" dal sito corriere.it
Ho fatto lo screenshot ieri sera, convinto che sarebbe stato cambiato,
invece eccolo di nuovo qui stamattina...
grazie e a presto!
(un fan)
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Ciao Pazzo,
ti segnalo questo pezzo sul sito ALIBI in cui si parla, tra le altre cose, anche di Corriere e di Repubblica.
ciao; Saul Stucchi
__________________________________________________________________________
Ciao Pazzo,
ti segnalo uno strafalcione di Angelo Aquaro nell'articolo di oggi Agosto 22 agosto 2011 sul sito di Repubblica
Essendo a New York ho seguito la storia fin dalla sua genesi. Pure essendo TriBeCa la parte piu cara di Manhattan...50 milioni di dollari al mese sono davvero un po troppi!!! Se fosse stato vero con i tre mesi passati da DSK a NY gli states avrebbero potuto sanare il debito ed evitare il default o il de grading di S&P.
L'affitto e' stato stimato invece in $50 mila dollari al mese (sempre una cifra fuori dalla mia portata...)
Un saluto,
Andrea G.
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Ciao Pazzo,
ti segnalo questo errore dalla hp di repubblica.it di oggi 22 agosto alle ore 21.57
titolone big, giustamente, però....ehm ehm
"Tripoli, il raìs restite...."
ciao, una viandante di passaggio
Anna
(siete dei miti!)
Ciao Pazzo, ti segnalo questo: "indignatos in piazza, scontri" dal sito corriere.it
Ho fatto lo screenshot ieri sera, convinto che sarebbe stato cambiato,
invece eccolo di nuovo qui stamattina...
grazie e a presto!
(un fan)
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Ciao Pazzo,
ti segnalo questo pezzo sul sito ALIBI in cui si parla, tra le altre cose, anche di Corriere e di Repubblica.
ciao; Saul Stucchi
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Ciao Pazzo,
ti segnalo uno strafalcione di Angelo Aquaro nell'articolo di oggi Agosto 22 agosto 2011 sul sito di Repubblica
Essendo a New York ho seguito la storia fin dalla sua genesi. Pure essendo TriBeCa la parte piu cara di Manhattan...50 milioni di dollari al mese sono davvero un po troppi!!! Se fosse stato vero con i tre mesi passati da DSK a NY gli states avrebbero potuto sanare il debito ed evitare il default o il de grading di S&P.
L'affitto e' stato stimato invece in $50 mila dollari al mese (sempre una cifra fuori dalla mia portata...)
Un saluto,
Andrea G.
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Ciao Pazzo,
ti segnalo questo errore dalla hp di repubblica.it di oggi 22 agosto alle ore 21.57
titolone big, giustamente, però....ehm ehm
"Tripoli, il raìs restite...."
ciao, una viandante di passaggio
Anna
(siete dei miti!)
sabato 27 agosto 2011
Feticismi d'agosto (parte seconda).
Continua la pubblicazione degli appunti che abbiamo raccolto ad agosto e che abbiamo ritenuto degni d’essere menzionati qui su PPR.
Strepitoso il Lessico&Nuvole di Stefano Bartezzaghi sul Venerdì di oggi: Bartez elogia la famosa headline pubblicitaria “La rivoluzione non russa”, creata dal copywriter Sandro Baldoni in coppia con l’art director Lele Panzeri (entrambi carissimi amici del vostro Feticista Supremo. Sandro è il fratello del compianto Enzo Baldoni):
Giorno dopo giorno è sempre più irresistibile il viaggio di Rumiz tra i posti abbandonati d’Italia. Da ritagliare per i nipotini quello di oggi dall’Aquila di cui riportiamo il finale:
Varata la manovra d’agosto e il Nemico si produce in un super speciale di approfondimento di ben sette pagine.
Sul Nemico ecco due paginate sull’artista cinese Ai Weiwei (colui che ha disegnato lo stadio Olimpico di Pechino) del corrispondente da Pechino Marco Del Corona. Repubblica aveva avuto la stessa idea una settimana prima circa.
