sabato 27 febbraio 2010

Ricaricare le batterie.

PPR si prende due giorni di libertà. Son state settimane frenetiche, c'è bisogno di ricaricare le batterie.

Vi lascio con due compitini (per chi non li avesse già svolti):

A) Votare al sondaggio sul nuovo D di Repubblica.

B) Partecipare al concorso: "Trova l'errore di Crosetti" (c'è in palio una pizza).

Ci rileggiamo lunedì. Adiós.

TurCoen.

Leonardo Coen è a Istanbul. Crediamo di passaggio.

Un suo collega della redazione di Milano, in compenso, l'han mandato a San Nazzaro d'Ongina.

Mica pizza e fichi.

Copioni.





Uno non fa in tempo a fare il restyling, che il suo principale concorrente lo segue a ruota.

(foto da Io Donna di oggi)

Fate spazio in libreria.



Questo è imperdibile. In ogni casa ci sia una libreria pronto ad ospitarlo. Altrimenti si è antitaliani. Sempre più a fondo.

Frank57

Fals Von Trier.

Ci sono in giro dei filmati falsi di Lars Von Trier che promuovono il turismo danese. Il nemico li ha spacciati per veri.

(grazie a Enrico Maria Riva per la segnalazione)

venerdì 26 febbraio 2010

"Caccia all'errore" : grande concorso a premi .



Dopo gli sfoghi umorali dello scorso weekend, ecco finalmente qualcuno che la prende con leggerezza.

Parliamo del grande Maurizio Crosetti che, pizzicato ieri in fuorigioco sulla questione Ecce Bombo - Clint Eastwood, ci ha scritto questa mattina in privato dimostrando di avere uno straordinario spirito autocritico:

"Beh, su nanni moretti il senso della citazione è estensivo, dài, uno mica scrive le cronache in diretta da san siro col morandini... e su wayne, la frase è spesso riportata anche per lui... ma è un altro l'errore del mio pezzo. non ve ne siete accorti?"


Caspiterina Maurizio, ci metti una pulciona nell'orecchio. Giriamo subito la patata ai lettori di PPR.

Dunque, chi trova per primo l'errore di Crosetti nel suo articolo di ieri su Inter-Chelsea, vince una pizza offerta dalla redazione.

Grazie Maurizio. Ti faremo saremo il nome del vincitore.

p.s.: ma l'avete trovato nel frattempo l'errore del disegno? Qui però niente pizze in palioo.

Roth Libero.



La bella intervista a Philip Roth di Paola Zanuttini, oggi su Il Venerdì, si conclude con un esempio di attacco incrociato a mezzo stampa: la Zanuttini riferisce a Roth una sua preseunta dichiarazione a Libero contro Obama, a quel punto Roth strabuzza gli occhi, chiama il suo agente, che ha la lista di tutte le interviste passate e future, e scopre di non avere mai detto quelle cose...

In genere, è piuttosto sicuro intervistare personaggi lontani perché poi difficilmente leggono l'intervista pubblicata su un giornale della piccola Italia e dunque difficilmente smentiscono. Ma in questo caso a Roth è stata messa una gigantesca pulce nell'orecchio...

Urge indagine.

esaù

Anche i grandi sbagliano.

Maurizio Crosetti, La Repubblica di giovedì 25 febbraio: "Il Maligno e Charlie Brown, cronaca dalle panchine", pag. 63.

Articolo brillante, come sempre, ma inficiato da almeno due macchie, una imprecisione e una citazione proprio sbagliata.

1 - Imprecisione: "...forse seguace della teoria di Nanni Moretti in quel vecchio film: mi si nota di più se arrivo dopo o se vado prima?". Il "vecchio film" è Ecce Bombo e la citazione corretta è: "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?".




2 - Citazione errata: "...facendo come John Wayne che nei suoi leggendari film esibiva soltanto due espressioni: con il cappello e senza il cappello". La frase è di Sergio Leone, come noto, ed è riferita a Clint Eastwood.



(ringraziamo Franca T, per la segnalazione)

E' stata una giornata lunga e devastante.



Ne sanno qualcosa al desk di Corriere.it

p.s. la cappellata clamorosa è on-line da circa un'ora.