Segnaliamo due pezzi da novanta (PPR+) su Repubblica di oggi: il primo è quello di Francesco Merlo che, collegandosi alla morte di Ludovico Corrao si produce in un memorabile pezzo che resterà negli annali di Largo Fochetti. Merlo ad un certo punto si rivela tecnologico scrivendo così:
Ed ecco il regalo di Ferragosto per i feticisti di Repubblica: il tanto sospirato secondo contributo della pecorella tornata all’ovile: Concita De Gregorio che intervista Francesco Marrazzo, ed è un botta e risposta che potrebbe diventare la prima di molte altre in una sorta di rubrica che suggeriamo di chiamare (se mai andasse in porto la nostra idea) “Concita intervista”.
Nell’introduzione dell’intervista, Concita ci rivela di aver iniziato a scriverla la sera del primo turno delle amministrative, ammettendo così che gli accordi con Largo Fochetti si sono definiti molto prima del suo effettivo (nuovo) esordio a Repubblica. O forse l’intervista era pensata originariamente per l’Unità?
Curiosa questa frase della De Gregorio:
Sulla Stampa di oggi dedicano una doppia pagina ad un test ludico (e anche un po’ stupido) per capire “di che Ferragosto sei”. Sei domande, con sei risposte ciascuna, per arrivare faticosamente a capirlo. Ecco un esempio di domanda/risposta: “Per le lettrici, il capitano vi invita in barca. Si chiama: 1) Boateng del Milan, tutto muscoli e tatuaggi 2) Matteo Marzotto: begli occhi e meraviglioso conto in banca 3) Andrea Cocco del Grande Fratello , che almeno mi tiene allegra. E così via… Ma siamo sulla Stampa di Calabresi o su Chi di Signorini?
Stati Uniti d'America: Il Nemico e La Busiarda raccontano la vittoria della candidata repubblicana alle primarie Michele Bachmann. La Busiarda si affida al corrispondente da New York Maurizio Molinari, il Nemico, invece, manda addirittura l’ inviato Massimo Gaggi sul luogo del delitto: Ames nello Iowa. Forse è perché Repubblica preferisce dedicare lo spazio in cronaca estera al ritorno del killer Breivnik sull’isola di Utoya per spiegare ai poliziotti la dinamica della strage.
L’Arbasino sdoppiato (attenzione, abbiamo scritto sdoppiato non scoppiato)
Dopo essersi prodotto il 13 agosto in una doppia paginata sul Nemico, in cui racconta di un suo incontro con Sandro Pertini a parlare di papillon e di nodi alla cravatta, due giorni dopo rimbalza sulle colonne di Repubblica per aprire la sezione Cultura con un pezzo sullo scultore svizzero Alberto Giacometti.
Per la prima volta da quando è diventata la First Lady di Milano, Cinzia Sasso in Pisapia torna a scrivere di politica e lo fa con un’intervista ad uno pseudo rivale di suo marito: il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Repubblica manda a Siena l’inviato Maurizio Bologni per raccontarci le emozioni del Palio dell’Assunta. Già il pezzo non è copioso, una ventina di righe disseminate in cronaca, in più l’inviato Bologni si preoccupa più di raccontarci la presenza in piazza del Campo della coppia Pellegrini&Magnini che della corsa (che per la cronaca è stata vinta dalla Contrada Imperiale della Giraffa con il fantino Andrea Mari detto Brio che ha portato alla vittoria il cavallo Fedora Saura). Il pezzo, seppur molto breve, contiene un paio di simpatici refusi. E pensare che c’era tutto il tempo di rileggere il pezzo prima di andare in stampa, perché la corsa è terminata alle 19,45 circa. Unica attenuante, il lavoro di Bologni per il dorso toscano di Repubblica, che però anche lì non si è rivelato corpulento (una paginata scarsa) e comunque anche lì c’è un errore: si parla della caduta del fantino del Bruco nel tentativo di evitare il cavallo della Torre il quale però era caduto stramazzato al suolo il giro precedente.
12 AGOSTO
Bartez non russa
Strepitoso il Lessico&Nuvole di Stefano Bartezzaghi sul Venerdì di oggi: Bartez elogia la famosa headline pubblicitaria “La rivoluzione non russa”, creata dal copywriter Sandro Baldoni in coppia con l’art director Lele Panzeri (entrambi carissimi amici del vostro Feticista Supremo. Sandro è il fratello del compianto Enzo Baldoni):
Qui sul piano della tecnica si arriva addirittura al cambio di funzione grammaticale (russa: aggettivo o verbo), che è una specie di salto mortale nella tecnica del doppio senso.
Non russa neppure Rumiz
Giorno dopo giorno è sempre più irresistibile il viaggio di Rumiz tra i posti abbandonati d’Italia. Da ritagliare per i nipotini quello di oggi dall’Aquila di cui riportiamo il finale:
Mi bastò un’occhiata per capire.
L’abitazione era implosa all’interno,
restando quasi intatta di fuori.
Dal basso, tra i ponteggi, vidi uno
scenario da sommozzatore. La casa
era un transatlantico inclinato sul
fondale. Tra l’ingresso e le soffitte al
terzo piano, in mezzo a travature
franate diagonalmente, c’erano armadi
sospesi, una toilette aggrappata
a una putrella sbilenca e una pioggia
di oggetti a mezz’aria: orsacchiotti,
biancheria intima, un comodino
con abat-jour, ciabatte, libri,
una specchiera e uno scolapasta.
Dal basso vidi un grande
coccodrillo in maiolica, perfettamente
intatto, a guardia del secondo
piano. Ma la cosa più impressionante
era il pianoforte di Berardi in bilico
al primo piano. Enorme e nero, di
marca “Hoof Berlin”. Mi arrampicai
per sentirne il suono, provai i tasti,
ma la polvere l’aveva soffocato. Solo
un “La” debolissimo era sopravvissuto,
e la nota parve l’ultimo canto
della casa perduta.
13 AGOSTO
Paginate
Varata la manovra d’agosto e il Nemico si produce in un super speciale di approfondimento di ben sette pagine.
14 AGOSTO
Copioni
Sul Nemico ecco due paginate sull’artista cinese Ai Weiwei (colui che ha disegnato lo stadio Olimpico di Pechino) del corrispondente da Pechino Marco Del Corona. Repubblica aveva avuto la stessa idea una settimana prima circa.
Doppio PPR+
Segnaliamo due pezzi da novanta (PPR+) su Repubblica di oggi: il primo è quello di Francesco Merlo che, collegandosi alla morte di Ludovico Corrao si produce in un memorabile pezzo che resterà negli annali di Largo Fochetti. Merlo ad un certo punto si rivela tecnologico scrivendo così:
“Andate a ripescare su YouTube l’arrivo della Venere di Morgantina ad Aidone”.Il secondo pezzo è quello di Adriano Sofri sul digiuno a favore dei carcerati e qui il collegamento nell’incipit è quello della polemica di qualche giorno fa sul costo esiguo del menu dei parlamentari. Da stampare e appendere sulla parete di casa il passo che recita così:
Poi c'è l'etimologia penitenziaria: l'agosto dei ferri battuti, di grate, cancelli, blindate, catenacci, dei ferri roventi. 67 mila persone, oggi, nello spazio che ne terrebbe, "ristretti", 43 mila. Immaginate: gli urli, i silenzi attoniti, le agonie, l'astinenza, i cessi a vista, l'acqua che manca, il sangue che corre, quelli che sono pazzi e quelli che diventano pazzi, che aggredisconoe che si feriscono, quelli che sniffano la bomboletta per morire o muoiono per sniffare, e non lo sanno più, quelli che pregano rivolti alla Mecca e non gli basta lo spazio e quelli che pregano Cristo e quelli che non pregano, quelli che si masturbano a sangue e che tossiscono a morte e ingoiano lamette e batterie e gridano nel sonno.
15 AGOSTO
La dolce intervista
Ed ecco il regalo di Ferragosto per i feticisti di Repubblica: il tanto sospirato secondo contributo della pecorella tornata all’ovile: Concita De Gregorio che intervista Francesco Marrazzo, ed è un botta e risposta che potrebbe diventare la prima di molte altre in una sorta di rubrica che suggeriamo di chiamare (se mai andasse in porto la nostra idea) “Concita intervista”.
Nell’introduzione dell’intervista, Concita ci rivela di aver iniziato a scriverla la sera del primo turno delle amministrative, ammettendo così che gli accordi con Largo Fochetti si sono definiti molto prima del suo effettivo (nuovo) esordio a Repubblica. O forse l’intervista era pensata originariamente per l’Unità?
Curiosa questa frase della De Gregorio:
“Marrazzo nell’intervista dice per ben 24 volte di essere il filgio di Joe Marrazzo”.Ma poi nell’intervista riportata sul giornale la frase è riportata solamente due volte. Misteri. O una prosperosa sforbiciata, se preferite.