(ringraziamo Enrico Maria Riva per la segnalazione, un quasi omonimo del Feticista Supremo, che sia lui sotto mentite spoglie?)

Update: come ci segnala GPP alle ore 12.14 di oggi, venerdì 26, hanno appena corretto l'errore. Quando finalmente è arrivato al lavoro, dopo il caffè, il programmatore del Web (non è mica roba da giornalisti, questa).

giovedì 25 febbraio 2010

Mini-fenomenologia di Piero Vigorelli.



Date un pò un'occhiata a questo link su Repubblica.it

No, dico, lo conoscete questo tizio?

Questo signore è essenzialmente DUE cose.

1) quello che anni fa su una rete rai (non ricordo quale) conduceva un programma specializzato in MIRACOLI, AVVISTAMENTI DI SANTI E MADONNE, GENTE CON LE STIMMATE e insomma tutto un repertorio da stringersi ben stretti gli attributi.

2) ma è soprattutto uno che, quando rivestiva un incarico importante in Rai, ci fu chi lo vide circolare nei corridoi dell'Azienda avvolto nella bandiera di FORZA ITALIA. E' una roba che Vespa e Fede sono acqua di rose.

E questo signore qua sarà presto ai vertici della società che possiede LA 7 e MTV Italia.

(Ragazzi, se avessi i soldi, giuro che scapperei via subito da questo Paese di M.)

Supersoul

Fastidiose abitudini.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

"Ciao pazzo,
vorrei parlare della fastidiosissima abitudine di repubblica e corriere di mettere spesso vicino all'articolo la dicitura foto e video che però poi rimandano solo a cose d'archivio. tipico esempio oggi con il fatto dell'orca che se uno legge foto e video si aspetta il video dell'accaduto e invece c'è tutt'altro.. e questo capita mooooolto spesso. malignamente penso lo facciano apposta perchè così il lettore apre altre pagine (e altri banner). poi non è che io sia morboso a voler vedere foto sanguinarie ma se leggo foto e video vicino "assassinio" ci si aspetta una descrizione reale.

John Malkovich"

Sciosc.

Il dubbio aleggia in molte redazioni: scrivere "choc", alla francese, oppure "shock", all'inglese? Un modo originale per sciogliere il dubbio è stato usato dal Tg1 delle 13,30 di ieri, che nei titoli di apertura ha scritto "choch". Pronuncia: sciosc.

Fabio P.

Il candidato festeggia.

Riportiamo da Dagospia:

"Mentre a Milano sbuca la notizia di Mario Calabresi candidato politico per il Pd, per celebrare i primi suoi 40 anni il direttore de La Stampa ha trasportato i suoi lombi e consorte in quel di Roma, in una casa di Trastevere, dove amici hanno mangiato e bevuto alla sua gloria. Intravisti molti giornalisti, Filippo Ceccarelli, Carlo Bonini, Pino Corrias, etc"

Refulogismo.



La parola del giorno è: alcunchì.L'ha inventata Marianna Rizzini de Il Foglio.

Noi l'abbiamo trovata qui. Che a sua volta l'ha trovata qui.

Il titolo è di Elena T., che ha commentato così la scoperta: "E' un refuso e un neologismo nello stesso tempo. E' un refulogismo".

L'ufficio di PPR.



Magari avessimo un ufficio così.
E poi quei giornali non sono neanche copie di Repubblica.

Foto presa da qui.

Quei discendenti oziosi e buffoni di Casa Savoia.



La frase del giorno di Repubblica di oggi. Massimo L. Salvadori traccia la storia dei mille anni di Casa Savoia. Arriva alla fine con l'abdicazione di Vittorio Emanuele III. Poi va a capo e finisce: "E dopo l'ultimo re, discendenti oziosi e buffoni". Tanto per dire.

Fabio P.

Ce li faranno diventare simpatici.



Continuano le topiche di Repubblica sulla Bertolasiade: oggi nella solita collocazione nascosta (ultima lettera nella pagina "apposita") excusatio su Della Giovampaola.

Ce li faranno diventare simpatici.
Occam

Ti voglio tanto Benni.



Ecco l'ennesimo colpo di scena della campagna acquisti di Repubblica: la nuova rubrica (settimanale?) di Stefano Benni, in prima pagina, chiamata Allegretto.