Fuori di Test
Sulla Stampa di oggi dedicano una doppia pagina ad un test ludico (e anche un po’ stupido) per capire “di che Ferragosto sei”. Sei domande, con sei risposte ciascuna, per arrivare faticosamente a capirlo. Ecco un esempio di domanda/risposta: “Per le lettrici, il capitano vi invita in barca. Si chiama: 1) Boateng del Milan, tutto muscoli e tatuaggi 2) Matteo Marzotto: begli occhi e meraviglioso conto in banca 3) Andrea Cocco del Grande Fratello , che almeno mi tiene allegra. E così via… Ma siamo sulla Stampa di Calabresi o su Chi di Signorini?
Le primarie dei Repubblicani: Repubblica dov’è?
Stati Uniti d'America: Il Nemico e La Busiarda raccontano la vittoria della candidata repubblicana alle primarie Michele Bachmann. La Busiarda si affida al corrispondente da New York Maurizio Molinari, il Nemico, invece, manda addirittura l’ inviato Massimo Gaggi sul luogo del delitto: Ames nello Iowa. Forse è perché Repubblica preferisce dedicare lo spazio in cronaca estera al ritorno del killer Breivnik sull’isola di Utoya per spiegare ai poliziotti la dinamica della strage.
L’Arbasino sdoppiato (attenzione, abbiamo scritto sdoppiato non scoppiato)
Dopo essersi prodotto il 13 agosto in una doppia paginata sul Nemico, in cui racconta di un suo incontro con Sandro Pertini a parlare di papillon e di nodi alla cravatta, due giorni dopo rimbalza sulle colonne di Repubblica per aprire la sezione Cultura con un pezzo sullo scultore svizzero Alberto Giacometti.
17 AGOSTO
Cinzia Sasso, il ritorno
Per la prima volta da quando è diventata la First Lady di Milano, Cinzia Sasso in Pisapia torna a scrivere di politica e lo fa con un’intervista ad uno pseudo rivale di suo marito: il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Il fantino Magnini, sul cavallo Pellegrini, vince il Palio dell’Assunta
Repubblica manda a Siena l’inviato Maurizio Bologni per raccontarci le emozioni del Palio dell’Assunta. Già il pezzo non è copioso, una ventina di righe disseminate in cronaca, in più l’inviato Bologni si preoccupa più di raccontarci la presenza in piazza del Campo della coppia Pellegrini&Magnini che della corsa (che per la cronaca è stata vinta dalla Contrada Imperiale della Giraffa con il fantino Andrea Mari detto Brio che ha portato alla vittoria il cavallo Fedora Saura). Il pezzo, seppur molto breve, contiene un paio di simpatici refusi. E pensare che c’era tutto il tempo di rileggere il pezzo prima di andare in stampa, perché la corsa è terminata alle 19,45 circa. Unica attenuante, il lavoro di Bologni per il dorso toscano di Repubblica, che però anche lì non si è rivelato corpulento (una paginata scarsa) e comunque anche lì c’è un errore: si parla della caduta del fantino del Bruco nel tentativo di evitare il cavallo della Torre il quale però era caduto stramazzato al suolo il giro precedente.
venerdì 26 agosto 2011
Contributi d'agosto (parte seconda).
Riportiamo un'altra selezione di contributi arrivati in redazione durante il periodo di fermo del blog. Altri contributi verranno pubblicati prossimamente.
Caro Pazzo,
da Enrico V al Principe di Salina, passando per Nietzsche: ecco a chi si paragona Eugenio Scalfari nel suo nuovo libro. Infografica di Wired divertente davvero!
Marco De Rossi
__________________________________________________________________________
Ciao Pazzo,
intanto approfitto per salutarti ed augurarti un buon week-end ed un buon ferragosto (nonostante la stangata di Giulio e Silvio).
Ma veniamo a noi.
Come già sai, sul mio blog (Rosato.eu ) si parla di Inter, e calcio in generale, attraverso gli articoli della nostra Repubblica. E, poco, fa, navigando tra le pagine del suo sito ho notato quest'incredibile papera del titolista (vedi allegato):
eto'o trattativa anzhi inghilterra
Ossia, un intero titolo scritto solo con lettere minuscole. Sarà il caldo? Saranno i tagli di Tremonti?
Boh...?
Ciao. Antonio Rosato.
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Ciao Pazzo,
ti segnalo che su Repubblica online in questo momento c'è questa scritta:
"Fino a oggi era indagato per omicidio in stato di libertà"
E' un nuovo tipo di reato?
Grazie e complimenti,
ET
Caro Pazzo,
da Enrico V al Principe di Salina, passando per Nietzsche: ecco a chi si paragona Eugenio Scalfari nel suo nuovo libro. Infografica di Wired divertente davvero!
Marco De Rossi
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Ciao Pazzo,
intanto approfitto per salutarti ed augurarti un buon week-end ed un buon ferragosto (nonostante la stangata di Giulio e Silvio).
Ma veniamo a noi.
Come già sai, sul mio blog (Rosato.eu ) si parla di Inter, e calcio in generale, attraverso gli articoli della nostra Repubblica. E, poco, fa, navigando tra le pagine del suo sito ho notato quest'incredibile papera del titolista (vedi allegato):
eto'o trattativa anzhi inghilterra
Ossia, un intero titolo scritto solo con lettere minuscole. Sarà il caldo? Saranno i tagli di Tremonti?
Boh...?
Ciao. Antonio Rosato.
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Ciao Pazzo,
ti segnalo che su Repubblica online in questo momento c'è questa scritta:
"Fino a oggi era indagato per omicidio in stato di libertà"
E' un nuovo tipo di reato?
Grazie e complimenti,
ET
Auguri a Sebastiano Messina.
In extremis facciamo gli auguri di buon compleanno a Sebastiano Messina.
martedì 23 agosto 2011
Feticismi d'agosto (parte prima).
In questo agosto che sta volando, abbiamo raccolto su uno sgualcito taccuino alcune note degne d’essere menzionate qui su PPR.
Assegniamo il Paiolo d'Oro a Rosalba Castelletti per essersi smazzata da sola l’avvio dei disordini londinesi di Tottenham, della serie: al posto giusto nel momento giusto.
Manco il tempo di dare il Paiolo d’Oro a Rosalba Castelletti che ecco piombare a Londra Denny Mastrojack arrivato a dar manforte alla collaboratrice di Repubblica che ricorderà quest’agosto per tutta la vita. E pensare che questa poteva essere l’occasione buona per il corrispondente republicones Enrico Franceschini di poter dare il meglio di sé in un territorio a lui molto congeniale come la cronaca cittadina, che per anni ha dovuto affrontare quando era corrispondente da Gerusalemme.
I disordini di Tottenham si stanno propagando anche alla periferia della City (vedremo più avanti che Rep. dovrà ricorrere anche al terzo inviato) e stanno tenendo banco su tutte le prime pagine dei quotidiani e questo è il motivo per cui il Nemico ha deciso di mandare sul posto nientepopòdimenoche Lorenzo Cremonesi.
A proposito di Cremonesi, segnaliamo una curiosità: l’inviato del Nemico scrive che il secondo morto degli scontri è stato colpito alla testa, mentre Mastrojack su Repubblica parla di “proiettile in pieno petto”: chi dei due avrà scritto il vero?
Riapre, dopo un mesetto circa di ferie, l’Antica Hostaria Repubblica. E’ infatti tornato in cucina lo chef Barbara Spinelli con i suoi piatti alla soda caustica.
Segnaliamo due refusi sul numero di oggi, entrambi in bellavista nei sommarietti a centro pagina di due pezzi: il primo è in quello della Castelletti: “I ragazzi saccheggiavamo per divertimento”. Il secondo in quello di Anna Bandettini (pag.46): “Il muro di Berlino di caduto ma il muro culturale è rimasto…”. Peccato veniale.
Curiosamente la notizia della rimozione della statua di Totò da Alassio viene data due volte: la prima in cronaca a pagina 21 e la seconda nelle brevine degli spettacoli a pagina 47, per chi se la fosse persa prima.
Che rabbia sapere che due giornalisti come Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo scrivono per il Nemico. Ci siamo convinti ancor di più leggendo il loro editoriale in prima pagina di oggi, che punzecchia nuovamente la famosa casta da loro creata, e che ripercorre punto per punto gli emendamardano i parlamentari e che scopriamo essere davvero inconsistenti.
Curioso il modo in cui il direttore del Nemico firma oggi il pezzo in prima pagina: (f.de b.).