Benvenuto (e bentornato) Stefano. Ti vogliamo tutti molto Benni.

Ponti & Frane.

Tra le tante iniziative e raccolte di firme, questa qui mi sembra piuttosto condivisibile.

Supersoul

Pompe funebri La Stampa.



Marco C. ci segnala una videochat sul sito de La Stampa fra Cota e la Bresso introdotta dal direttore Marione Calabresi.

Racconta Marco: "Mi sono collegato e ho visto una impostazione scenografica degna della famiglia Addams con un fondale nero con scritta oro che evidentemente deve aver consigliato una agenzia di pompe funebri. Qualche commentatore parlava giorni fa di un giornale da vecchi. Oramai puntano all'aldilà..."

Quotiamo Marco C.

Il Barbaeconomista.



Caro Feticista Supremo,
recentemente ho notato qualche sbavatura negli articoli economici di Repubblica.
Ad esempio, nell’ultima settimana, per dar conto delle stime di crescita del PIL nel 2010 delle principali economie mondiali, i redattori hanno utilizzato per due volte dati elaborati dall’FMI a ottobre scorso, in occasione della pubblicazione del World Economic Outlook, ignorando che l’FMI ha rivisto, al rialzo, queste previsioni a fine gennaio di quest’anno, per tener conto delle più recenti tendenze.
Faceva un po’ impressione, ad un occhio un po’ attento, veder attribuire agli Usa una stima di crescita dell’1,5% per l’anno in corso quando ormai il 3% è da tempo diventato il consenso di mercato. Questa tabella così datata è stata pubblicata a corredo sia della pregevole analisi sul Giappone di Marco Panara del 19 febbraio che dell’intervista di Rampini a Blanchard, capo economista dell’FMI, del 22 febbraio.

Peraltro, nel medesimo articolo di Panara c’era un grafico misterioso, I principali indicatori economici, sottotitolo Riassunti in un unico indicatore, che mi piacerebbe qualche redattore fosse così cortese da spiegarmi. La fonte utilizzata è l’OCSE che pubblica i Main Economic Indicators, uno solo dei quali ha però la funzione di
sintetizzare le aspettative sull’economia dei vari paesi ed è il Composite Leading Indicator (espresso come numero indice, base 100).
Questo grafico, invece, è espresso in termini percentuali, ma non si capisce affatto a cosa si riferisca e dove sia stato recuperato.
Ancora sull’economia. Sabato 20, articolo di Luca Pagni sul collocamento del bond Enel. Qui grande confusione da parte del giornalista sui rendimenti che saranno offerti dalle due obbligazioni, a tasso fisso e variabile. Scrive Pagni: “Chi ha scelto il variabile (refuso!) dovrebbe avere un paio di decimali in meno rispetto alla
parte alta della forchetta che era stata fissata al 3,95%. Lo stesso per il variabile: il tasso sarà composto dall'euribor a sei mesi cui andranno aggiunti circa due punti percentuali (la forchetta andava dall'1,6 al 2,2%)”.

Chi ha seguito il collocamento sa che:

• il bond a tasso fisso avrà un rendimento dato dal tasso mid-swap a 6 anni cui viene aggiunto uno spread tra 65 e 125 bp. La stima del mercato di tale forchetta (non puntualmente fissata) era tra 3,4% e 4%.

Quindi il 3,95%, al limite, è una stima di Pagni;

• il rendimento del bond variabile sarà invece dato dall’euribor a 6 mesi più uno spread tra 65 e 125 bp. Ergo, essendo l’euribor a 6 mesi di poco inferiore all’1%, il rendimento varierà tra 1,6% e 2,2%.

Quindi, Pagni confonde il rendimento finale (dato dal tasso di mercato monetario più lo spread) con lo spread…

Vorrei esortare il responsabile della sezione (che credo sia Marco Ruffolo) ad una maggiore attenzione sui dati che vengono esposti o le informazioni che vengono
fornite.

Barbapapà

Ellekappa sul caso Fastweb.

Repubblica.it è stato il sito di news più visitato d’Italia nel mese di gennaio 2010.

Nonostante i continui rimproveri che gli fanno questi qui.

Bologna Oggi.



Qui Bologna. Grazie, Studio, per la linea.
Volevo scrivere due righe per informarvi di cosa è diventata questa città, e di cosa sta diventando e di cosa potrebbe diventare. Qualcuno di voi, suppongo, avrà ancora alla mente quelle formulette tipo "Bologna la Rossa", oppure crederà ancora al "film" di quella vecchia città col tessuto sociale improntato alla solidarietà, dove l'eredità di una cultura operaia nonchè idealità che provengono dalla Resistenza regolano ancora il convivere civile dei cittadini felsinei. SBAGLIATO. Questa città ormai da diversi anni ha assunto una deriva fortemente, progressivamente, PAPALINA. Una città dove il CLERO è sempre più POTENTE.
Prova ne sia il fatto che i due mezzi di informazione più INFLUENTI sono mani e piedi DENTRO il POTERE della CHIESA.
Il quotidiano alla grande più diffuso in città (ma anche in regione con le sue varie edizioni), IL RESTO DEL CARLINO, è diventato il bollettino ufficiale di ogni mossa del potente CARDINALE CAFFARRA, nonchè il suo principale difensore e "portatore d'acqua".
L'emittente tv privata più seguita in città (ma anche in regione) si chiama "E' TV" ed è di fatto "La tv della CURIA bolognese" e la primaria promotrice di ogni iniziativa del suddetto CARDINALE, con tanto di frequenti DIRETTE religiose.
L'episodio più recente di cui si parla in città ha visto come co-protagonista anche l'edizione locale di REPUBBLICA. E' accaduto che Repubblica di Bologna ha insistito, reiteratamente, a chiedere lumi alla Chiesa Bolognese circa un tristissimo episodio di cronaca. Un prete pedofilo condannato per molestie a dei bambini. La CURIA non solo non ha risposto nello specifico, ma ha perfino replicato MINACCIANDO Repubblica.
Ecco un articolo pubblicato dal sito di Radio Città Del Capo (emittente democratica bolognese componente del Circuito di Radio Popolare).

Supersoul

mercoledì 24 febbraio 2010

Concorrenza (familiare).





Su suggerimento di Frank57 pubblichiamo le prime pagine di Manifesto e Unità sul caso Scaglia.

A quando una Repubblica mono titolo? Nel caso, ci proponiamo come titolisti.

Quella esse ballerina.



Gaffe questa mattina sul sito del nemico.

Solo pochi minuti, poi si sono accorti e hanno corretto.

"Ora mi tocca dirigerla". Chi l'avrebbe mai letto?



"Ieri è stato il mio primo giorno alla Gazza. La leggo, e la amo, da quando ero ragazzino. Ora mi tocca dirigerla."

L'incipit del pezzo d'esordio di Andrea Monti sulla Gazzetta.

Sempre a proposito di Twitter e giornali.



Questa è la prima pagina di oggi de La Tribune, quotidiano economico francese tra i più letti.

Così, giusto per tornare sull'argomento.

Sondaggio: che ne pensi del nuovo D?
Votate numerosi.



Che ne pensate della nuova versione del settimanale femminile di Repubblica "D"? Partecipate al sondaggio di Pazzo per Repubblica.

Una votazione secca tra: A) è migliorato B) è peggiorato C) è uguale a prima

Dite la vostra rispondendo al sondaggio d'opinione che trovate qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.

Si può votare una volta sola e fino al 24 marzo.

I risultati sono visibili a tutti.

Il ritorno del bel Paese. Sera.



Il “Nuovo Paese Sera”, rinato tre mesi fa dalle ceneri dello storico “Paese Sera”, diventa anche free press.

martedì 23 febbraio 2010

Doppio fallo della coppia Bonini&D'Avanzo.



Segnaliamo nella pagina delle lettere di oggi, una doppietta dei cronisti di razza (Bonini e D'Avanzo, i Woodward e Bernstein de noantri) su due errori nei loro pezzi di ieri sulla Bertolasiade.

(Ringraziamo Occam per l'assist)

Quei copioni di Repubblica.



Bello il titolo di oggi sulla prima di Repubblica relativo alla stangata all'Inter (sopra).