Che timore c’è a firmarsi per esteso? Boh.
Ad un mese esatto dal decimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, ecco una paginata firmata da Anemona Hartocollis tratta dal New York Times. Per la gioia di Fabio P.
Lievitano gli scontri in Inghilterra e si propagano anche a Manchester, e da qui la decisione di mandare in loco Giampaolo Cadalanu, di stanza nella “vicina” Berlino da qualche settimana, che diventa così il terzo inviato dopo Castelletti e Mastrojack. Cadalanu se lo ricorderà per un po’ questo suo soggiorno turbolento nell’ex città del muro. Infatti, dopo queste cronache britanniche, lo ricordiamo inviato d’emergenza a Oslo per le follie dell’assassino Breivik. Tutto fa curricula.
Pinko, in caso di crisi
Non saranno tanto contenti quelli di Pinko che si son visti pubblicare oggi su Repubblica la loro pubblicità proprio in fondo alla crisi più nera dell'economia mondiale.
I prossimi feticismi d'agosto verranno pubblicati da sabato 27.
Noi torniamo via per qualche giorno. Ma davvero pochi. Promesso.
8 AGOSTO
Il Paiolo d’Oro a Rosalba Castelletti
Assegniamo il Paiolo d'Oro a Rosalba Castelletti per essersi smazzata da sola l’avvio dei disordini londinesi di Tottenham, della serie: al posto giusto nel momento giusto.
10 AGOSTO
Dove c’è casino c’è Daniele
Manco il tempo di dare il Paiolo d’Oro a Rosalba Castelletti che ecco piombare a Londra Denny Mastrojack arrivato a dar manforte alla collaboratrice di Repubblica che ricorderà quest’agosto per tutta la vita. E pensare che questa poteva essere l’occasione buona per il corrispondente republicones Enrico Franceschini di poter dare il meglio di sé in un territorio a lui molto congeniale come la cronaca cittadina, che per anni ha dovuto affrontare quando era corrispondente da Gerusalemme.
Il Nemico gioca la carta Cremonesi
I disordini di Tottenham si stanno propagando anche alla periferia della City (vedremo più avanti che Rep. dovrà ricorrere anche al terzo inviato) e stanno tenendo banco su tutte le prime pagine dei quotidiani e questo è il motivo per cui il Nemico ha deciso di mandare sul posto nientepopòdimenoche Lorenzo Cremonesi.
Testa o petto?
A proposito di Cremonesi, segnaliamo una curiosità: l’inviato del Nemico scrive che il secondo morto degli scontri è stato colpito alla testa, mentre Mastrojack su Repubblica parla di “proiettile in pieno petto”: chi dei due avrà scritto il vero?
Torna lo chef Spinelli
Riapre, dopo un mesetto circa di ferie, l’Antica Hostaria Repubblica. E’ infatti tornato in cucina lo chef Barbara Spinelli con i suoi piatti alla soda caustica.
Refusi agostani
Segnaliamo due refusi sul numero di oggi, entrambi in bellavista nei sommarietti a centro pagina di due pezzi: il primo è in quello della Castelletti: “I ragazzi saccheggiavamo per divertimento”. Il secondo in quello di Anna Bandettini (pag.46): “Il muro di Berlino di caduto ma il muro culturale è rimasto…”. Peccato veniale.
Doppio Totò
Curiosamente la notizia della rimozione della statua di Totò da Alassio viene data due volte: la prima in cronaca a pagina 21 e la seconda nelle brevine degli spettacoli a pagina 47, per chi se la fosse persa prima.
Un due tre Stella. E Rizzo
Che rabbia sapere che due giornalisti come Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo scrivono per il Nemico. Ci siamo convinti ancor di più leggendo il loro editoriale in prima pagina di oggi, che punzecchia nuovamente la famosa casta da loro creata, e che ripercorre punto per punto gli emendamardano i parlamentari e che scopriamo essere davvero inconsistenti.
Flebuccio si firma così
Curioso il modo in cui il direttore del Nemico firma oggi il pezzo in prima pagina: (f.de b.).
Che timore c’è a firmarsi per esteso? Boh.
11 AGOSTO
Quella cartina un po’ così
Clamoroso errore geografico nella cartina che oggi accompagna lo straordinario viaggio di Rumiz in giro per l'Italia alla ricerca delle case degli spiriti.