Peccato che i titolisti di Repubblica si siano ispirati a quest'altro titolo apparso ieri sul sito del nemico (sotto).


Repubblica e Twitter: poca roba.



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao feticista,
visto che ormai l'uso di Twitter si è diffuso anche in Italia , cosa ne dici di usare i tuoi informatori per stilare una lista dei giornalisti di Repubblica che hanno un profilo Twitter (sempre che esistano)?
Non vorremo mica farci bagnare il naso dai giornalisti del nemico come Severgnini e Riotta? :)
Ciao e complimenti per il blog. Alessandro F.

Caro Alessandro, grazie per la proposta, che sottoponiamo a tutti i Twitteristi di PPR all'ascolto. E anche ai Twitteristi di Repubblica che sappiamo ci leggono di nascosto.

Noi, nel nostro piccolo, dopo una breve ricerca su Twitter, abbiamo scovato solamente il buon vecchio Gino Castaldo.
Evidentemente i giornalisti di Repubblica sono un po' allergici ai social network.

"Ciao Michele, sono Sebastiano. Guarda che la storia della Busi a L'Aquila la uso io per il Bonsai. Tu per l'Amaca usa qualcos'altro. Grazie, ciao."


Non dev'essere andata proprio così...

Magari la prossima volta mettetevi d'accordo.



"Non andare oltre".

Solidarietà a Giuseppe Baldessarro.

Repubblica: la punta avanzata di un becero reazionarismo.

Sti cazzi!

Acqua sul fuoco.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
ieri sera con amici si discuteva del post su La Stampa in cui è scritto:"[...]La Stampa è uno dei giornali peggiori che ci siano: in grado di far sparire notizie fondamentali (casualmente su Fiat e dintorni)[...]".

La conclusione a cui siamo pervenuti unanimemente era che: qualcuno ha mai letto un articolo di Repubblica esplicitamente contrario alla politica industriale di De Benedetti?

Qualcuno ha mai letto un articolo sul Corriere della Sera contrario agli azionisti RCS?

Qualcuno ha mai letto un articolo de Il Giornale volto ad attaccare Fininvest o gli interessi del Premier-Editore?

E questo vale per tutte le altre testate giornalistiche, che, spesso, le testate dovrebbero darle sì, ma contro il muro del proprio servilismo.

Il problema è ben più ampio e non riguarda solo La Stampa di Torino, ma la stampa tutta in Italia.

Ciao, Fabio V.

Povero Guido (o guido povero, come volete).



"Onore a Guido Bertolaso che non molla ed è ancora lì a risolvere i problemi dell'Italia. Pensate che forza: dopo tutto quello che è stato detto su di lui, dopo tutto il letame che è stato gettato, Bertolaso ieri si è recato in Sicilia per verificare lo stato delle alluvioni."

Ringraziamo Google Alert per averci fatto scoprire questo spassosissimo blog da dove abbiamo tratto la frase qui sopra.

p.s. vi chiederete cosa c'entra questo post con Repubblica. Provate a leggere tutto il pezzo su Bertolaso e lo scoprirete.

Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di gennaio. Vincono Bocca e Cresto-Dina.


Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di gennaio. Ecco le classifiche finali!



(totale 39 voti):

1. Giorgio Bocca - 13 voti (33%)
2. Gianni Clerici - 8 voti (21%)
3. Michele Serra - 6 voti (15%)
4. Angelo Aquaro - 5 voti (13%)
5. Francesco Merlo - 4 voti (10%)
6. Adriano Sofri - 2 voti (8%)




Ancora un podio d’eccellenza. Trionfa il grande Giorgio Bocca (foto) con un articolo che, in tempi di discutibili rievocazioni dell’era craxiana, ci ricorda opportunamente in cosa sia concretamente consistita la concezione del potere del fu Partito Socialista Italiano sotto l’egida di Craxi.
Al secondo posto celebriamo il nostro amato scriba, Gianni Clerici, che è tornato sul palcoscenico di un torneo del Grande Slam, gli Australian Open, per deliziarci con il suo inarrivabile talento di “scrittore prestato allo sport” (Italo Calvino).
Chiude il podio un Michele Serra scintillante, pluricandidato con tre articoli in cui capacità analitiche, talento comico e sguardo malinconico si sono fusi brillantemente.
Da segnalare il quarto posto di Angelo Aquaro, autore di dolorose ma misurate cronache dall’inferno di Haiti, e il quinto posto di Francesco Merlo, tornato agli onori del PPR+ dopo la parentesi negativa del sondaggio di dicembre.
Apprezzamenti infine per Sofri, autore della bellissima poesia ispirata dai fattacci di Rosarno.




(totale 28 voti):

1. Dario Cresto-Dina - 13 voti (46%)
2. Enrico Franceschini - 5 voti (18%)
2. Giovanni Valentini - 5 voti (18%)
4. Natalia Aspesi - 3 voti (11%)
5. Vittorio Zucconi - 2 voti (7%)




Trionfo! Il vice-direttore con delega ai sentimenti (foto) domina il PPR- di gennaio, surclassando tutti i concorrenti come non era riuscito neanche ad Aquaro, vincitore dei primi due sondaggi. La sua lunga, illuminante intervista a Totti ha talmente convinto noi feticisti del giornale che, a questo punto, reclamiamo un trattamento analogo per Cassano, uscito poco valorizzato dall’intervista sanremese della Clerici...
Al secondo posto, ex-aequo per il corrispondente da Londra Enrico Franceschini, oramai habitué del sondaggio mensile grazie ad una indiscussa capacità di selezionare notizie di nessun interesse o utilità generale con cui impreziosisce R2, e Giovanni Valentini, new entry di diritto grazie ad un articolo sulla scoperta dell’acqua calda (l’accesso in tempo reale all’informazione nell’era internet e degli smartphone).
Chiudono la classifica due senatori del giornale, Aspesi e Zucconi, il cui talento viene a volte sprecato per articoli di modesto spessore.

Non dimenticate di proporre le candidature per il mese di febbraio scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete
meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.

(si ringrazia Barbapapà per la collaborazione)

lunedì 22 febbraio 2010

Lacrime ripetute.



A proposito di titolisti, caro Pazzo: dai un'occhiata alle pagine dello sport de La Stampa di oggi, dove nei titoli si fa riferimento, in due pagine consecutive, all'espressione "Non c'è più tempo per piangere" (articolo sul Toro e su Vancouver).

Molto, molto curioso. O triste, visto che si parla di lacrime?

Attilio

Finalmente un bel titolo.



L'ha scritto il sito del nemico.

p.s.: per vostra informazione, la redazione di PPR è un covo di interisti...

Bucchi post Mourinho.

Sebben sepolti sotto una nube di smog...



...noi milanesi salutiamo con entusiasmo il ritorno in prima pagina del nostro amico Fabrizio Ravelli.

Dopo quelli del Fundador, ecco il graffio del Diretur.



L'inchiesta sulla Protezione Civile è l'irruzione della realtà - una gran brutta realtà - nell'universo magico del berlusconismo che racconta a se stesso e al Paese, dagli schermi asserviti della televisione unica, un'epopea populista di successi ininterrotti, all'insegna del "fare". Oggi si scopre che quel "fare" senza regole nasconde il malaffare. E il disvelamento è immediato, con i cittadini dell'Aquila che entrano a forza nel centro storico morto e sepolto, denunciando la mistificazione televisiva e costringendo il sindaco ad ammettere che "la Protezione Civile ci ha salutati e se n'è andata, e noi dopo dieci mesi siamo davanti a 4 milioni e mezzo di metri cubi di macerie".
Si capisce l'agitazione politica che domina il Presidente del Consiglio.

Continua qui.

(Ezio Mauro sulla Repubblica di oggi)

Menomale che D'Avanzo c'è.

Lo scrive Christian Rocca in un post molto velenoso in cui sgambetta più volte l'editorialista di Repubblica sul caso Bertolaso.

Pronta la replica di D'Avanzo su Rep di oggi (2 paginate 2).

Quando il titolista non si applica.