Sperlonga non è dove indicato nella cartina, bensì molto più in basso come dimostra l’altra cartina qui sotto.
Gli zebedei dell’11 settembre
Ad un mese esatto dal decimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, ecco una paginata firmata da Anemona Hartocollis tratta dal New York Times. Per la gioia di Fabio P.
Il memorabile soggiorno berlinese di Cadalanu
Lievitano gli scontri in Inghilterra e si propagano anche a Manchester, e da qui la decisione di mandare in loco Giampaolo Cadalanu, di stanza nella “vicina” Berlino da qualche settimana, che diventa così il terzo inviato dopo Castelletti e Mastrojack. Cadalanu se lo ricorderà per un po’ questo suo soggiorno turbolento nell’ex città del muro. Infatti, dopo queste cronache britanniche, lo ricordiamo inviato d’emergenza a Oslo per le follie dell’assassino Breivik. Tutto fa curricula.
Pinko, in caso di crisi
Non saranno tanto contenti quelli di Pinko che si son visti pubblicare oggi su Repubblica la loro pubblicità proprio in fondo alla crisi più nera dell'economia mondiale.
I prossimi feticismi d'agosto verranno pubblicati da sabato 27.
Noi torniamo via per qualche giorno. Ma davvero pochi. Promesso.
Contributi d'agosto (parte prima).
Riportiamo una prima selezione di contributi arrivati in redazione durante il periodo di fermo del blog. Altri contributi verranno pubblicati prossimamente.
Caro Pazzo,
ho colto al volo una homepage di Repubblica.it e ci ho fatto un post (ino)
Ciao, Luca Massaro
Misteri dell'impaginazione
Ciao Pazzo, ma dove sta finendo, Repubblica?
Mi rifrisco a questo pezzo apparso su repubblica.it in cui appaiono alcune foto di una t"rader disperata".
Perchè la propria disperazione sia presa in considerazione, è doveroso fare un lavoro del cazzo ed essere di bell'aspetto?
E davvero questa trader è disperata, perchè non può pagar l'affitto e quadrare il pranzo con la cena?
Il resto del mondo disperato può andare dunque a farsi fottere?
Dio mio, che nervi!!!
Ciao, Luposelvatico
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Ciao Pazzo,
augurandoti buone vacanze, mi domando: sei per caso in ferie con il buon Enrico Franceschini? Sì, perché in questi giorni in cui Londra va a ferro e fuoco, Repubblica ha dovuto mandare in Gran Bretagna MastroJack e Castelletti evidentemente perché Enrico è sotto l'ombrellone... e proprio ora ci doveva andare?
ciao,
esaù
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Ciao Pazzo, mi permetto di segnalarti questo mio post su una svista di rep.it
Ciao, Andrea B.
Could life ever be sane again?
Caro Pazzo,
ho colto al volo una homepage di Repubblica.it e ci ho fatto un post (ino)
Ciao, Luca Massaro
Misteri dell'impaginazione
Voi non ci crederete, ma c'è un profondo nesso in questa homepage di Repubblica.it (ore 7 e 40). Le Borse sotto gli occhi (vedasi l'operatore finanziario disperato che se le tiene per non farle esplodere) e le soluzioni all'acqua di rose che i politici hanno per rassicurare i mercati.
Forse gli unici "rimedi antichi" ancora validi sono quelli della Rivoluzione.
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Ciao Pazzo, ma dove sta finendo, Repubblica?
Mi rifrisco a questo pezzo apparso su repubblica.it in cui appaiono alcune foto di una t"rader disperata".
Perchè la propria disperazione sia presa in considerazione, è doveroso fare un lavoro del cazzo ed essere di bell'aspetto?
E davvero questa trader è disperata, perchè non può pagar l'affitto e quadrare il pranzo con la cena?
Il resto del mondo disperato può andare dunque a farsi fottere?
Dio mio, che nervi!!!
Ciao, Luposelvatico
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Ciao Pazzo,
augurandoti buone vacanze, mi domando: sei per caso in ferie con il buon Enrico Franceschini? Sì, perché in questi giorni in cui Londra va a ferro e fuoco, Repubblica ha dovuto mandare in Gran Bretagna MastroJack e Castelletti evidentemente perché Enrico è sotto l'ombrellone... e proprio ora ci doveva andare?
ciao,
esaù
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Ciao Pazzo, mi permetto di segnalarti questo mio post su una svista di rep.it
Ciao, Andrea B.