Cosa succede quando si fa titolare un pezzo al primo che passa, che non sa di cosa parla il pezzo e legge solo le prime righe? Succede come con il titolo qui sopra. Stamattina su Repubblica.it si parla del "fascino dei Mob", perchè a New York hanno aperto il Mob Museum, senza sapere che Mob equivale a Malavita, e non sono delle persone. Poi appena sente parlare di gangster, il tizio pensa subito di mettere nel catenaccio Al Capone, che non solo non c'entra con New York (chiunque abbia visto anche il più scalcinato del tanti film su Capone sa che il suo impero era a Chicago) ma che nel pezzo non viene nemmeno nominato.

Fabio P.

Un tranquillo week-end di paura.



Dura la vita del blogger, eh? Soprattutto quando nello stesso weekend ricevi due unghiate per questo post e per quest'altro.

Ma è il web, bellezza, e noi non possiamo farci niente.

p.s. a margine della discussione intelligentemente aperta dall'amica Anna Masera in merito a questo post, riportiamo un commento di Aghost che ci sembra doveroso pubblicare:

"A me pare che la Masera dica delle cose intelligenti e condivisibili, ne segnalo 2:

1) Perchè gli internauti non sappiano esprimersi in modo civile in modo da consentire la libertà di espressione sui giornali online, è un tema che mi piacerebbe approfondire con voi.

2) Prima o poi sarà normale, nei giornali, che tutti i giornalisti seguano la conversazione che si crea attorno ai loro articoli e rispondano ai loro lettori online. Farà parte del lavoro.

Riguardo il punto 1, credo sia una reazione al fatto che per la prima volta nella storia anche le persone normali possono esprimersi su un medium di massa.

Punto 2: lo predico da anni che è quello il futuro dei giornali: interazione col lettore!"


Buona settimana a tutti.

Presunte scemenze.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

"Caro Pazzo,
ma chi le scrive tali scemenze? Su Repubblica del 21/2 in un articolo a firma Paolo Berizzi compare l'affermazione "l'anidride carbonica è ben più tossica delle polveri metalliche". L'affermazione è attribuita a certo professor Stefano Montanari, ma dubito sinceramente che un cattedratico possa essersi espresso così. O non ho capito io?"

Anonimo lettore del blog

domenica 21 febbraio 2010

A R2Cult hanno proprio un problema con le classifiche.



Dopo la scivolata di settimana scorsa, ecco quella di sabato.

Su, dai, un po' di attenzione.

(ringraziamo Silvana P. per la segnalazione)

E per la par condicio, ecco due o tre cose sul femminile del nemico.



Il nostro Occam parla un po' di Io Donna, il magazine femminile del Corriere della Sera.

• Anzitutto mi è sparita la pagina di cucina, mentre la coppia Risé-Andreoli va a insidiare sempre di più il nostro psico-Garimba, alias "il primo se si parte dall'ultima". IO D. continua a ritoccare qua e là in attesa del restyling (copioni!!!) annunciato da un paio di numeri in una pagina-teaser LAVORI IN CORSO.

• Continua la sindrome auto-citazionista del gruppo di via Solfe: se già sul Nemico (maschio) oggi si parlano addosso, incensandosi retroattivamente (ritaglio del Corsera di fine 800!!!) Stella e Rizzo et al., nella Nemica sbuca una blasfema citazione di Pasolini (manco a dirlo: tratto dal Corsera!), e fin qui..., ma nelle pagine di moda,
tra un modello da 2mila euro e un altro!!! Oggetti ai quali avrebbe dedicato uno Scritto Corsaro dei più velenosi.

• Nelle imperdibili (...) pagine buccia di banana (by giusi ferrè, da poco promossa a giornalista-con-fotino-a-inizio-pezzo) gaffe indicibile laddove si definisce "sadico" lo stilista di un paio di scarpe con tacchi-trampolo: peccato che quello stilista sia il da poco suicidatosi Alexander McQueen...

• Tra una sopravvalutata Serena La Rosa e un Aldo Grasso che parla bene di un nuovo canale satellitare ("Dove"... indovinate di che gruppo? vedi al punto 2 – ndr) sbuca un reportage sul Pigneto, quartiere romano paradigma dell'integrazione. Essì che ogni tanto bisogna bilanciare il milano-centrismo, ma ricordo una pagina sul Pigneto della Dolce Concita quando era dei nostri e D era la vecchia cara bella Rep. delle Donne.

PS: Mi scuso per la prosa ellittico-paratattica ma è da prendersi come sfogo...