Nel caos inglese di questi giorni, Repubblica.it si distingue per pressapochismo; in questo articolo si individua addirittura un “leader della protesta”, cosa che renderebbe enormemente felice Scotland Yard.
L’articolo poi definisce Lee Jasper un “attivista razziale”, sintagma che davvero non ha senso.
Ma la cosa più divertente è all’inizio dell’articolo, dove la giornalista, Rosalba Castelletti, scrive, testuale: “Alle sue spalle un gruppo di afroamericani annuisce“. Le ipotesi sono due: o la brava Rosalba ha chiesto il passaporto a tutte le persone alle spalle di Jasper, ha appurato che fossero cittadini statunitensi in vacanza a Londra e le ha giustamente definite “afroamericani”, cioè “cittadini statunitensi discendenti dalla popolazione nera del sub continente africano” oppure ha visto che erano neri ed ha pensato che “afroamericano” fosse sinonimo di nero. Complimenti…
domenica 7 agosto 2011
Nel paese di Gaetano Scirea.
Non ve l'aspettavate questa, vero? Tranquilli, vado anche qualche giorno nel paese di Enrico Albertosi. Ma per lo più, passerò il resto di agosto a Cernusco sul Naviglio, paese natale di quel grandissimo uomo che era Gaetano Scirea, il libero della nazionale italiana campione del mondo a Spagna 82. Ma lo sapevate voi che Cernusco sul Naviglio è il paese dei liberi? Sì, perché oltre che a Gaetano Scirea, ha dato i natali anche a Roberto Galbiati e a Roberto Tricella, altri due famosi liberi con trascorsi in serie A.
Non so dirvi con esattezza quando riprenderanno le trasmissioni, dipende molto da quanto tempo riuscirò a sottrarre alla famiglia e ai lavori estivi che sto facendo vicino a casa per arrotondare e poter quindi saldare i debiti con lo Stato. E poi, pure quest'anno sono sprovvisto di iPod, iPad, iPhone e altri aggeggi che iniziano per iP. Ma non è escluso che qualche sorpresa la farò. Una cosa è certa: non vi terrò in attesa così a lungo come l'anno scorso, anche se quel lungo silenzio portò ad una ottantina di strepitosi commenti che da soli sostituirono egregiamente il nostro lavoro di redazione.
Ricordo ancora adesso quel grandissimo commento di Sherpa che diceva così:
Un mese intero di ferie! Ma chi ti credi di essere, un giornalista?E che dire della Preghiera del feticista ideata per l'occasione dal già collaborativo Frank?
Feticista Supremo che sei in vacanza, sia benedetto il tuo nome, torna al tuo regno, sia fatta la "nostra" volontà sia d'estate che d'inverno.Non mi resta quindi che augurare buone vacanze a tutti, per chi le fa.
Dacci il nostro post quotidiano (almeno uno), ritorna tra noi almeno per un giorno, come noi ti leggiamo ogni giorno, inducici in tentazione e liberaci dal male di di giornalacci "nemici".
Che buon pro ti faccia.
E a chi resta a lavorare, buon lavoro. E ai disoccupati, un in bocca al lupo.
Il vostro Feticista Supremo.
ps: come sempre, potete continuare a mandarmi i vostri contributi alla mail enricoporrochiocciolafastwebnet.it, li pubblicherò appena possibile. Ma soprattutto, attendo i vostri commenti a questo post: dobbiamo battere il record dell'anno scorso!
ps2: anche Michele Serra va in vacanza. L'ha scritto in calce all'Amaca di oggi.
L'attore Franco Branciaroli legge Repubblica.
Ma anche il Nemico e il Foglio.
Lo dichiara lui a pagina 68 del nuovo numero di Io Donna.
Lo so che non ve ne può fregà de meno. Ma così è.
Lo dichiara lui a pagina 68 del nuovo numero di Io Donna.
Lo so che non ve ne può fregà de meno. Ma così è.
Soddisfazioni.
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Grazie a questa segnalazione ieri sono lievitate le visite a PPR, come mostrato nella foto qui sotto
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Ringraziamo quindi il gruppo Marenero per aver pubblicato il nostro post su OKNotizie.
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