Occam versione Mocca (femm.).

Altro che L'Espresso.



Pure quelli di Panorama non scherzano mica con i "faccioni" in copertina...

sabato 20 febbraio 2010

Stavolta l'ha vinto una esperta di musica.

Marinella Venegoni ha vinto il tanto discusso premio Igor Man della Busiarda.

I suoi primi 40 anni.



Festa di compleanno per i 40 anni di Marione Calabresi stasera a Roma.

A noi sarebbe piaciuto esserci. Noi ci sentiamo orfani di Marione, qui a PPR.

Auguri.

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia.



Dal blog di Maurizio Crosetti:

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia (giuro su Carlo Alberto che si chiama proprio così!) discende da una famiglia molto nota, qui in Piemonte, per alcuni trascorsi non entusiasmanti (vabbè, mica solo le leggi razziali), per le imprese galanti e balistiche del padre di Ciro René Maria Filiberto (il quasi altrettanto noto Vittorio Emanuele, uno che con le donne cerca se possibile di risparmiare, e quando fa le vacanze in gommone all’isola di Cavallo non vuole essere disturbato), ma soprattutto per il fatto che gli antenati usavano accoppiarsi tra consanguinei, con non trascurabili conseguenze a livello di quoziente intellettivo nei prodotti di cotanti incroci. Osservando con attenzione Ciro René Maria, con o senza microfono, qualche dubbio viene.

Vade retro Google.



Nel post precedente abbiamo segnalato la poco elegante abitudine del ministro Brunetta di rendere invisibili alcune parti dei siti ministeriali grazie all'uso dei file robots.txt

Ebbene sì, questa pratica pare sia diffusa anche nelle redazioni online dei quotidiani e in particolare in quella di Repubblica.it

Già, ma cosa diavolo sono i file robots.txt? Lo scopriamo con l'aiuto del sito di Gery Palazzotto:

I file robots.txt sono muri tirati su dagli amministratori di un sito internet per evitare che i motori di ricerca entrino in alcune stanze del sito stesso. In pratica servono per dire a Google, Yahoo e compagnia bella di non indicizzare (leggi: di non rendere pubbliche) certe pagine.
E per essere più chiaro ecco subito qualche esempio:

1) Il Corriere.it ha blindato questa stanzetta:

Disallow:/politica/10_febbraio_05/sabrina_ferilli_non_ sono_la_sora_palin_5d9b4bb8-1224-11df-b50d-00144f02aabe.shtml

Ciò significa che ha sottratto agli spider dei motori di ricerca un articolo (che nel caso specifico è stato anche cancellato) riguardante alcune controverse dichiarazioni di Sabrina Ferilli sulla mancanza di gnocca nel Pd.

2) Nel sito di Repubblica.it la situazione si fa più complessa. Qui i robots.txt blindano la notizia dell’arresto nel 2006 del capogruppo dei Ds nel consiglio regionale della Calabria.

Disallow: /2006/08/sezioni/cronaca/ds-arrestato/ds-arrestato/ds-arrestato.html

Alzano il muro su un’antica (e per noi siciliani nota) vicenda di cocaina al ministero delle Finanze.

Disallow: /online/cronaca/cocafinanze/interce/interce.html
Disallow: /online/cronaca/cocafinanze/mai/mai.html
Disallow: /online/cronaca/cocafinanze/inte/inte.html
Disallow: /online/cronaca/cocafinanze/interce/interce.html


E cercano di rinchiudere nel dimenticatoio la campagna di stampa sul caso Telekom Serbia.

Disallow: /2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/caso/caso.html
Disallow: /2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/taormina/taormina.html
Disallow: /2003/i/sezioni/politica/telekomserbia3/taormi/taormi.html
Disallow: /2003/i/sezioni/politica/telekomserbia2/dini/dini.html
Disallow: /2003/h/sezioni/politica/telekomserbia/nomi/nomi.html

Trasparenze.



Scopriamo sul sito dell'amico Vittorio Pasteris, che il ministro (futuro sindaco?) Brunetta, predica la trasparenza ma poi impedisce ai motori di ricerca di indicizzare i contenuti "scabrosi" del ministero!

(ringraziamo Aghost per la segnalazione)